Rinunciamo alla sardella per rendere la vita del mare più bella

di Djamila Achouri, Giovanni e Giuseppe De Giacomo, Martina Sinfonico, della II E, scuola secondaria di primo grado Erodoto di Corigliano Calabro, coordinamento di Rosina Ranieri

Il Regolamento del Mediterraneo n° 1967\2006 ha sancito il divieto di pescare le giovanissime sarde o alici, questa misura restrittiva ha l’obiettivo di tutelare e difendere la conservazione dell’habitat naturale dell’ambiente marino.Purtroppo, da molti anni a questa parte si registra un impoverimento sensibile e costante  di alcune specie ittiche, poiché l’attività di pesca è molto intensa e i pesci catturati troppo piccoli. 

In Calabria dalla pesca del novellame si produce un prodotto identificativo della regione, anche all’estero,  la sardella o rosamarina, ottenuto dalla miscela di bianchetto, neonata delle alici o delle sarde e peperoncino rosso piccante...

Qui per leggere tutta l’inchiesta impaginata.

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Tre storie per resiliere

di Giuseppe Mattia Borgia, Antonino Carbone, Giuseppe Cartisano, Domenico e Teresa Mezzatesta, Flaminia e Francesco Lentini, Antonino Leuzzi, Giulia Mantice, Carmelo Ortuso, Simone Pergoliti, Vittoria Zirino, Benedetta e Caterina Orlando, Angela Alvaro, Vincenzo Domenico Genua, Carlo Elisa, Rocco Duardo, Iris Lombardo, Vincenzo Tramonti, Francesca Versaci, Caterina Pettimalli della redazione delle I, II, III F della Scuola Secondaria di Primo Grado Giuseppe Capua di Melicuccà (RC), coordinamento di Natale Todaro

Resiliere e non abboccare

A causa dell’inquinamento dell’uomo, la natura si sta danneggiando molto; animali che muoiono, spazzatura in tutta la natura … insomma per noi non si mette bene. 

Gli uomini si nutrono di alcuni animali, ma a causa dell’inquinamento che stanno causando non stanno capendo che in questo modo possono morire sia loro che gli animali; ad esempio se si butta della plastica nel mare l’acqua si avvelena e in questo modo i pesci che sono animali che noi uomini mangiamo si avvelenano e muoiono, ma anche se non muoiono e riescono a sopravvivere, l’uomo pesca questi pesci, ma non capisce che potrà togliersi la vita da solo, perchè prima di pescarli lui ha inquinato il loro ambiente. 

A causa del clima i ghiacciai si sciolgono e fanno perdere vita agli animali che vivono lì ad esempio gli orsi polari e anche inquinare i mari. Noi non dobbiamo indebolirci con le notizie false sull’inquinamento che stanno girando in tutto il mondo, ma dobbiamo resistere. 

Rispettare la natura è un diritto che deve compiere ogni uomo di questo mondo, non si deve inquinare, non c’è alcun senzo per farlo perchè così facendo pagheremo noi le conseguenze. Affinchè gli adulti capiscano meglio quanto sia importante un mondo davvero ecosostenibile, abbiamo provato ad inventare questa storia in cui alcuni animali dimostrano come la resilienza possa veramente far breccia nel duro cuore degli esseri umani. 

In un bosco, in mezzo a delle montagne, vivevano tanti animali: c’erano orsi, lupi,istrici, scoiattoli, conigli e tanti altri; in particolare in una piccola tana viveva una volpe con la sua amica tartaruga che si divertivano tutto il giorno insieme ai loro amici. 

Il rumore del mare

di Francesco Morrone e Christian Francesco Feraco della II media E dell’Istituto Erodoto di Corigliano Calabro, coordinamento di Ermanno Lanzillotti

Le coste del Mediterraneo non da sempre interamente popolate.

Nel secondo secolo A.C. i romani chiamavano il mar Mediterraneo “Madre Natura” ma, nei secoli, le attività umane hanno man mano trasformato il mare in un mondo chiassoso che soffoca i suoni naturali e portano fonte di stress a molti animali marini.

Le navi, difatti, provocano deflagrazioni forzatamente accompagnate da frastuono. Sono molto numerose le navi militari che emettono, con i loro sonar, onde sonore molto potenti per individuare la presenza di sommergibili. 

