Temperature record, la frutta batte la carne ma attenzione alla provenienza

Expo Milano 2015, 30 luglio (dalla nostra inviata Azzurra Giordani) – Il caldo torrido imperversa su tutto lo stivale, ma ad alleviare i fastidi dell’afa ci pensano frutta e verdura. I consumatori sono più attenti e consapevoli, e per laprima in 15 anni il budget famigliare riferito ai prodotti ortofrutticoli è più alto rispetto a quello per la carne. Ma attenzione alla provenienza di ciò che si mangia: a denunciarlo è Coldiretti nella giornata di Expo dedicata dell’ortofrutta.

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Esposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia).

Coldiretti: no al formaggio senza latte

Expo Milano 2015, 28 luglio (dalla nostra inviata Azzurra Giordani) – “No al formaggio senza latte”: la Commissione europea chiede all’Italia di consentire la produzione di formaggio a partire da latte in polvere, e Coldiretti non ci sta. Una petizione unisce casari e consumatori a difesa della qualità tradizionale del formaggio made in Italy. A Expo, la nostra inviata Azzurra Giordani ha intervistato un produttore per saperne di più.

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Esposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia).

Guida galattica per expottisti: le 10 cose da fare e vedere all’Expo

Expo Milano 2015, 26 luglio (dal nostro inviato Matteo Isidori) – Se non sai cosa fare, cosa andare a vedere e cosa aspettarti dall’Expo, con questa guida in 10 punti speriamo di chiarirti le idee su come affrontare una giornata all’esposizione universale:

1. Presentati in anticipo ai tornelli: per quanto possa essere scontato come consiglio, la fila che si forma all’ingresso è pazzesca anche in mezzo alla settimana. Quindi non pensare che sarai presente solo te e la tua famiglia ad Expo perché così non sarà e dato che cose da vedere ce ne sono, sarebbe un peccato perdere tempo così.

2. Respira e fatti trasportare dal sentimento: una volta entrato ad Expo sarai sommerso da mille stimoli diversi. Vorrai vedere e provare ad entrare ovunque, ma per motivi di tempo questo ti sarà impossibile. Quindi rilassati e lasciati trasportare dalla corrente, non farti prendere dalla frenesia e goditi quello che ti capita. Potresti incontrare davanti ai padiglioni africani, ad esempio, spettacoli di canti e balli con strumenti e costumi tipici mai visti primi: fermati e guarda. L’Expo è anche questo: innumerevoli digressioni dal tema principale, usate dai Paesi per cercare di sedurre i turisti.

3. Non sempre dove c’è una grande fila c’è una grande attrazione: capita di passare davanti a padiglioni davanti ai quali si formano delle file lunghissime, ma questo non significa che siano i padiglioni migliori. A volte si tratta di visite con guida e fanno accumulare gente all’ingresso per fare entrare i visitatori in gruppo. Potrebbe esserci poco da vedere, interessante grazie alla spiegazione della guida, ma per niente entusiasmante (un esempio: il Messico).
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4. Gli arabi hanno investito molto: noterai che i paesi arabi e dell’Asia centrale (Emirati Arabi Uniti, Kazakistan, Qatar, Kuwait, Oman, Azerbaijan) sono presenti con sontuose strutture che invogliano ad entrare. Sono molto belli da vedere e meritano un selfie davanti. Anche dentro sono molto curati, e naturalmente si vogliono presentare per mostrare ben più delle due cose che uno immagina abbiano: sabbia e petrolio. Non tutti ci riescono e spesso sembra abbiano voluto strafare finendo nel kitsch.

5. I padiglioni dalle “porte girevoli”: sono i più piccoli (i cosiddetti cluster) che racchiudono i paesi per temi e aree geografiche. È divertente passare da uno all’altro in poco tempo (solitamente sono composti da un’unica e non sempre grande sala), passando ad esempio dalla Cambogia al Laos, dalla Guinea allo Zambia, dal Madagascar alle Maldive, guardando qualcosa di tipico e potendo acquistare un souvenir particolare. Se poi ci si sofferma un po’ di più, magari si riesce anche ad imparare qualcosa di nuovo…

6. Cerca di capire cosa ti vogliono trasmettere: alcuni padiglioni hanno centrato in pieno il tema di Expo, e offrono soluzioni ai problemi dell’alimentazione e dell’ambiente. La Svizzera ad esempio, ha incentrato lo spazio espositivo su quattro torri, ognuna contenente quattro materie prime elvetiche: caffè, mele, acqua, sale. Questi quattro ingredienti basteranno per tutti i visitatori solo se ognuno ne prende la quantità che gli spetta: gli ingordi toglieranno cibo a chi verrà dopo. La morale è che l’uomo deve imparare a stare su questo pianeta senza finire le risorse che spettano alle generazioni future. Ci sono poi altri padiglioni, come l’Olanda e il Belgio (vedi il servizio di Rachele Bevacqua), che mostrano e propongono idee nuove per l’alimentazione e la coltivazione del futuro: mangeremo insetti e coltiveremo sull’acqua? Dateci un’occhiata.

