Il falso mito degli spinaci

di Valentina Magni, Lorenzo Manucci, Emma Latterini, Simone Stafissi Buricca, della III media E dell’Istituto Perugia 9, coordinamento di Federico Panduri

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Braccio di ferro ha perso la sua forza

Molte generazioni sono cresciute con il mito di Braccio di Ferro, un sensibile marinaio che difendeva i deboli dai soprusi del grossolano Bruto grazie ad un barattolo di spinaci che lo rendeva forte e invincibile. Per anni molte mamme sono riuscite a far mangiare spinaci ai propri figli senza ricorrere ad ulteriori espedienti, ma oggi questo connubio tra spinaci e ferro è stato smontato.

Secondo l’ISS, (Istituto Superiore di Sanità), gli spinaci non sono una buona fonte di ferro per l’organismo, così come altri alimenti vegetali. Contengono infatti solo una piccola parte di ferro rispetto gli altri alimenti: 100 g di spinaci crudi contengono 3 mg di ferro legato ad altre sostanze che ne limitano l’assorbimento; quindi molto di meno rispetto alla carne, il pesce e le lenticchie, che ne contengono il doppio e sono in grado di offrire al nostro organismo un’ottima biodisponibilità per l’assorbimento, cioè di aumentare la quantità effettiva che il nostro organismo è in grado di assorbire e utilizzare.

Gli spinaci in ogni modo rappresentano una buona fonte di vitamine e acido folico. Il ferro però è un oligoelemento che sebbene si trovi nel corpo umano in piccole quantità (circa 4 g nell’uomo e 2,5 g nella donna) riveste funzioni fondamentali. Esso è attivamente legato al trasporto di ossigeno nel sangue, entrando nella costituzione dell´emoglobina, ed è presente in molti enzimi fondamentali in numerose reazioni metaboliche. Il fabbisogno quotidiano di ferro varia in funzione dell’età, del sesso e delle situazioni fisiologiche che cambiano durante il corso della vita. È particolarmente elevato nell’infanzia (a causa della rapidità dell’accrescimento), nelle donne in età fertile (a causa delle perdite mestruali) e nelle donne in stato di gravidanza (a causa degli elevati bisogni specifici correlati alla gestazione). Negli anziani, a causa di una riduzione dell’apporto alimentare, nonché per un diminuito assorbimento intestinale, occorre prestare molta attenzione per garantirne il corretto apporto. La quantità di ferro che introduciamo con la razione alimentare è sovente limitata, poiché è contenuto in una grande varietà di alimenti, ma in quantità molto piccole. La carenza degli apporti di ferro è stata messa in relazione con le situazioni di anemia.

A tal proposito occorre apportare nello schema alimentare un consumo idoneo di carne, pesce, uova, legumi, che sono gli alimenti con più alta concentrazione di ferro. Importante ricordare che la vitamina C (acido ascorbico), di cui sono ricchi gli agrumi, facilita l’assorbimento del ferro; aggiungere al condimento delle verdure il limone facilita l’assorbimento di questo minerale.

Care mamme, non vi rimane che inventare un altro supereroe per convincere i vostri bambini a mangiare lenticchie!

 

Da Cleopatra a Mariah Carey: i benefici del latte

di Lucia Giglioni, Valentina Maria Giubboni, Uesli Vishkulli, della III media E, Istituto Perugia 9, coordinamento Federico Panduri

1551719222665-latteLa cura del corpo e la ricerca della bellezza attraverso la storia giungono fino a noi.

Chi lo ha detto che il latte fa male? Sta prepotentemente prendendo piede la convinzione che colloca il latte in cima alla classifica dei quattro veleni bianchi insieme al sale, lo zucchero e la farina che, come tutti gli alimenti, sono da usare con moderazione, ma non da evitare. Infatti il latte di mucca, capra o pecora rientra da migliaia di anni nella dieta umana, al punto che il genoma umano si è modificato per consentire anche in età adulta la produzione dell’enzima deputato a scindere il lattosio, lo zucchero del latte. Questo alimento è tanto salutare per il nostro organismo che i medici ne consigliano l’assunzione regolare fin dalla tenera età; la presenza di calcio, potassio, fosforo e vitamine incidono, sulla crescita e lo sviluppo dell’organismo.

 Ad avvalorare l’importanza di bere latte c’è anche il fatto che questo è un alimento completo: le sue proteine, rappresentate da caseina (80%) e lattalbumina (20%), rappresentano un terzo del fabbisogno medio giornaliero di un individuo. Infine in esso sono anche presenti i carboidrati, sotto forma di lattosio, particolarmente importanti per lo sviluppo del tessuto nervoso nei primi mesi di vita.