Gli animali marini, per comunicare tra loro, si servono del suono, e i rumori legati alle attività dell’uomo possono renderli sordi e, persino, ucciderli. Tutta la vita sottomarina è minacciata dall’inquinamento sonoro quindi, per ridurre il rumore nei mari, si potrebbero costruire navi più silenziose e realizzare tecniche meno invasive e rumorose.

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Il clima in 20 risposte

di Francescantonio Cuoco,  della II A, scuola secondaria di primo grado dell’I.C. di Omignano Scalo, referenti Giuseppina Conte e Ester Ruggiero

1. Il clima si sta scaldando?

Si. La temperatura della superficie terrestre è aumentata di 0,8° C rispetto al 1900 e l’incremento è stato via via più marcato a partire dalla metà degli Anni Settanta. Il riscaldamento globale è inoltre provato in modo incontrovertibile da una miriade di altri fattori, quali l’aumento della temperatura degli Oceani e la riduzione dei ghiacci dell’Artico.

2. Come fanno gli scienziati ad essere certi che il riscaldamento globale dipenda dalle attività umane?

La certezza viene dall’applicazione di nozioni base di fisica, dall’analisi di modelli, dal loro confronto con osservazioni sul campo e dall’esame dell’andamento del clima e delle sue variazioni sia in presenza di attività umane che in assenza di esse

3. La CO2 è presente naturalmente nell’atmosfera: perché le emissioni di matrice umana sarebbero significative?

Le attività umane hanno interferito con il ciclo naturale dell’anidride carbonica. In natura, la CO2 viene scambiata continuamente tra atmosfera, mondo vegetale e mondo animale attraverso fotosintesi, respirazione e decomposizione, e tra atmosfera e oceani attraverso lo scambio di gas. Nel 2012, i livelli di anidride carbonica in atmosfera erano il 40% più alti rispetto al XIX secolo e l’aumento più netto si è avuto a partire dalla metà degli Anni Settanta del Novecento, proprio in concomitanza con l’accelerazione di deforestazione e consumo di combustibili fossili. Queste due pratiche hanno fanno sì che la CO2 immessa nell’atmosfera vi si accumuli, perché il ciclo naturale dell’anidride carbonica è troppo lento per poter riportare la situazione in equilibrio.

4. Qual è il ruolo giocato dal sole nel riscaldamento globale nel corso delle ultime decadi?

Sebbene il sole sia fondamentale per il sistema climatico terrestre, non ha avuto alcun ruolo nel surriscaldamento del Pianeta: le misurazioni satellitari realizzate a partire dalla fine degli Anni Settanta mostrano che non ci sono state variazioni significative nel suo output di energia.

5. Cosa ci dicono riguardo alle cause del cambiamento climatico i mutamenti nella struttura verticale della temperatura atmosferica (dalla superficie alla stratosfera)?

Il riscaldamento nella parte bassa dell’atmosfera, che avviene mentre quella alta si raffredda, non è spiegabile a partire da soli fattori naturali e ha aiutato gli scienziati a delineare il ruolo giocato dalle attività umane nell’alterare il clima.

6. Il clima è sempre cambiato. Perché ciò costituirebbe un problema oggi?

Tutti i cambiamenti collegati al clima, anche quelli naturali, sono dirompenti: i mutamenti verificatisi in passato hanno determinato l’estinzione di alcune specie viventi, migrazioni di intere popolazioni e alterazioni notevoli alla superficie terrestre e alla circolazione degli oceani. Tuttavia, a causa dell’interferenza umana, oggi il clima sta cambiando ad un ritmo molto più elevato che in qualsiasi evento del passato: ciò significa che per gli esseri umani sarà molto più difficile adattarsi alla situazione.

7. L’attuale concentrazione di CO2 nell’atmosfera ha precedenti nel corso della storia?

Non ha precedenti negli ultimi milioni di anni, quelli caratterizzati dalla comparsa e dall’evoluzione della specie umana. La concentrazione di CO2 era probabilmente più alta in un tempo ancora precedente: un’epoca lontanissima in cui, secondo le analisi paleoclimatiche e l’esame di alcuni reperti geologici, anche la temperatura e il livello dei mari erano più elevati.

