I wurstel

di Gaia Antonietta Ginnari, 11 anni, della I D dell’Istituto Erodoto di Corigliano Calabro, coordinamento di Carla Minisci

Amati e di ottima qualità sono considerati i Wurstel, cibi appartenenti alla cucina germanica ed austriaca ma ormai diffusi in tutto il mondo. La parola Wurstel significa “insaccato” ma sono conosciuti in tutto il mondo anche con il nome di Hot Dog, accompagnati con patatine e salse varie. Ci sono vari tipi di Wurstel come quelli di pollo, tacchino o al formaggio oltre ai classici a base di carne suina. Essi spesso contengono scarti di carne e per questo vanno considerati come cibi non salutari che andrebbero aboliti. Il medico e nutrizionista Nicola Sorrentino appartenente alla clinica Cambus Clinic Diet spiega che esistono anche wurstel di ottima qualità fatti con carne scelta. Fanno male solo se vengono cucinati in modo sbagliato. Non tutti sanno che i wurstel di bassa qualità sono quelli separati meccanicamente (CSM). Sono degli insaccati fatti con un mix di carne magra e grassa con aggiunta di sale, pepe e spezie varie. L’impasto viene messo dentro budelli di maiale o agnello e poi vengono fatti affumicare o stufare. Le calorie dei wurstel variano a seconda del tipo di carne usata. Ma non superano le 150 calorie.

Mi rivolgo a noi giovani, a cui questo tipo di cibo piace molto, cerchiamo di mangiarne meno e mangiamo cibi più salutari come la frutta.

Carne: fa bene o fa male?

di Valentina Magni, 14 anni, della III E dell’Istituto C. Perugia 9, coordinamento Federico Panduri

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I nostri nonni davano grande importanza alla carne, soprattutto a quella rossa, perché dicevano che “la carne fa sangue!”.  Ma è proprio così? 

Studi scientifici hanno dimostrato che sia la carne rossa che quella bianca svolgono una funzione antianemica (la quantità di ferro contenuta nelle carni bianche è di poco inferiore a quella delle carni rosse, fa eccezione il cavallo, che ne è particolarmente ricco contenendone circa il 50% in più delle altre carni). Eppure si sente dire che mangiare carne rossa fa male, tanto che in Italia il consumo di carne è ai minimi storici: quasi una persona su dieci l’ha eliminata del tutto dalla propria dieta.

Probabilmente questa scelta nasce dalle recenti affermazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha classificato come “probabilmente cancerogene le carni processate, cioè quelle trattate con salature, fermentazione e affumicazione, mentre la carne rossa è stata classificata come “potenzialmente cancerogena” (gruppo 2A), perché gli acidi grassi saturi sono stati associati a un maggior rischio di sviluppare il cancro mammario e il cancro del colon retto. Studi più recenti hanno infine dimostrato che le proteine della carne possono essere sostituite senza alcun problema da quelle vegetali ottenute dall’associazione di legumi e cereali integrali.

Tuttavia, secondo i ricercatori dello studio ABR di Roma (Sicurezza degli Alimenti e Tutela della Salute) noi italiani non siamo a livelli di pericolo. Le cose cambiano nel caso si eccedesse nel mangiare carne rossa: consumare 100 g al giorno di carni rosse aumenta del 17% la probabilità di incorrere in alcuni tipi di tumore e il rischio sale al 18% con 50 g di carni conservate, come quella in scatola. Sappiamo che la carne contiene molti grassi saturi, presenti però in qualità e quantità variabile a seconda dell’età, della specie, della parte anatomica e dello stato d’ingrassamento dell’animale.

L’ingestione prolungata di carne comporterebbe anche un aumentato stimolo pro-infiammatorio cronico e questo è un dato che non si deve sottovalutare, perché l’infiammazione che sembra essere attivata dalle endotossine batteriche prodotte dai batteri veicolati dalla carne, rappresenta il primo processo attraverso il quale si attivano molte patologie organiche croniche. L’AIRC, (l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro), ha espressamente spiegato che “nessuna patologia è causata soltanto dal consumo di carne e non vi è una relazione di causa-effetto diretta tra proteine animali e sviluppo di una data malattia”.

Quindi possiamo confermare che, come tutti gli alimenti, la carne non è pericolosa in quanto tale, ma in particolari condizioni e se ne facciamo un consumo smodato. Diventa quindi importante sapere sempre da dove proviene la carne che mettiamo in tavola e come sono stati allevati e alimentati gli animali prima di essere macellati.

