Il cluter del caffé

Expo Milano, 20 maggio 2015 (dalla nostra inviata) – Il cluster del caffè ad Expo Milano 2015 ospita quei paesi, produttori di caffè, che hanno scelto di non costruire un proprio padiglione. Un’idea molto interessante quella dei cluster tematici, ma di cosa si parla al suo interno?

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Exposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

Acquaponica, antica magia che trasforma il tossico in fertilizzante, con risparmio d’acqua del 90%

Expo Milano, 17 maggio 2015 (dalla nostra inviata Rachele Bevacqua) – Una stanza circolare e buia, ruote nere che girano lentamente, illuminate da lattughe di un verde intenso, pesci silenziosi e sbiancati scivolano nell’acqua torba di un acquario tondo, le insalate girano lente ma incessanti, in 150 minuti completano 360° e ricominciano. Se l’atmosfera non fosse spezzata dagli stridii dei bambini e dai flash delle macchine fotografiche sembrerebbe un luogo di strane magie, invece è solo la “cantina” del Padiglione belga in Expo Milano 2015, dove l’ingegnere agrario Zahar Sperandii gestisce l’impianto di coltivazione acquaponica. Non ci siamo sbagliati, è proprio acquaponica, né idroponica né acquacoltura, ma un mix delle due. Un problema dell’acquacoltura, la coltivazione di pesci, crostacei o molluschi, è il fatto che gli escrementi degli animali sono ricchi di azoto organico, un componente altamente tossico per gli animali stessi. Un problema delle colture idroponiche è che richiedono grandi quantità d’acqua e di fertilizzanti (principalmente azoto inorganico, un fertilizzante naturale ma comunque aggiunto). C’è una soluzione: esistono in natura dei batteri, che possono anche essere artificialmente aggiunti, che nitrificano l’acqua, ovvero trasformano l’azoto organico degli escrementi in azoto inorganico, fungendo così da filtro naturale per l’acquario e da fertilizzante per le piante.

Le piante, posizionate su tutto il perimetro interno di una ruota, hanno le radici inserite in cubi inerti di spugna e al di sotto della ruota è collocato l’acquario con i pesci. Ogni due ore e mezzo la ruota compie un giro intero e i cubi di spugna vengono di volta in volta immersi nell’acqua, ricca di azoto inorganico.

“La coltura acquaponica non è particolarmente belga né innovativa, in Asia viene utilizzata da migliaia di anni, semplicemente mettono dei pesci nei campi di riso, o delle anatre, e questo evita che si debbano aggiungere grandi quantità di azoto inorganico” mi spiega Zahar Sperandii, “è un tipo di coltivazione molto sostenibile perché permette di risparmiare circa il 90% di acqua rispetto alla coltivazione in terra; l’acqua, infatti, è sempre la stessa e non ci sono perdite come in un campo. Anche sui componenti chimici c’è un grande risparmio, l’azoto infatti viene spesso aggiunto ai campi ma la terra assorbe ed è necessario utilizzarne l’80-90% in più rispetto a quanto invece necessario per le colture acquaponiche”.

Il padiglione belga ha scelto di presentare questa tecnica agricola in maniera un po’ spettacolare: al buio, con la coltivazione su ruota, utilizzando elettricità per luci a LED e per attivare la ruota. In realtà le colture acquaponiche possono funzionare in maniera ancora più sostenibile, l’elettricità può non essere necessaria se si utilizza la luce solare e si sviluppa la coltura in orizzontale, leggermente inclinata, per sfruttare la semplice forza di gravità per far circolare l’acqua. Le colture acquaponiche possono essere un’inestimabile risorsa in zone altamente urbanizzate che non hanno grandi disponibilità di terreni agricoli, in aree con scarse risorse idriche, in zone dove le caratteristiche del terreno non permettono la coltivazione. E per finire: addio terra nell’insalata!

