Diritto d’acqua (1783)

Articolo di Alessia Magistri, I media H, I.C. Gallicano nel Lazio (Rm)

E’ ormai tempo di considerare l’accesso dell’acqua potabile e ai servizi sanitari nel novero dei diritti umani, definito come il diritto uguale per tutti, senza discriminazioni, all’accesso di una sufficiente quantità di acqua potabile per uso personale e domestico –per bere, lavarsi, lavare i vestiti, cucinare e pulire se stessi e la casa – allo scopo di migliorare la qualità della vita e la salute. A causa della crescita delle attività umane, la disponibilità di acqua potabile per persona sta diminuendo. All’inizio del III millennio si calcolava che oltre un miliardo di persone non avesse accesso all’acqua potabile e che il 40% della popolazione mondiale non potesse permettersi Il lusso dell’acqua dolce per una minima igiene. La conseguenza è che oltre 2 milioni e duecentomila persone, in maggioranza bambini, sono morte nel 2000 per malattie legate alla scarsità di acqua pulita.



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