In conclusione, se stiamo attenti a consumare una giusta quantità di carne, alla qualità di quello che mangiamo e a come lo cuciniamo, non solo non ci esponiamo a rischi, ma ci fa anche bene per le proprietà importanti che la carne contiene e che nessun altro alimento può dare al nostro organismo.

Il buco dell’ozono è scomparso

di Francesco Ungaro, 13 anni, della IIIA dell’Istituto Erodoto di Corigliano Calabro, coordinamento di Vita Minisci

Il 31 Gennaio gli scienziati hanno dato una notizia sconvolgente: nel pianeta è scomparso il buco dell’ozono! E’ stato scoperto che la stratosfera, ovvero uno dei cinque strati da cui è composta l’atmosfera, riesce ad assorbire i raggi ultravioletti del sole evitando che questi arrivino senza filtro sulla terra provocando conseguenze devastanti sia sull’ambiente che sulla salute dell’uomo. Si è sempre pensato che a causa del surriscaldamento globale, delle piogge acide, degli agenti inquinanti rilasciati nell’atmosfera dalle industrie e dalle attività umane, dei raggi UV che sono molto pericolosi per la salute umana perché aumentano il rischio di cancro della pelle e provocano trasformazioni del DNA, la vita sulla terra fosse in grave pericolo. Oggi è stato constatato che lo stile di vita corretto assunto da qualche decennio dagli uomini ha risanato il pianeta, è scomparso il buco dell’ozono. Sono bastati piccoli accorgimenti da parte di tutti i cittadini del pianeta: è bastato privilegiare l’uso dei mezzi pubblici, della bicicletta evitando l’uso massiccio delle auto, evitare gli sprechi di energia elettrica, di acqua, evitare l’uso degli spray, fare la raccolta differenziata. Tutte queste attenzioni hanno contribuito alla scomparsa del buco dell’ozono.

Isola Ecologica che regala biglietti per concerti

di Federica Bruno, Maria Isabella Cuccaro e Chiara De Marco, 12 anni, della II media C IStituto Erodoto di Corigliano Calabro, con il coordinamento di Vita Minisci

Fino ad oggi abbiamo sempre avuto problemi a causa del buco dell’ozono. Questo è uno dei cinque strati che formano l’atmosfera terrestre che diventava sempre più grande a causa dell’inquinamento. L’aumento del buco dell’ozono è sempre stato un problema a causa dei raggi del sole che cadono perpendicolari sulla Terra senza filtri causando l’insorgere di molte malattie quali: tumori alla pelle, malattie respiratorie, allergie, infiammazioni delle vie aeree, asma… Oggi però tutto ciò non è più un problema da risolvere perché l’uomo è riuscito a far scomparire l’inquinamento mettendo in atto comportamenti più sostenibili che preservano il pianeta da effetti nocivi. A Roma, per esempio, si è risolto il problema della spazzatura, tutti usano mezzi pubblici e biciclette così da diminuire l’inquinamento urbano. Inoltre non si usano le bombolette a spray, l’uso di impianti di riscaldamento si è ridotto perché ci si veste più pesanti, gli elettrodomestici sono a basso consumo e grazie a ciò si è ridotto anche l’inquinamento industriale. Ovunque si realizza agricoltura biologica. Sono stati aboliti i concimi chimici, infatti, si usano i concimi naturali. Ciò è possibile grazie ad uno studio accurato che controlla la fertilità del suolo, così la pianta cresce senza aver bisogno dell’aiuto dei concimi chimici. Proprio grazie a questo cambiamento il buco dell’ozono si è quasi chiuso. 

Un  altro grande cambiamento, inoltre, si registra  nel comune di Corigliano-Rossano dove un gruppo di giovani ha ideato un’isola ecologica che sprona la gente a fare la raccolta differenziata e inquinare meno. Nell’isola è possibile mettere i rifiuti riciclabili nella macchinetta  A.A.S. (Associazione Ambiente Sostenibile) e in cambio da questa  ricevere un biglietto per grandi eventi come concerti e viaggi.  La funzione di questa isola ecologica é quella di ridurre l’uso della plastica e lattine di alluminio. Grazie a tutto ciò, la gente inquina molto meno e giorno dopo giorno, il pianeta diventa sempre più pulito. La qualità di vita è migliore, infatti, aumentano le nascite e la vita si allunga. Lo scioglimento della calotta polare  (del ghiaccio che deriva dal congelamento dell’acqua marina) non c’è più, perciò gli orsi polari e i pinguini sono aumentati, tanto da diventare gli animali più numerosi dopo l’uomo.