7. Fai domande: ad ogni padiglione sono assegnati per i 6 mesi di Expo gli stessi ragazzi (di nazionalità del Paese “in cui ti trovi”, ma anche italiani) che sanno tutto quello che c’è da sapere sul padiglione, anche quello che a prima vista un turista può non notare. Sono tutti molto gentili e disponibili, perciò non esitate. Chiedete informazioni, ad esempio, sul particolare padiglione della Gran Bretagna, ispirato e collegato ad un alveare realmente esistente in Inghilterra. Il mix di natura e tecnologia è affascinante e crea un effetto veramente suggestivo.
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8. Lo spettacolo dell’albero della vita: dalle 11:00 alle 21:00 ogni ora, e poi dalle 21:00 alle 23:00 ogni 30 minuti, giochi d’acqua e di luci, accompagnate da grandi canzoni del repertorio italiano, da La Traviata di Verdi a Napule è di Pino Daniele, passando per la carica de L’ombelico del mondo di Jovanotti. Uno spettacolo bello che dà modo di rilassarsi. E poi un selfie con il simbolo di Expo non si nega a nessuno…

9. Cibo: Expo è anche un’opportunità per assaggiare cibi che non troviamo facilmente in giro. Certo, i prezzi quando si parla di ristoranti all’interno dei padiglioni lievitano (e un po’ se ne approfittano, diciamolo), ma se non puoi spendere molto troverai bancarelle di street food (e qui i padiglioni di Olanda e USA sono ben forniti) o cibo da asporto (prova il padiglione del Vietnam, del Marocco).

10, Ritorna: come avrai capito l’Expo non si può vedere tutto in un giorno quindi, finanze permettendo, trascorrici almeno due giornate. Di seguito un po’ di padiglioni da non perdere: Angola; Giappone; Austria; Marocco; Corea, Padiglione Zero (quello dell’ONU). Adesso, invece, una lista di padiglioni sacrificabili, che se anche li perdete non ne sentirete la mancanza: Argentina e Vietnam (unico motivo per visitarli sono gli spettacoli di musica dal vivo e l’area ristorazione); Polonia; Messico; Turkmenistan; Spagna; Oman.
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Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Exposizione universale, è frutto della partnership di Giornalisti Nell’Erba con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

Generazione seduta e… obesa, se ne parla ad Expo

Expo Milano 2015, 25 luglio (dal nostro inviato Matteo Isidori) – Siamo davanti ad una “generazione seduta”. I dati parlano chiaro: 1 minore su 5 non fa attività fisica nel tempo libero, il che, unito ad una cattiva alimentazione, favorisce l’insorgere di sovrappeso ed obesità nei più piccoli.

I risultati della ricerca Ipsos, realizzata per Save the Children e Gruppo Mondelez, e presentati ad Expo a luglio, evidenziano come negli anni sempre più bambini abbiano rinunciato ai giochi all’aria aperta: chi per mancanza di strutture pubbliche adatte, chi per cattive condizioni economiche delle famiglie, chi perché rapito dalla tecnologia.
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I dati mostrano che nei bambini di età compresa tra gli 8 e i 9 anni, quasi il 31% è in sovrappeso, e di questi, 1 su 3 è obeso. Il problema è nazionale, ma va acutizzandosi nelle regioni del sud, là dove i servizi pubblici sono meno efficienti ed il tasso di istruzione dei genitori è mediamente più basso, tutti fattori che, secondo la ricerca, incidono sulla crescita e sul futuro dei più piccoli. In Campania, la regione meno virtuosa, quasi 1 bambino su 2 è in sovrappeso.

Da un’altra indagine, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, il Sud appare sempre come territorio meno ospitale per le attività dei bambini. Il quadro che emerge mostra una grave assenza dello Stato: nelle scuole 1 su 2 non ha la mensa, 1 su 2 è priva di parchi gioco all’aperto, mentre 1 su 4 non ha nemmeno la palestra.

La “generazione seduta”, così ribattezzata da Marcello Lanari, pediatra e relatore della conferenza, è figlia delle cattive abitudini dei genitori, che dovrebbero essere assistiti sin dal periodo della gravidanza e accompagnati nel percorso formativo dei figli fin durante tutta l’adolescenza. “C’è un momento, dalla fine della terza media, in cui i bambini cominciano ad essere meno seguiti dai genitori – avvisa Lanari – In quel momento, i ragazzi si siedono e trascorrono più tempo davanti al computer. Quando dovrebbero fare il salto di qualità accompagnando la crescita del fisico, e quando smettono di giocare, appunto, si siedono”.