8. Esiste un punto a partire dal quale aggiungere più CO2 in atmosfera non causi più il riscaldamento?

No, più si aggiunge CO2 all’atmosfera e più la temperatura della superficie terrestre continuerà a salire.

9. L’andamento del riscaldamento terrestre varia di decade in decade?

Sì, ci sono variazioni annuali, decennali e altre su base geografica: si tratta di mutamenti sul breve periodo, generalmente determinati da cause naturali, e che non contraddicono in alcun modo la realtà del cambiamento climatico sul lungo periodo, legato alle attività umane e all’emissione di gas serra.

10. Il recente rallentamento del riscaldamento terrestre significa che il cambiamento climatico si è fermato?

No. Basti pensare che, nonostante il riscaldamento globale abbia avuto un andamento più lento negli Anni Duemila rispetto agli Anni Novanta, i primi sono comunque stati più caldi dei secondi. Accelerazioni e rallentamenti nel riscaldamento avvengono naturalmente nell’ambito del sistema climatico, e non inficiano la realtà antropica del cambiamento climatico.

11. Se il mondo si sta riscaldando, perché si verificano delle estati e degli inverni molto freddi?

Il riscaldamento globale è un trend che riguarda il lungo periodo e non esclude la possibilità che un anno sia più freddo del precedente.

12. Perché il ghiaccio dell’Artico si riduce e quello dell’Antartico no?

L’estensione dei ghiacci è soggetta all’influenza di fattori quali i venti, le correnti oceaniche e la temperatura. I ghiacci dell’Artico (che dal 1978, anno di inizio del monitoraggio satellitare, sono diminuiti del 40%) sembrano rispondere direttamente alle variazioni di temperatura, mentre sui giacchi dell’Antartico sembrano esercitare un’influenza maggiore venti e correnti oceaniche.

13. Qual è l’influenza dei cambiamenti climatici sulla forza e sulla frequenza di fenomeni quali siccità, uragani e trombe d’aria?

La parte bassa dell’atmosfera terrestre sta diventando più calda e umida a causa delle emissioni di gas serra, una situazione che può favorire la genesi di tempeste violente e di altri fenomeni meteorologici estremi. Coerentemente con le aspettative, piogge e nevicate più intense (da cui deriva il rischio di inondazioni) stanno diventando più frequenti, così come le ondate di calore. I trend per quanto riguarda l’intensità delle precipitazioni variano su base geografica: i cambiamenti più evidenti hanno interessato il Nord America e alcune aree dell’Europa.

14. A quale ritmo si verifica l’innalzamento del livello dei mari?

Le misurazioni relative alle maree e le osservazioni satellitari rivelano che, negli ultimi due decenni, il livello delle acque è aumentato al ritmo di 3,2 mm all’anno. Dal 1901 ad oggi le acque dei mari si sono innalzate di 20 cm.

15. Cos’è l’acidificazione degli oceani, e perché è importante?

A causa dell’aumento della quantità di CO2, l’equilibrio chimico delle acque marine si è sbilanciato verso un Ph più basso e quindi verso una maggiore acidità. Alcuni organismi marini (come i coralli e i molluschi) sono dotati gusci in carbonato di calcio, che quindi si dissolvono più rapidamente in una sostanza acida. La progressiva acidificazione delle acque degli oceani compromette pertanto la loro esistenza e gli equilibri degli ecosistemi marini.

16. Gli scienziati sono davvero certi che la Terra si riscalderà ancora nei decenni a venire?

Sì. Se le emissioni continueranno al ritmo odierno, senza cambiamenti di rotta dovuti alla tecnologia o all’introduzione di nuove regole, entro la fine del secolo la Terra andrà incontro ad un riscaldamento ulteriore, stimato tra i 2,6° C e i 4,8°C.

17. I cambiamenti climatici sono preoccupanti anche se la variazione di temperatura è di pochi gradi?

Sì. Basti pensare che, durante l’ultima era glaciale, la temperatura globale era più bassa di soli 4-5° C rispetto all’era odierna: ciò significa che anche un cambiamento minimo può comportare mutamenti enormi a livello regionale.