Scoperto un nuovo fertilizzante

di Francesco Luzzi, 13 anni, della III A dell’Istituto Erodoto di Corigliano Calabro, coordinamento di Vita Minisci

Durante dei lavori presso un sito archeologico norvegese, un gruppo di archeologi scavando nelle profondità ha ritrovato, ai piedi di un ghiacciaio situato al di sotto della crosta terrestre, i resti fossili di uno dei più enormi cittadini risieduti sulla terra: il famoso trinceratopo, un dinosauro erbivoro. Analizzando i resti di tale animale, rimasti sorprendentemente intatti dati il tempo trascorso, grazie probabilmente all’ azione ibernante del ghiaccio, è stato ritrovato all’interno del suo stomaco una traccia che ricondurrebbe molto probabilmente ad un genoma tipico di alcune piante primitive. Studiando questo genoma si è arrivati alla conclusione che nell’era mesozoica oltre alla dimensione mastodontica della fauna come ben si sa, anche la flora aveva dei tratti ben diversi da quelli di oggi. La fauna era molto sviluppata anche nell’era mesozoica, anche se gli animali non erano gli stessi dei giorni nostri, c’erano diversi dinosauri, tra cui carnivori ed erbivori, ormai estinti. Esistevano migliaia di specie, ad esempio razze marine, volatili, dinosauri che camminavano su 2 o 4 zampe. Molte specie avevano un collo al quanto lungo. La flora non era molto sviluppata, dato che all’inizio dell’era c’erano solo delle piante chiamate cicadine, per poi aggiungersi abeti, cipressi e tassi. Questo genoma molto probabilmente appartenuto alla famiglia della sequoia caratterizzava la specie proprio per l’altezza smisurata che arrivavano ad avere queste piante: si presume che ogni albero possa essere cresciuto ben oltre il chilometro. Questo giustificherebbe la lunghezza del collo di tali animali preistorici in quanto nel corso del tempo avrebbero dovuto sviluppare necessariamente questa caratteristica al fine di cibarsi. Da questo genoma in laboratorio sono riusciti a ricavarne un potente fertilizzante usato su un campo di ricerca in California al fine di sperimentare una coltivazione di sequoie che potesse essere molto simile alle dimensioni dei loro antenati. Dopo alcuni mesi i ricercatori però si sono trovati davanti a “grosse” difficoltà: l’uomo non è in grado di gestire alberi di queste dimensioni, non ha ancora inventato i mezzi necessari per effettuare la manutenzione ad un kilometro di altezza. Ed ecco allora che è diventato un corri corri da parte di tutti per trovare una soluzione nel poter gestire questi mostri che sono stati creati. Probabilmente i nonni ad oggi sarebbero stupiti nello scoprire quanto di vero ci possa essere nella favola del fagiolo magico dove veniva raccontato di una pianta di fagioli alta fino alle nuvole.

Ultim’ora: clacson abolito per sempre

di Fabiana Orefice, 13 anni, di Corigliano Calabro – IIIA Ist. Erodoto, coordinamento Vita Minisci

Ultim’ora: pare che dal primo maggio sarà assolutamente vietato utilizzare il clacson

Secondo alcuni studi recenti il tasso di inquinamento acustico è aumentato di circa l’80% in soli 6 anni e la causa pare essere proprio il suono dei clacson. Due studiosi americani, Peter e Adam Jackson, 5 anni fa si sono accorti di quanto questo suono sia distruttivo per l’udito delle persone e pertanto hanno avviato una ricerca durata circa 3 anni. Ora sono più che convinti della loro teoria. Proprio per questo hanno diffuso la notizia sul web permettendo ai capi di Stato di molti paesi di venirne a conoscenza. Il Governo italiano dopo aver verificato la veridicità della notizia ha deciso di emanare una legge che vieta l’uso dei clacson. Per fortuna i cittadini italiani possono tenere le proprie auto, ma saranno tutti chiamati ad andare a Roma per far bloccare il clacson. Inoltre il Governo italiano ha imposto una sanzione di 150 euro a chiunque utilizzi il clacson.