Yellow è megliou (630)

Articolo di Micaela Popio di Bari

Tra lazzi e frizzi…in Puglia si produce energia solare ma in Italia si
stenta a sposare questa tecnologia.E poi c’è “Flopennaghen”: così è stata
chiamata la capitale danese dopo il vertice mondiale sull’ambiente e le
emissioni. Ma è stato davvero un “flop”? Certamente le aspettative erano tante,
forse troppe, aggiungiamo noi. I paesi del terzo mondo hanno fatto bene a
ricordare che i primi inquinatori siamo noi dei “piani alti”, America ed Europa
in testa, e che noi dovremmo farci carico della maggiore quantità di riduzione
delle emissioni di CO2.Come , col nucleare? meglio l’energia fotovoltaica, nel
sud occorre seguire un modello di sviluppo sostenibile
È vero, non è giusto chiedere a tutti le stesse riduzioni in egual misura.
Tutta l’Africa inquina quasi 20 volte meno che l’Europa, quindi i carichi
andavano ripartiti meglio. Ma i 3 gradi di media in più sono prossimi a
stabilizzarsi, e quindi non ci sarebbe da stare a protestare troppo, quanto
piuttosto trattare e trattare a oltranza…ma i dati del CNR sui picchi termici
del 2009: l’anno più caldo da quando si registrano questi dati, cioè da circa
due secoli. L’anno più caldo non tanto per singoli periodi ma per l’estensione
temporale delle isoterme calde, vicine al 70% delle stagioni, che sembrano solo
2: un autunno e un’estate! Non c’è davvero da aspettare.
Eppure a Copenhagen una cosa, tutt’altro che piccola, è avvenuta: non era mai
successo che tutte le nazioni del mondo discutessero insieme del problema delle
emissioni. A Kyoto c’erano solo i paesi avanzati e rappresentanze continentali
dei paesi poveri. A Copenhagen c’erano proprio tutti, e quindi questo in
qualche modo è un successo, ed è comprensibile che sia difficile discutere
quando si è in così tanti. Quindi quel poco che è uscito (aiuti ai paesi poveri
in tecnologie ecocompatibili e impegni di riduzione delle emissioni di Cina ed
India) non è un risultato da poco.Soprattutto è l’impegno di tutti a rivedersi
presto (ma speriamo proprio presto!) che lascia sperare.Cerchiamo, almeno per
ora, di vedere il bicchiere mezzo pieno.E nella terra del sole  è giusto
sfruttare questa risorsa.E una energia pulita e sulle interminabili murge non
crea impatto ambientale se si pensa che si tratta di zone a rischio desertico,
anzi coi pannelli acquistano fascino riconducendo a miti antichi



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