Genova, è disastro (7199)

articolo di Benedetta,Chiara, Agnese, Elisabetta R. ,Beatrce, Nicole, Arianna, Annalucia della V primaria Cerreta di Bologna, insegnante Diana Petrelli

Ieri (8 novembre 2011 ndr)  un’alluvione si è abbattuta su Genova. Un diluvio d’acqua si è rovesciato sulla città, trasformando le strade in torrenti impetuosi e causando la morte di 6 persone. Lacrime, dolore, proteste immancabilmente si sono riversati anch’essi sulla città ma come sempre troppo tardi per essere utili. Analizziamo l’accaduto : le previsioni del tempo avevano previsto piogge forti ed era stato dichiarato lo stato di pre-allarme ma non erano stati presi provvedimenti per prevenire eventuali situazioni di pericolo, quali la chiusura di scuole ed uffici. La popolazione era stata solo invitata , da parte delle autorità municipali, a tenere un comportamento prudente … invito generico e non contestualizzato alla situazione. Perché?  Perché tanta superficialità nell’analizzare la situazione? La realtà dei fatti è che nel prendere le decisioni le istituzioni comunali hanno ignorato  fattori essenziali , infatti non hanno affatto preso in considerazione lo stato del letto di alcuni torrenti, ormai ostruiti dai detriti , e che gli stessi erano stati ingabbiati fra sponde di cemento ….Non si è considerato il fatto che nelle zone ad alto pericolo di dissesto idro-geologico  erano  stati costruiti interi quartieri …. e ce ne sarebbero ancora ….!! Quindi mentre gli “ angeli del fango” lavorano per dissotterrare la città dal fango, per aiutare i cittadini bloccati nelle auto e nelle case, i colpevoli di tanto disastro stanno lì a difendersi : i metereologi  che avevano sdrammatizzato la situazione, dicono che era una situazione imprevedibile, il sindaco continua  a difendersi affermando di non aver colpa , i cementificatori  che hanno costruito nelle zone vietate affermano che, avendo pagato la tassa e avendo ottenuto il condono, sono sicuramente innocenti. La colpa di tanto disastro è da ricercare in tutti i cittadini  quelli che ora piangono e s’indignano infatti dov’erano prima ? Perché nessuno ha chiesto ragione dello stato indecoroso dei fiumi? Perché si sono acquistate case in zone dissestate, vicino a corsi d’acqua chiaramente pericolosi? L’atteggiamento distratto con il quale viviamo la nostra realtà, tutti, dai cittadini agli amministratori, dagli architetti ai costruttori, crea i disastri e le tragedie. Per cui cerchiamo di guardarci intorno e di chiederci dove abitiamo, cosa possiamo fare per la nostra sicurezza …. Bisogna svegliarsi tutti, altrimenti la tragedia di Genova sarà solo una delle tante ……

Benedetta,Chiara, Agnese, Elisabetta R. ,Beatrce, Nicole, Arianna, Annalucia 

della V Primaria Cerreta di Bologna, insegnante Diana Petrelli

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