Il vecchio contadino: “Adesso si sta meglio”

La redazione della II F della Scuola Secondaria di Primo Grado Giuseppe Capua di Melicuccà (R.C.) coordinata da Natale Todaro indaga sulle coltivazioni e sui cibi di qualche tempo fa…

Al giorno d’oggi sono molte le false notizie riguardanti l’alimentazione.

Spesso queste false notizie danno consigli nocivi per il nostro organismo, consigliando diete assurde che prevedono l’eliminazione di cibi che, in realtà, sono fondamentali per la nostra alimentazione.

Per paragonare l’alimentazione del giorno d’oggi a quella dei loro tempi abbiamo intervistato delle persone anziane chiedendo loro da cos’era costituita la loro alimentazione, come e cosa coltivavano e cosa pensano del cibo di oggi.

Loro lasciavano la scuola molto presto per andare a lavorare nei campi.

Coltivavano soprattutto legumi(fagioli, lenticchie ,piselli e fave), ma anche patate e grano.

Chi aveva abbastanza denaro poteva permettersi anche la carne.

Il pane, invece, veniva preparato in casa.

Una volta c’era poco cibo, quindi noi adesso siamo fortunati.

Il cibo di una volta ,inoltre, secondo gli anziani, era molto più genuino rispetto al nostro.

Un’ anziana ci ha detto che è meglio oggi perché prima c’era  poco da mangiare.

Una volta si concimava con poco concime e con tanto escremento di animale.

Per l’inquinamento una maestra ci ha detto che una volta non c’erano le macchine quindi c’era meno fumo e c’erano più alberi.

Ora invece ci sono molte macchine e le petrolifere.

Questa maestra ci ha detto che un anno fa hanno aperto la pancia  di un pesce spada e all’interno hanno trovato una scarpa e della plastica, che purtroppo ogni giorno vengono buttate nel mare e nel terreno.

Il terreno non riesce a degradare la plastica, quindi è molto  pericoloso.

INTERVISTA AL SIGNOR GIUSEPPE

          

D. Come era il cibo di una volta e come veniva coltivato?

R. Il cibo di una volta era più  genuino.

A colazione chi possedeva una mucca poteva bere una tazza di latte aggiungendo un pò di caffè. Molti mangiavano la minestra riscaldata oppure la zuppa fatta col pane giallo, acqua calda e un po’ di burro.

A pranzo  si cucinava la minestra o la pasta asciutta condita con un sugo molto semplice cucinato velocemente, si mangiavano  anche le patate , i fagiolini, questi ultimi venivano coltivati in campagna.

A cena si mangiava della minestra o del riso con le verze oppure la polenta con il latte.

Altre volte si cenava con pane e fichi, pane e castagne.

Per coloro che potevano permetterselo, potevano una volta a settimana mangiare la carne, c’erano delle persone che compravano maialini, li crescevano e quando erano grandi li macellavano per poter ricavare la carne e i salumi.

D. Signor Giuseppe cosa ne pensa del cibo di oggi?

R. Io i cibi di oggi non li apprezzo perché non sono genuini come un tempo, vengono usati i disserbanti che avvelenano la bontà e le proprietà dei cibi stessi.

Anche oggi come un tempo io nella mia campagna coltivo: fave, priseia (piselli), fasola (fagioli), e altri legumi.

Un tempo non c’era l’abitudine di andare a mangiare la pizza in pizzeria o a mangiare al ristorante, ma c’era solo  un campo di terra e fiori.

Intervista al Signor Rocco

D. Come si preparava il terreno da coltivare a quei tempi? E adesso?

R. Una volta il terreno si zappava a mano e si concimava con lo steppo degli animali.

Adesso si zappa coni trattori e si mette il concime industriale.

D. Cosa si coltivava?

R. Si coltivava, il grano per il pane che allora si faceva in casa, fagioli, ceci, lenticchia, fave, piselli, patate, peperoni, melanzane, pomodori, lattughe, cetrioli ecc.

D. Con il raccolto che cosa si faceva?

R. Con il raccolto parte si mangiava in famiglia, l’altra parte avanzante si vendeva e si prendevano i soldi.

D. Come si raccoglievano le olive? E adesso che cosa è cambiato? E come si trasportavano e si pulivano?

R. Le olive si raccoglievano a mano con il bel tempo ed il brutto tempo.

Adesso invece ci sono le reti ed il lavoro procede più velocemente.

Si trasportavano con l’asino sulle spalle, se l’asino in alcuni viottoli non poteva camminarci.

Si pulivano con le pietre girandole manualmente, adesso ci sono i frantoi industriali.

Girandole manualmente adesso ci sono i frantoi industriali

D. Il grano come lo coltivavate?

E come lo macinavate? E ora?

R. Il grano si seminava, poi quando il grano era maturo si trebbiava con la trebbia poi si portava al mulino e si faceva la farina.

D. Il pane come veniva fatto?

R. Il pane mia madre lo impastava con il lievito madre che allora si passava l’un l’altro, da parenti e vicini.

D. Come si annaffiava? E ora?

R. Si annaffiava sia con i solchi nella terra sia trasportando l’acqua. Adesso invece io annaffio tirando l’acqua dal pozzo con il motore elettrico.

D. Di quei tempi che cosa ti piaceva?

E adesso che cosa ti piace?

R. Mi piacevano tutti, gli ortaggi che coltivavamo perché a quei tempi non c’erano altre cose.

Adesso si sta meglio e nelle famiglie non manca nulla. 

2 pensieri riguardo “Il vecchio contadino: “Adesso si sta meglio””

  1. Congratulazioni ai giovanissimi giornalisti dell’Istituto di Melicuccà (RC) e complimenti al prof. Todaro che, da anni raccoglie con i suoi allievi continui successi formativi con una didattica attiva, inclusiva e del fare. Fantastici!

  2. Complimenti per l’approfondita e interessante ricerca giornalistica. Dai giovani di Melicuccà una lezione importante sulla sana alimentazione, principio fondamentale del vivere sani. Bravissimi.

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