Un dato inquietante – sottolinea Raffaella Milano, Direttore Programmi Italia di Save the Children – è che “in Italia ancora oggi più di un milione di bambini vive in povertà”. È per questo “nel 2011 Save the Children ha dato alla luce il progetto ‘Pronti, Partenza, Via!’ che è consistito nel recupero e nella messa in opera di spazi come campi da gioco, percorsi sportivi, spazi verdi, skate e roller park dismessi o mal tenuti, con l’obiettivo di farne dei luoghi aperti per tutto il quartiere. Inoltre, sono state organizzate sessioni informative su alimentazione e stile di vita salutari”. Il progetto ha riguardato per i primi 4 anni le periferie di 10 città italiane, arrivando a coinvolgere circa 96.000 tra bambini e genitori, e dalla fine del 2015 ne abbraccerà altre 4.

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Exposizione universale, è frutto della partnership di Giornalisti Nell’Erba con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

Pecorino italiano e birra Poretti, matrimonio tra eccellenze

Expo Milano 2015 ( di Elio Errichiello) – Il pecorino italiano e la birra 6 luppoli protagonisti dell’evento organizzato a Expo da Birrificio Angelo Poretti, birra ufficiale del Padiglione Italia, in collaborazione con ALMA – Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Il servizio del nostro inviato Elio Errichiello.

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Esposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia).

Il coraggio di dare i numeri: le foto della presentazione

gNeLab, il nostro laboratorio di nuovi giornalismi, ha “tradotto” il Bilancio di Sostenibilità 2014 di Carlsberg Italia in un gioco, anzi due.

Carlsberg Italia ha affidato a Giornalisti Nell’Erba – quindi non ad una agenzia di comunicazione ma ad un team di giovani giornalisti ambientali che sperimentano nuovi linguaggi – la versione abstract per il grande pubblico dei suoi “numeri”.

Il librone pieno di dati, grafici, numeri e parole impossibili è diventato un gioco di carte intitolato “Il coraggio di dare i numeri” e un puzzle.

Bilancio di Sostenibilità e gioco sono stati presentati a Expo il 22 luglio 2015. Ecco qualche foto:

Expo… a vela

Expo Milano 2015, 22 luglio (dalla nostra inviata Lara Attiani)- La FIV (Federazione italiana Vela) porta le barche da Desenzano del Garda al Cardo, il “viale” di EXPO di Padiglione Italia. La nostra giovanissima inviata prova a “veleggiare” (con i simulatori) e scopre come si può andare a vela anche se si è in sedia a rotelle.

IL CORAGGIO DI DARE I NUMERI

gNeLab, il nostro laboratorio di nuovi giornalismi, ha “tradotto” il Bilancio di Sostenibilità 2014 di Carlsberg Italia in un gioco, anzi due.
Carlsberg Italia ha affidato a Giornalisti Nell’Erba, quindi non ad una agenzia di comunicazione ma ad un team di giovani giornalisti ambientali che sperimentano nuovi linguaggi, la versione abstract per il grande pubblico dei suoi “numeri”. Il librone pieno di dati, grafici, numeri e parole impossibili è diventato un gioco di carte e un puzzle.

relazione 1mercato famigliebirra 10 luppolibirra prodottabirra i nostri marchibirra new entryMercato ricavirelazione reputazione sost
la carta che preferiscoambiente acquaAmbiente certificazioniambiente co2ambiente energiaambiente materie primeambiente rifiutiDM 3 fusti 1 albero
la carta che vorreicoraggiod i cambiarecoraggio di crederecoraggio di dare i numericoraggio di andare fino in fondocoraggio di innovarecoraggio premiaDM LCA
relazione la nostra retemercato quota a valorePersone contrattiPersone legamePersone chi sonoPersone sicurezza prevenzioneMercato tuborg tappostakeholder chi sono

Il Mazzo di Carte Coraggio di Dare i Numeri
Scarica qui Istruzioni di gioco

(tutti i diritti sono riservati e di proprietà di Giornalisti Nell’Erba Il Refuso a.p.s.)

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Alla ricerca della sostenibilità

Continua, anche nel mese di luglio, il nostro sondaggio nella Piazzetta della Birra di Expo Milano 2015, per scoprire quanto i consumatori della birra Birrificio Angelo Poretti, ne sanno in fatto di sostenibilità.

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Esposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

Biodiversità e rispetto per la cultura locale per salvare i bambini malnutriti

Expo Milano 2015, 15 luglio (dalla nostra inviata Sara Leone) – Antonella Bertolotti, medico e presidente dell’organizzazione umanitaria Intermed Onlus, racconta dal padiglione SlowFood di Expo2015 quanto basti poco per aiutare i bambini malnutriti dei paesi subsahariani: rispettare la loro biodiversità prima di tutto.

Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Esposizione universale, è frutto della partnership con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)