In età adulta, salvo per quella percentuale di popolazione intollerante al lattosio (5 persone su 10 secondo i dati dell’AILI – Associazione Italiana Latto-Intolleranti ), cioè allo zucchero presente nel latte che non riescono a digerire, l’assunzione di latte rafforza il sistema immunitario e la buona digestione. Inoltre, i pochi grassi saturi (2,1 g su 100 g) presenti nel latte intero pastorizzato, hanno un effetto favorevole all’intestino riducendo il rischio di sovrappeso. Il latte è ricco di calcio e vitamina D (fondamentale per la formazione di ossa e denti), di vitamine del gruppo B e A e contiene tutti gli aminoacidi che servono al nostro organismo per rimanere in buona salute. 

Oltre ai numerosi vantaggi che il latte apporta al nostro organismo ve ne sono molti anche dal punto di vista estetico: ricordiamo che fin dall’antichità Cleopatra era solita fare il bagno nel latte per la cura del corpo, per levigare e idratare la pelle. La stessa abitudine fu ripresa da altre figure femminili degne di nota: Poppea e Giuseppina Bonaparte, fino ad arrivare a Mariah Carey che ha dichiarato di amare immergersi nel latte come rimedio di bellezza. Il latte oltre a essere un concentrato di grassi e proteine sane, è infatti ricco di vitamine e minerali che aiutano a rimuovere le cellule morte dal derma, prevenendo le rughe e migliorando il colore della carnagione.

Tra le varie false informazioni a proposito del latte vi è quella che lo associa all’insorgenza di gravi malattie come il tumore. L’American Institute for Cancer Research ha ampiamente dimostrato che non esiste alcuna correlazione tra il consumo di prodotti lattiero-caseari e il cancro alle ovaie, e oltre a questo dalle recenti pubblicazioni di Annals of Oncology, sembra che le componenti proteiche abbiano effetto protettivo per il tumore del colon-retto.

L’unico rischio che gli amanti della dieta potrebbero incontrare con un’assunzione spropositata di latte è l’aumento di peso. Come tutti gli alimenti, il latte fa ingrassare se non viene inserito correttamente in un’alimentazione equilibrata e controllata. Il suo apporto calorico è minimo (circa 130 kcal per un bicchiere da 200 g, che scendono a 90 in caso di latte parzialmente scremato, mantenendo invariato l’apporto di calcio) se si tiene presente che il fabbisogno calorico giornaliero per un adulto è di circa 2500 kcal. Il latte, inoltre, consumato a colazione o come spuntino, è un ottimo alleato contro la fame e può essere sostitutivo di altrettanti piccoli pasti che potrebbero aggiungere inutili calorie. In questo senso quindi il latte non fa neanche ingrassare.

Quindi, per tutti gli amanti del latte, ben venga un buon bagno nel latte accompagnato da un calice di latte parzialmente scremato.

Digiuno mortale

di Giulia Burioli, Giulia Granocchia, Giulia Luchetti, Alex Malfagia, della III media E dell’Istituto Perugia 9, coordinamento di Federico Panduri

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Meglio essere che apparire

Secondo l’Osservatorio Nazionale dell’Adolescenza (ONA), il 64% degli adolescenti dai 14 ai 19 anni dichiara di sentirsi migliore quando riesce a raggiungere il peso ideale. Di questo 64% quasi 8 su 10 sono ragazze che dichiarano di sentirsi influenzate dai modelli lanciati da blogger e influencer che sfoggiano e pubblicizzano corpi magri e perfetti tanto da convincere i fan ad imitarli.

I giovani cominciano a seguire falsi consigli e metodi fai da te che a volte si rivelano trappole mortali. L’ultima tendenza invita a saltare i pasti: se da un lato è vero che non mangiare fa perdere peso, dall’altro è altrettanto vero che, quando inizia la fase in cui la massa grassa è stata ridotta al minimo, la perdita di peso inizia a colpire la massa muscolare mettendo in pericolo la salute della persona. Quando ciò succede scatta un meccanismo di difesa delle ghiandole surrenali, le quali per fare in modo che il cervello abbia i nutrienti necessari per svolgere le sue funzioni vitali, sottraggono sostanze dalle strutture corporee come i muscoli. Saltando i pasti durante la giornata, inoltre, si rischia il cosiddetto calo fisiologico di zucchero nel sangue che spinge il cervello a desiderare più cibo per cui si arriva al pasto successivo più affamati del solito ricolmando il senso di sazietà con alimenti ricchi di carboidrati, calorie e grassi.

