I pirati dei Raee: tra abusivismo ed export illegale

inchiesta multimediale di Pietro Mecarozzi, 25 anni,

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Umberto Eco la chiamava “bulimia senza scopo”, mentre nel gergo tecnico viene definita come obsolescenza percepita. L’esempio più comune per spiegare questo fenomeno, è quando un nuovo smartphone ci dà molto poco rispetto al vecchio, ma quest’ultimo diventa obsoleto dal momento in cui si viene attratti dal desiderio del ricambio. Il modello vecchio diventa così un oggetto d’antiquariato e di conseguenza il suo valore scende in picchiata, magari, nel giro di pochi mesi dal suo lancio sul mercato. I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, pertanto, sono anche quest’ultimi.
Comunemente conosciuti come Raee, a inserirsi in questa categoria sono tutte quelle apparecchiature di tipo elettrico o elettronico guaste, inutilizzate, obsolete o comunque destinate all’abbandono.
La tecnologia è in una fase di ascesa vertiginosa, come allo stesso tempo di invecchiamento precoce: il nuovo nasce con l’ombra di un modello ancora più moderno e all’avanguardia sulle sue spalle, e così via, a quanto si può prevedere, all’infinto. Un continuo ricambio generazionale, in termini di hi-tech.
Ma ci siamo mai chiesti dove finiscono i milioni di smartphone, di tablet o di lavatrici che ci apprestiamo a rinnovare al primo segno di usura o all’uscita di un modello esteticamente e tecnologicamente più promettente?

 

Il continente discarica

Nel 2018, a livello globale, sono stati prodotti circa 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, l’equivalente di 4.500 Torre Eiffel. Nel 2050 è stato calcolato che supereranno i 120 milioni, di pari passo con l’avanzare repente della tecnologia. Allo stato attuale, con un corretto smaltimento dei Raee si avrebbe un giro di affari di circa 62,5 miliardi di dollari: dovuti soprattutto alla presenza di ferro, oro, argento, rame e alluminio, ma anche di quei componenti cosiddetti terre rare (lantanio, ittrio, cerio, samario), ambìti in particolare dalle industrie militari e aerospaziali.
Tuttavia, la percentuale di Raee correttamente smaltita in termini globali è del 20%.
Dove finiscono quindi i rifiuti che non vengono trattati?

DonatelloNews sostenibililmente online

della redazione dell’Istituto Comprensivo Donatello di Roma coordinamento di Lucia Viola

In linea con il tema proposto quest’anno, la sostenibilità appunto, la redazione ha abbandonato definitivamente l’edizione cartacea dell’house organ e si è “lanciata” in rete con un blog. Il sito propone diverse sezioni, tutte gestite dagli alunni e coordinate da una equipe di docenti che per la prima volta ha puntato su una produzione snella e facilmente consultabile.

DonatelloNews contiene (per ora) contributi scritti, disegni e foto inedite. Nel prossimo futuro è previsto l’inserimento di una sezione video per documentare, secondo schemi tipici della fruizione 2.0, le attività dell’Istituto e del territorio circostante.

DONATELLONEWS

donatellonews

L’Urlo (della Pascoli)

Inchiesta multimediale in costante aggiornamento proposta dal gruppo gNe della scuola media G. Pascoli – Nivola di Assemini (Cagliari)

“Dal caos al cosmo. Il senso del nostro lavoro torna sempre qui. Mille idee, mille progetti, ognuno col suo tempo, ognuno con le proprie modalità, lavori puliti e altri un po’ sporchi. Complessità e semplicità, perché ognuno abbia un suo posto. Quando abbiamo cominciato questo progetto, sul cartaceo, il titolo “L’Urlo della Pascoli” rispecchiava la necessità di un momento liberatorio, espressivo. Oggi che il filo conduttore è un tema fondante come l’ambiente e i modi della comunicazione si sono moltiplicati, siamo allo stesso punto, in corsa contro il tempo per dare al caos almeno un po’ della bellezza del cosmo“.

Roberta Mascia e Bernardina Troncia

QUI L’INCHIESTA

cod. conc. 1457464228112

L’Europa che vorrei, ambasciatori dei giovani

Un gruppo di alunni del liceo scientifico Amedeo Avogadro di Roma, coordinato dalla docente Caterina Del Colle, propone a gNe9 il sito del progetto Ambasciatori dei Giovani: ambasciatorideigiovani.altervista.org

Crediamo di essere Oltre perché:
Oltre i luoghi comuni cerchiamo delle risposte nello studio, nel confronto, nell’ispirazione dei luoghi, nell’impegno di chi ci precede.
Oltre i consumi cerchiamo stili di vita nuovi, nel rispetto dei beni comuni e dell’ambiente
Oltre l’apparenza cerchiamo di essere-diventare ambasciatori dei giovani
Oltre il presente cerchiamo un futuro diverso per la nostra generazione
Oltre le mode cerchiamo la sostanza di un cambiamento facendo sentire la nostra voce nelle sedi istituzionali.

 

Manifesto degli ambasciatori dei giovani

Io sottoscritto, in qualità di ambasciatore dei giovani mi impegno a:

1. Essere consapevole della mia cittadinanza europea.

2. Svolgere il mio ruolo con passione e senso civico, trasmettendo fiducia, serietà e autorevolezza.

3. Credere negli ideali di pace e di unità su cui si basa l’Unione Europea.

4. Mirare ad un futuro basato sul confronto e sull’incontro.

5. Non cedere agli istinti nazionalistici per non rivivere gli orrori del passato e non vanificare gli sforzi compiuti prima di noi.

6. Perseguire il bene comune credendo nella possibilità di un cambiamento.

7. Ascoltare e portare avanti le idee di coloro che rappresento.

8. Combattere il cinismo che avvolge la società avendo speranza e dando speranza.

9. Farmi ascoltare dalle forze politiche e fornire un supporto alle istituzioni in vista dell’innovazione e del progresso.

10. Promuovere e diffondere, tramite la sensibilizzazione, lo spirito federalista europeo.

11. Essere il vento nuovo di cui l’Europa ha bisogno.

Il progetto prevede lo studio e la ricerca di soluzioni sul tema delle energie rinnovabili e dei cambiamenti climatici. Gli studenti stanno approfondendo i temi con l’aiuto di esperti del Kyoto Club, dell’ENEA e di Enel Green Power.

cod.conc. 803164902

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