L’acqua è un bene prezioso (1949)

Racconto di Francesco Sarubbi, V primaria A, “Guglielmo Marconi” di Lauria (Pz)

Era un bel giorno e come tutti i giorni una nave piena di spazzatura si avvicinava al mare per buttare l’immondizia. Le persone, che erano sulla nave, non conoscevano l’importanza dell’Acqua sulla Terra, perciò, continuavano ad inquinare ignorando tutto. L’Acqua era stanca di essere inquinata, allora, quando si avvicinò la barca per l’ennesima volta, fece alzare delle onde e fece bloccare il mezzo su degli scogli alti in modo che le persone a bordo non poterono scendere. Un po’ d’Acqua si depositò sugli scogli e, quando i marinai scesero dalla barca, quel poco di Acqua si mise a dire che era stanca di essere inquinata dalla spazzatura prodotta da quella gente, poi, aggiunse che lei rappresentava l’oro per le persone di tutto il mondo, solo che in alcuni posti era molta e potabile ,come in quella città, ma in altre zone come l’Africa  le persone erano così povere che non sapevano e non avevano i mezzi per renderla potabile. Quelle persone non ci credevano perché ne avevano così tanta, che non si accorgevano neppure di quanto la sprecassero. L’ Acqua, allora, decise di fare una scommessa per renderli consapevoli di quanto fosse preziosa e di come era vero che alcuni bambini, del terzo mondo, non avessero a disposizione acqua buona da bere. La scommessa consisteva in questa prova: si sarebbero dovuti recare in Africa, dove avrebbero dovuto resistere tre giorni bevendo acqua non potabile o, addirittura, non bevendo proprio. Gli uomini, pensando di vincere la scommessa, accettarono. Subito dopo, in un momento, si ritrovarono tra le genti africane; all’inizio stavano bene e non avevano bisogno di niente, ma, verso la fine della giornata erano un po’ assetati, però, videro l’acqua in un contenitore di legno , pensando che era potabile, uno di loro prese il contenitore e lo avvicinò alla sua bocca, bevendone un po’ sentì uno strano sapore e come si accorse che non era potabile , la sputò e tutti assetati andarono a dormire: il primo giorno era finito. Si svegliarono la mattina del secondo giorno sempre assetati, tutti con un po’ di sforzo bevvero quell’acqua sporca e non potabile per dissetarsi, ma non gli bastò. Allora, andarono in cerca d’Acqua potabile, ma nel deserto non c’era niente, vedevano solo miraggi: pozzi d’acqua, laghi con acqua fresca che li chiamava, loro si  tuffavano pensando che era acqua, ma era solo sabbia: non ce la facevano più. Decisero, quindi, di tornare al villaggio e, quando arrivarono la sera, andarono a dormire nelle loro capanne: era finito anche il secondo giorno. All’inizio del terzo giorno non ce la facevano più, vedevano acqua da tutte le parti, ma era solo terra, le persone del villaggio gli facevano bere di tutto per aiutarli, ma loro erano stremati. A quel punto capirono l’importanza dell’Acqua, allora, la chiamarono e si fecero portare nella loro città. L’Acqua aveva ragione: era preziosa e non si doveva inquinare e, così, tutti insieme bevvero. I sacchi di spazzatura, dal mare, dissero a tutti quanto l’Acqua fosse importante e necessaria. Da quel giorno tutta la città fu molto attenta a non sprecare l’Acqua e così riuscirono ad aiutare tutti.



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