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Exposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

Friedl (NASA): “Monitoriamo i campi dai satelliti”

Expo Milano, 16 maggio 2015 (dalla nostra inviata Rachele Bevacqua) – La storia dell’uomo è cambiata quando 11.000 anni fa le popolazioni si sono stabilizzate ed hanno cominciato a coltivare la terra, i nuclei di popolazioni si sono sviluppati attorno ai cicli della natura, organizzando le colture in modo da avere sufficienti derrate per l’inverno, alternando le coltivazioni per dare tempo alla terra di ricostituirsi ed essere più nutritiva.

A distanza di 12 millenni non siamo poi così cambiati, ancora oggi abbiamo bisogno di nutrirci – più che mai, visti i 7 miliardi di individui che siamo arrivati a contare- e lo sfruttamento sempre più intensivo dei terreni agricoli ci ha portato a nuove sfide per l’alimentazione globale.

In tempi recenti – a partire dagli anni Settanta – abbiamo osservato i prezzi del mercato alimentare divenire sempre più volatili, e queste imprevedibili variazioni avere effetti imponenti sui consumatori – sempre quei 7 miliardi- e sulle migliaia di persone che si occupano della filiera, dalla coltivazione alla vendita dei prodotti finiti. L’aumento della popolazione ha portato necessariamente all’incremento e all’intensificazione delle coltivazioni e i cambiamenti climatici hanno fatto il resto. Il risultato è una notevole imprevedibilità delle carestie che a sua volta contribuisce a rendere i prezzi sempre più volatili, rendendo ancora più difficile assicurare un’alimentazione sicura e sufficiente per l’intera popolazione globale. La necessità di ridurre la volatilità dei prezzi e di gestire le carestie hanno reso fondamentale la previsione dell’andamento dei raccolti.

Non c’è posto più adatto di Expo Milano 2015 per parlare delle sfide del futuro nel campo agroalimentare ed è nel Padiglione degli Stati Uniti che incontriamo Lawrence Friedl, direttore del Programma di Scienze Applicate della NASA.

Supermercato del futuro

Expo Milano, 14 maggio 2015 (dalla nostra inviata) – Entriamo nel Future Food District di Coop, ad Expo Milano 2015. Ce lo racconta Mario, parte dello staff del Padiglione.

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Exposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

Voto col portafogli

Expo Milano, 14 maggio 2015 (dalla nostra inviata) – Sembra che questi pensieri li facciano solo le ONG ma anche alcuni professori economisti si interrogano sulla bontà e sostenibilità del sistema capitalistico. Leonardo Becchetti, Professore all’Università di Roma Tor Vergata e Presidente del Comitato Scientifico di NEXT (Nuove Economie per Tutti) ci spiega come la mano invisibile di Adam Smith non può funzionare senza il contributo attivo di cittadini e imprese. Una nuova economia è possibile, vediamo come.

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Exposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

Perché ad Expo non si parla di clima

Expo Milano, 13 maggio 2015 – Alla conferenza stampa a Cascina Triulza, padiglione della Società Civile di EXPO Milano 2015, partecipano il Presidente di Fondazione Triulza Sergio Selvotti, il Presidente Regione Lombardia Roberto Maroni, il Commissario Unico di EXPO Giuseppe Sala, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.

Rachele Bevacqua
, inviata gNeLab ad EXPO per Giornalisti nell’Erba, chiede al ministro Martina e alle altre autorità perché al momento sembra che non si parli in modo serio di cambiamenti climatici a Expo. Ascoltate le risposte.

 

 

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Exposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

Innovazione birra = sostenibilità

Expo Milano, 12 maggio 2015 (dalla nostra inviata) – Fabio Mazzocchi, mastro birraio del Birrificio Angelo Poretti, racconta come è cambiata nel tempo la produzione della birra. “Dalla tradizione coiniugata con l’innovazione si arriva a risultati di sostenibilità e di qualità”. Intervista dell’inviata Rachele Bevacqua

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Exposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