Se pensate ancora che saltare i pasti sia un valido modo per dimagrire tenete conto che non mangiare comporta ulteriori problemi all’organismo quali aumento di stress e nervosismo, calo di zuccheri che può portare all’abbassamento di pressione e conseguenti malori, rallentamento del metabolismo che aiuta a bruciare l’apporto di calorie giornaliere, per non parlare del rischio di mal nutrimento e disordini alimentari che spesso sfociano nell’anoressia o nella bulimia.

Conviene ancora inseguire il mito della magrezza saltando i pasti? È necessario che gli adolescenti escano da un tale vortice dicendo stop a questa spirale di infelicità che porta a pesarsi più volte al giorno, a guardarsi in ogni specchio, a misurarsi spesso fianchi, gambe e girovita. Una corretta alimentazione in adolescenza è di fondamentale importanza per ottenere un buon livello di sviluppo fisico e mentale e per migliorare la possibilità di conservare una buona salute in età adulta. Per quel che riguarda l’apporto di cibo, negli ultimi anni i nutrizionisti puntano ad abbandonare il calcolo delle calorie, che non è automatico né naturale, a favore di sistemi più intuitivi di composizione dei pasti.

Agli adolescenti si consiglia di mangiare 5 o 6 volte al giorno, seguire una dieta bilanciata cominciando da una colazione sana e nutriente per iniziare bene la giornata, di evitare consumo eccessivo di carboidrati, zuccheri e cibo spazzatura, ma soprattutto di adottare un sano stile di vita legato al movimento e all’attività fisica.

È un mito effimero la magrezza, di cui è veicolo la società che la mostra come modello di salute e benessere fisico. Una favola fallace, una menzogna immaginosa capace di incantare, ma che analizzata razionalmente è possibile smontare a favore dell’essere e non dell’apparire.

Stop alla raccolta differenziata

di Filippo Labonia, della III media A, dell’Istituto Erodoto di Corigliano C., coordinamento di Vita Minisci

Nel 1975 l’Europa ha messo in atto una strategia per la gestione dei rifiuti finalizzata allo smaltimento e al recupero dei materiali e a non inquinare il pianeta, la raccolta differenziata. Tuttavia, questo progetto, a distanza di anni, si è rivelato un totale fallimento, a causa del costo elevatissimo del riciclo di materiali in enormi quantità, come plastica e vetro. Di conseguenza si è deciso di ritornare al vecchio sistema di smaltimento rifiuti. Ciò comporterà un ingente danno all’ambiente e il rischio che sul pianeta Terra venga spazzata via ogni forma di vita esistente. Sono già in corso delle proteste da parte dei cittadini che chiedono che il sistema di smaltimento rifiuti venga votato con un referendum, dato che questa decisione è stata presa senza il loro consenso. Purtroppo, però, la colpa appartiene principalmente a chi non paga le tasse e di conseguenza, fa un danno a tutto il paese e anche a sè stesso. Questa notizia si sta diffondendo anche in altri paesi europei, come in Francia e in Germania, e anche in altri paesi extraeuropei, come la Russia o gli Stati Uniti. Se anche altri paesi dovessero cambiare il sistema di smaltimento rifiuti finiremmo in condizioni di vita talmente nocive che l’intero pianeta diventerebbe inabitabile. Secondo una ricerca l’inquinamento causato dai rifiuti causerebbe la sparizione totale della barriera d’ozono e aumenterebbe la temperatura causando lo scioglimento totale della calotta polare che non solo costringerà gli animali che vi abitano a stare per forza in acqua o trovare un nuovo posto dove vivere, ma causerà un’inondazione che spazzerebbe via molte città che si affacciano o sono vicine ai mari. Tutto ciò dovrebbe avvenire nell’arco di 50 anni solamente grazie all’inquinamento prodotto in Italia, ma se anche altri paesi cambieranno il sistema di smaltimento, nel giro di qualche mese non sarà più possibile vivere sul nostro pianeta.

Scomparsa la plastica nel mare

di Linda Malfarà, della III media A dell’Istituto Erodoto di Corigliano C. coordinamento di Vita Minisci

schermata-2019-03-31-alle-21-55-46Le paure sulla salute della Terra dovute soprattutto all’inquinamento Marino nel corso di questi ultimi anni sono venute meno fino a scomparire. Gli studi condotti da scienziati ed ecologisti rilevano un quadro positivo dei nostri mari. La notizia, che tutti i media stanno riportando è che tutta la plastica presente nel mare è scomparsa. Non solo, alcune specie marine minacciate di estinzione a causa della presenza della plastica nel mare, si stanno riproducendo con successo e il loro numero è in notevole aumento. Gli scienziati hanno anche stabilito che tutto questo è stato possibile grazie alle multinazionali che, preso coscienza del problema, hanno utilizzato plastiche bio-compatibili, di origine vegetale, a discapito dei loro guadagni.