18. Cosa stanno facendo gli scienziati per comprendere meglio il funzionamento del sistema climatico?

La scienza è un processo continuo di osservazione, comprensione, realizzazione di modelli, esperimenti e previsioni. Le previsioni che riguardano la correlazione tra riscaldamento globale ed emissioni di gas serra e i trend sul lungo periodo sono state confermate da una robusta serie di evidenze scientifiche. Detto questo, ci sono altri ambiti (come la dinamica delle nuvole, ad esempio) di cui si sa ancora poco e che vanno esplorati.

19. Gli scenari più catastrofici – come quelli che prevedono un mutamento nella direzione della Corrente del Golfo o il rilascio di metano dall’Artico – sono realistici?

I migliori modelli climatici attualmente disponibili non includono fenomeni del genere nelle loro previsioni. Tuttavia, con l’aumentare del riscaldamento, la possibilità che si verifichino eventi estremi di questo tipo non può essere esclusa categoricamente.

20. Se le emissioni di gas serra si fermassero, il clima tornerebbe ai livelli di 200 anni fa?

No. Se anche le emissioni si fermassero improvvisamente, la temperatura della superficie terrestre impiegherebbe comunque migliaia di anni per tornare ai livelli dell’era preindustriale.

La Royal Society e la US National Academy of Science hanno anche diffuso un video in cui viene spiegata, in soli 60 secondi, l’origine dei cambiamenti climatici:

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Un mare da ripulire

di Durante Giorgio, Biondino Vincenzo, Casciaro Saverio Pio, Longo Francesco Pio, Martino Giuseppe, Nuzzi Loris, 13 anni, I.C.Erodoto di Corigliano Rossano

Sembrava un giorno come gli altri, Maria e Francesco litigavano per la solita festa negata. Quella domenica tutta la famiglia al completo si trovava sul loro yacht per fare una mini vacanza,  

ma qualcosa turbava la serenità, l’azienda miliardaria di famiglia stava per fallire. Questo, però per Francesco non sembrava essere importante, lui era triste e arrabbiato perché Maria non l’avrebbe mandato alla festa a cui teneva molto. Allora dalla rabbia si buttò dallo yacht, in acqua, però, si ricordò che non sapeva nuotare, pur avendo 14 anni, perché nessuno glielo aveva insegnato. Provò a farsi salvare urlando con tutte le sue forze, ma la barca si allontanò e Francesco perse i sensi. Quando si risvegliò si ritrovò in un’oasi in mezzo al mare, si guardò intorno ancora stordito e si accorse che quell’oasi era ricoperta di plastica. 

Ad un tratto alle sue spalle senti la voce di un uomo sconosciuto che gli chiese di passargli la bottiglia vicino a lui. Lui non capi il motivo, ma fece quanto gli era stato chiesto. Chiese avvicinandosi a quell’uomo chi fosse. L’uomo riferì di essere Giovanni un componente dell’associazione PFS il cui compito è quello di ripulire i fondali marini dalla plastica, per rendere il mondo più pulito, e  riciclare la plastica e utilizzarla per costruire  barche che non inquinano. Il ragazzo rimase per qualche minuto in silenzio cercando di capire, poi Giovanni gli chiede se voleva far parte della loro associazione. Senza pensarci troppo Francesco accettò curioso di conoscere gli altri membri dell’associazione. Salirono insieme sulla barca di plastica e presero il largo. Arrivati nella loro base, Giovanni fece conoscere a Francesco tutti i suoi colleghi. Maria si occupava delle spedizioni, il più vecchio Pasquale, fondatore dell’associazione, aiutava i giovani a costruire le barche. Pasquale offri subito a Francesco la possibilità di imparare questo “nuovo mestiere”. Giorno dopo giorno i due diventarono molto affiatati tanto che dopo poco tempo si consideravano padre e figlio e per Francesco, Pasquale fu il suo secondo padre. Francesco imparava in fretta, ma Pasquale, per la sua veneranda età un giorno morì. Prima di morire disse a Francesco di continuare a combattere per il suo ideale, quello di ripulire i mari per rendere il mondo più pulito. Da quel giorno Francesco si impegnò con tutto sè stesso per raggiungere il loro obbiettivo. Dopo vari anni riuscirono a ripulire tutti gli oceani del mondo costruendo più di 3 milioni di barche. Da quel giorno il mondo è stato un posto più pulito e nessuno più ha usato barche inquinanti, ma solo quelle di plastica. 

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