11 maggio, la prima “inviata” #gNeLab in missione EXPO è Rachele Bevacqua

I Giornalisti Nell’Erba sono finalmente giunti a varcare l’ingresso di Expo2015. Lunedì 11 maggio, dalle ore 10 e per i successivi 10 giorni, entra ufficialmente in servizio la prima inviata tra i vincitori di “Feed your future – Il coraggio di raccontare i numeri”, contest nazionale di Giornalisti Nell’Erba #gNeLab e Carlsberg Italia che con Birrificio Angelo Poretti è Birra Ufficiale di Padiglione Italia. E’ toccato a Rachele Bevacqua, 22enne romana, il compito di andare in avanscoperta. Sarà lei che per prima andrà a toccare con mano e vedere con i propri occhi ciò di cui fino a pochi giorni fa era descritto dalle parole degli Expottimisti, dai NoExpo, dai tanti social commentatori. Chi pro e chi contro, e chi, come i gNe, vuole vedere di persona, capire, cercare, prima di dare giudizi. Armata di strumenti per giornalismo smart, “brandizzata” #gNeLab e provvista di flag portanome per microfono fatto con carta alimentare riciclata, Rachele avrà per prima il compito di andare a caccia di notizie, delle proposte d’innovazione provenienti da tutto il mondo, delle soluzioni per un futuro sostenibile che tenga conto dei cambiamenti climatici, e anche di scoprire tracce di eventuali operazioni di greenwashing.  Quartier generale di tutte queste operazioni d’indagine sarà proprio la Piazzetta della Birra di Birrificio Angelo Poretti (proprio in piazza Italia), che ha sposato con orgoglio questa attività anche nell’ottica del concetto di Vivaio, con l’intento di far germogliare i nuovi talenti in un settore, quello del giornalismo ambientale, alla ricerca di competenze, passione e capacità narrativa su temi fondamentali per tutti i cittadini.

#gNeLab #sustainaBEERity #greenicità #VivaioPoretti #Expo2015 #ReporterBAP

@gNellerba @rachelequel @CarlsbergItalia @BirraPoretti

#GNE2015 – #gNeLab, interviste per immagini

GNE2015 – 29 maggio 2015, dalle 9.30 alle 19.30, al CampusX Tor Vergata, via di Passo Lombardo 341, Roma.

Dieci passi nel futuro: le speranze

SALA 6

ORE 14.30 – In mattinata laboratorio itinerante

(partecipanti su invito)

Intervista collettiva multimediale sull’idea di futuro realizzata intervistando dieci soggetti e ponendoli di fronte allo scenario rappresentato dalla crisi e dai cambiamenti climatici. Il lavoro sarà realizzato con dieci interviste che saranno sintetizzate in un testo di 1000 battute, con dieci immagini fotografiche multimediali, realizzate appositamente, all’interno delle quali saranno montati venti secondi di parlato ripreso in audio. Il tutto sarà montato in un’unica pagina web per sperimentare una nuova forma di giornalismo.

Laboratorio condotto da Sergio Ferraris, direttore di QualEnergia, Presidente Comitato scientifico Giornalisti Nell’Erba.

Sergio_Ferraris_-_International_Journalism_Festival_2015Sergio Ferraris è nato a Vercelli poco più di mezzo secolo addietro, è giornalista professionista e scrive di scienza e tecnologia mettendole caparbiamente in relazione ai problemi ecologici coniugandoli con quelli sociali. Si occupa di questioni energetiche, con particolare attenzione alle rinnovabili, la ricerca nel settore delle energie verdi e alle problematiche legate a nucleare e alle fonti fossili. E’ referente per la qualità dell’informazione scientifica di FIMA, Federazione Italiana Media Ambientali.
È direttore responsabile della rivista QualEnergia di Legambiente, del portale QualEnergia.it e collaboratore, per le questioni energetiche, del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Oltre a ciò cura la sezione sulla bioedilizia della rivista Tekneco dove tenta di andare oltre alla, sia pure importante, discussione se il laterizio debba essere per forza “bio”. Ha curato, come autore, oltre cinquanta documentari di carattere scientifico su argomenti ambientali, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle Scienze. Collabora con svariate testate sia tecniche specializzate, sia generaliste.

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