Rinnovabili: “no sanatorie, ma regole chiare” (7004)

di Daniele Di Stefano

“Che credibilità può avere di fronte agli investitori internazionali un Esecutivo che prima introduce norme, punitive e retroattive, che ostacolano lo sviluppo delle rinnovabili, e poi fa balenare soluzioni pasticciate che finirebbero solo per ritorcersi contro il settore?”. Asso Energie Future, associazione per lo sviluppo delle fonti di energia sostenibile, critica l’ipotesi di introdurre nel Decreto sviluppo un condono tombale sugli impianti delle rinnovabili: “Dopo mesi in cui abbiamo assistito a strumentali proclami in difesa dell’agricoltura e del paesaggio, sfociati in una legge dannosa come il decreto Romani – protesta il presidente Massimo Daniele Sapienza – ora rischiamo che un ‘comma Romano’ faccia solo  tanto rumore a discapito degli operatori che da mesi costantemente chiedono solo una cosa: regole certe e stabili.

Se è vero che le norme attuali sono un problema, non è con un colpo di spugna che lo risolveremo”. Anche l’ipotesi “di fare cassa con una misura così devastante – prosegue Sapienza – è discutibile: quello che è certo è che getterà nuovo scompiglio in un settore in cui il governo non ha certo contribuito a dare certezze agli investitori”. Secondo l’associazione, “non si possono cambiare le legislazioni nazionali ogni pochi mesi. Non si può paventare un quinto Conto energia quando ancora non si sono spente le polemiche per il quarto. Non si possono cambiare le regole sulle autorizzazioni in corsa e non intervenire mai sui ritardi di tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte”. Gli operatori del settore “che hanno investito ed operato onestamente – conclude Sapienza – chiedono che si ripristini il quadro di legalità interrotto dal decreto Romani. Chiediamo norme bipartisan condivise da tutti per ridare credibilità al Paese, non tentativi di colpi di spugna”.


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