Una goccia nel secchio (966)

Articolo di Elisa Ferri, a nome della IV a e IV b, Ist. Compr. Zagarolo (Rm)

Buongiorno! In moltissime parti del mondo si parla più spesso di acqua, desertificazione, tempeste, uragani, tsunami… sconvolgimenti causati da repentini cambiamenti climatici. L’occasione è gradita per rendermi conto di ciò che avviene nel nostro pianeta blu.

Il ciclo dell’acqua si ripete in tutto il mondo. Provate a guardare il planisfero. Il blu è il colore principale. Il blu è il colore degli oceani e dei mari. Essi ricoprono la maggior parte della superficie terrestre.

Al Polo Nord e al Polo Sud l’acqua è presente sotto forma di ghiaccio e neve, allo stato solido.

Gli scienziati hanno calcolato che circa tre quarti del nostro pianeta sono coperti dall’acqua.

Se siamo creature tanto “acquose”, perché dobbiamo utilizzare l’acqua con attenzione?

Sembra che di acqua in giro ce ne sia tanta.

Certo che ce n’è, ma è sempre la stessa quantità di milioni di anni fa e ci sono milioni di persone in più che la usano. È come se la mamma avesse preparato una pizza per me e all’improvviso arrivassero  quattro o cinque compagni di classe. Per far bastare la pizza per tutti, bisogna per forza fare delle fette più piccole. Ma ognuno avrà meno da mangiare.

Mettiamola così: se tutta l’acqua del mondo entrasse in una tinozza di 114 litri circa, l ‘acqua dolce utilizzabile riempirebbe a malapena un mezzo cucchiaino di caffè .

Un altro esempio.

Ogni giorno gli agricoltori usano l’acqua per far crescere i vegetali che poi mangeremo.

Le centrali elettriche usano l’acqua per produrre elettricità, per illuminare le nostre case o far funzionare computer e TV.

Milioni di persone attingono l’acqua direttamente dai pozzi. Ogni giorno, da qualche parte, ci sono bambini che nuotano, pescano, vanno in barca con i loro genitori, sciano o pattinano sul ghiaccio.

Un saggio ha detto che ci preoccupiamo dell’acqua solo quando restiamo a secco.

E per molti di noi probabilmente è vero. A prima vista sembra che di acqua ce ne sia abbastanza e diamo per scontato che sia sempre così. Ma che cosa succederebbe se non ce ne fosse abbastanza per bere?

Si può sopravvivere per qualche settimana ( 3 o 4 ) senza cibo, ma soli pochi giorni ( 6 o 7 al massimo ) senza acqua.

Ed ora un giochino per i più piccoli.

Occorre un mappamondo gonfiabile e un gruppo di amici.

Mettetevi in cerchio.

L’obiettivo del gioco è tirare a caso il pallone ai componenti del cerchio, notando se il pollice destro di chi lo afferra poggia sulla terra o sull’acqua. Tenete il conto. Lanciate il pallone almeno 25 volte. Anche di più se vi va.

Dividete il numero delle volte in cui il pollice era sull’acqua per il numero dei lanci totali.

Per esempio se avete tirato 25 volte e per 18 volte il pallone è “ atterrato “ sull’acqua, fate 18 : 25 = 0,72, cioè 72%.

Un dato molto vicino, guarda caso, alla percentuale di superficie terrestre occupata dall’acqua, il 71%.

Se il vostro risultato non si avvicina, continuate a lanciare il pallone più volte, anche 100, e verificate se i conti tornano.

SOUZIONE A TABELLA DELLA DISPONIBILITA’ DI ACQUA

QUANTITA’DA DIVIDERE PER NUMERO DI ABITANTI

DELLA TERRA

QUANTITA’ DISPONIBILE

( LITRI PER PERSONA )

% DELL’ACQUA TOTALE

TUTTA L’ACQUA

DELLA TERRA

280 MILIARDI

100%

ACQUA

DOLCE

8,4 MILIARDI

3%

ACQUA CONGELATA

AI POLI

1’68 MILIARDI

0,6%

ACQUA DOLCE DISPONIBILE

NON INQUINATA

8,4 MILIONI

0,003%

(Classe IV A e IV B)

Capogruppo: Elisa Ferri



>