Albano: l’assessore Fiorani risponde alle accuse sulla discarica (7085)

L’assessore all’ambiente del Comune di Albano Laziale, quel Claudio Fiorani che prima dell’elezione alle amministrative e della delega che sempre in prima linea accanto ai No Inc nelle battaglie contro l’inceneritore, è sotto l’attacco di esponenti dei grilli e del Pd per via del famigerato ritardo nella presentazione del ricorso al Tar per la sospensiva dei lavori al VII invaso della discarica di Roncigliano. Ci è parso giusto, quindi, chiedergli di chiarirci il suo punto di vista, in una vicenda che vede soprattutto spzzoni del centro sinistra locale farsi guerra su temi che dovrebbero forse tener unite le forze. Ecco cosa dice Fiorani: “In questi giorni io personalmente e, più in generale, Sinistra Ecologia Libertà siamo stati oggetto di una campagna diffamatoria che in realtà è cominciata alcuni mesi or sono… Ci hanno accusato di aver nascosto dei documenti e di conseguenza di aver addirittura provocato l’apertura del settimo invaso. Si è messa in moto anche qui da noi una macchina del fango,  si son visti girare video montati ad arte, e illazioni si ogni genere, fino a giungere alla tempesta di melma di questi ultimi giorni”.

Cos’è stato? Rabbia da scaricare su un capro espiatorio, o c’è altro sotto? “Sinceramente non immaginavo di essere tanto fastidioso  da provocare tutto questo. L’amarezza più grande è quella di avere l’impressione che del settimo invaso non importi quasi nulla a nessuno. Sembra appunto che l’importante sia trovare un capro espiatorio, individuare qualcuno a cui accollare le responsabilità… come se questo catarticamente cancellasse la discarica e scongiurasse l’inceneritore”.

Ci spieghi i fatti, così fosrse capiamo meglio. “I fatti: il documento ‘incriminato’ giunge in comune nel mese di settembre 2010, prima della sentenza del TAR, in un periodo nel quale tutti erano convinti che l’autorizzazione integrata ambientale dell’inceneritore e della discarica fossero soltanto Un unico documento (e non due differenti come scoprimmo successivamente). Nelle premesse dell’ordinanza stessa della Polverini è infatti motivata la proroga all’autorizzazione a costruire, con la necessità di attendere “il pronunciamento del TAR riguardo al gassificatore”.

Poi arriva la sentenza, a fine 2010. “Il TAR accoglie il ricorso e del documento nessuno parla più fino al gennaio 2011, quando inspiegabilmente qualcuno inizia ad accusarmi di aver celato alcuni documenti. Da gennaio iniziano le provocazioni, da parte di grillini, di Castri (No Inc ndr) e successivamente di Carabella (Pd ndr), provocazioni pesanti. Né io ne i compagni di SEL di Albano raccogliamo in alcun modo. Avevamo infatti deciso di non rispondere nella maniera più assoluta, perché ogni polemica tra coloro che sono sempre stati contrari all’inceneritore sarebbe stata comunque dannosa per la causa”.

Mi domando, però, quale sia il ruolo dell’avvocato’ Castri, rappresentante legale di non so quante associazioni e del coordinamento… Se è vero che il suo ruolo consiste nel rintracciare nei tempi utili i documenti, per quale ragione non li ha cercati nel posto più ovvio dove potevano essere? Eppure era a conoscenza dell’esistenza del sito della Regione, dove si possono facilmente reperire… Visto che proprio da quel sito scoprimmo (io e lui nell’ufficio del sindaco immediatamente dopo la sentenza del TAR) l’esistenza delle due AIA emesse lo stesso giorno, per quale ragione poi a gennaio ha deciso di accusare me di aver nascosto documenti che chiunque,  anche un bambino, potrebbe scaricare direttamente da internet? Carabella parla di responsabilità… probabilmente ci sono delle responsabilità, ma di certo non sono imputabili al sottoscritto e difficilmente ad un documento che proroga di qualche mese l’inizio dei lavori in attesa del pronunciamento del TAR sull’inceneritore. E comunque tutta la faccenda, a voler pensare male, ha il sapore  di strumentalizzazione politica. Singolare poi che a nessuno interessi il fatto che la discarica è praticamente in esercizio, che si sta per autorizzare una seconda buca grande il doppio della prima, che si sta rasentando il ridicolo comportandosi come i capponi di Renzo solo per guadagnare un’intervista o qualche minuto di notorietà”.

Lasciamo da parte le accuse di strumentalizzazioni. Restiamo ai fatti. “Sì, preferisco attenermi ai fatti più che alzare altre polemiche. Nel corso del mio mandato, la principale preoccupazione è stata quella di contribuire alla creazione dei percorsi politici che hanno portato alla bocciatura dell’inceneritore al TAR:  le conferenze dei comuni fruitori della discarica organizzate con il sindaco Marini hanno portato all’adesione al ricorso dei dieci comuni, pesando non poco sulla sentenza; conseguenza del tavolo dei sindaci è stato un passaggio (audizione) in commissione ambiente regionale (proprio nel momento in cui si parlava di discarica e non più di inceneritore) che io stesso ho organizzato e che era proprio orientato a denunciare l’inopportunità della discarica e del settimo invaso in quell’area… ritengo di aver fatto, nel mio piccolo, il possibile per gestire una situazione che nel peggiore dei casi poteva portare a commissariamento dell’area, sospensione delle normali regole democratiche e probabile realizzazione in emergenza dell’inceneritore, cose che peraltro si intuiscono dall’intervento dell’on Storace a verbale nella stessa audizione. Le dichiarazioni di Carabella e Amadio, con il quale a parte la vertenza inceneritore non ho mai condiviso nulla, mi lasciano un profondo senso di amarezza, anche ammettendo per assurdo che avessi sbagliato qualcosa, è singolare che dopo cinque mesi che non mi occupo più di rifiuti continui ad essere il bersaglio della macchina del fango, con tanta acredine e tanta determinazione,  mentre intorno, nei confronti di assessori, consiglieri regionali, presidenti di commissione ambiente, che scrivono (loro si) piani regionali basati su discariche e inceneritori quasi nessuno dice una parola… molto singolare…”.



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