A Parma la prima mostra del riuso (14527)
La prima mostra del riuso a Parma, articolo-intervista di Lavinia Bizocchi, V A del Convitto Nazionale Maria Luigia di Parma coordinata dal professor Salvatore Pizzo.
A PARMA LA PRIMA MOSTRA DEL RIUSO
Come tutti noi possiamo fare per avere una società senza rifiuti?
Quale contributo concreto possiamo dare?
La prima mostra del riuso si è svolta a Parma in via D’Azeglio sotto i portici dell’Ospedale Vecchio il 22 novembre.
È stata una mostra dove delle associazioni e delle ditte di Parma hanno dimostrato e messo in pratica le loro attività riguardanti la riduzione, la riparazione, il riuso ed il riciclaggio dei rifiuti ed anche nuove ricerche e riprogettazioni riguardanti l’argomento.
Durante la mostra si sono svolti anche interessanti laboratori. Fra questi il laboratorio “Come realizzare una lombricompostiera domestica”, organizzato da Fruttorti di Parma, aperto ad adulti e bambini, durante il quale sono stati distribuiti kit gratuiti di realizzazione da portare a casa (lombrichi inclusi!!!).
Francesca Riolo di Fruttorti Parma spiega: “I lombrichi mangiano gli scarti organici, a parte aglio, cipolle, agrumi e resti di origine animale. Mangiano anche carta e cartone perché contengono cellulosa e quindi possono essere inseriti nella lombricompostiera. I lombrichi digeriscono gli scarti organici e producono fertile humus e terriccio, chiudendo il cerchio vitale.”
– “Perché ha deciso di far parte dell’associazione Fruttorti?”
– “Penso sia importante comunicare alle persone l’idea di ritornare a connettersi con la natura, ai ritmi naturali”.
– “Perché pensa sia importante?”
– “Perché ci permette di trasformare un prodotto di scarto, come gli avanzi di cucina, in una risorsa molto utile, del terriccio molto fertile che possiamo riutilizzare.”
– “Come le è venuta l’idea?”
– “L’idea mi è venuta perché ho visto quanta roba buttiamo via nella società di oggi e ho capito che non può essere sostenibile per molto tempo. Quindi ho cercato di inventare qualcosa che permettesse almeno di recuperare una parte degli scarti. Questo qui è solo un esempio di tutte le cose che noi possiamo fare per aiutare a risolvere i problemi del consumo, dello spreco e dell’inquinamento.”
– “Da dove prendete il materiale che serve poi per la realizzazione delle lombricompostiere?”
– “I kit che abbiamo disponibili qui oggi sono tutti fatti di materiali di recupero. Il contenitore, ad esempio, è un contenitore purtroppo di plastica, ma è stato recuperato perché serviva da imballaggio per i formaggi venduti nei negozi di alimentari. Il contenuto è tutto prodotto naturale perché c’è un po’ di terriccio, un po’ di foglie e i lombrichi che vengono prodotti in modo naturale proprio con il lombricompostaggio.”
Un altro laboratorio spiega ai bambini come fare per riciclare cose vecchie e trasformarle in giocattoli. Con i “riciclattoli” è stato semplice. Dopo tutto basta cercare di non ammucchiare rifiuti inquinanti per l’ambiente. Basta poco: un cilindro di cartone ricavato dai rotoli di panno carta, qualche sasso, alcuni tappi di vecchie bottiglie che non servono più ed ecco un perfetto bastone della pioggia. Questo è solo un esempio per trasformare gli oggetti vecchi o che non servono più in tante cose nuove.
Ancora riciclaggio: meravigliosi bijoux da un pezzo di carta.
Maura Lari dice che ama ritagliare e fare dei gioielli; per lei è magico e la cosa più meravigliosa è che può fare anche un riciclaggio molto speciale. Infatti, le bastano qualche foglio e un po’ di fantasia per creare originali collane, anelli, orecchini e tante altre cose e allo stesso tempo riciclare.
– “Come ha iniziato?”
– “Ho fatto un corso all’Istituto d’Arte, con una mia amica, dove ho imparato, mi è piaciuto, mi sono informata e ho iniziato a fare questi gioielli un po’ speciali…”
– “C’è richiesta?”
– “Piacciono molto.”
– “Di solito, quando espone e vende le sue creazioni?”
– “Durante i mercatini.”
– “Che materiali usa e da dove li prende?”
– “Uso pagine di quotidiani, riviste e dépliant che ci sono in giro.”
– “Che metodo usa?”
– “Sono io che sperimento i materiali, ma la tecnica è quella tradizionale.”
cod. concor. 110311222
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