Un uomo di versi e un uomo d’affari(11629)

domenica, marzo 16th, 2014 (11629)

Racconto di Francesco Toscani, 17 anni, di Como.

L’aria intorno a me è piena di fremiti e di sussurri, come se la natura stesse cantando di nascosto, solo per me. La voce del vento mi mormora all’orecchio centinaia di esili melodie, e ciascuna melodia porta con sé un mistero, una promessa. Ma per me non ci sono più misteri, non ci sono più promesse. Io morirò.

I rumori, le melodie vengono dalle gole e dalle ali di uccelli, cicale, grilli, da un torrente che scorre lontano, dagli alberi che fremono accarezzati dal vento, dal passo pesante dei mammiferi che camminano tra i cespugli. Io non vedo né i mammiferi, né il torrente, né il vento (e come potrei), né gli uccelli. Sento solo le loro voci, le sento intorno a me. Stanno cantando per me, penso. No, non è vero. Tutto è indifferente. La natura continuerà a cantare finché ci sarà. A nessun sasso importa della mia fine, a nessuna farfalla, a nessuna stella. Tutto è indifferente e presto lo sarò anch’io, perché morirò.

Anche la morte è indifferente. Arriverà che io lo voglia o meno e farà di me il niente. O magari no, ci sarà una luce e un volto benevolo mi dirà ‘Benvenuto’ e campi aperti, campi in fiore mi si apriranno. Ah, ma chi ci crede? No, morirò, non sarò più niente.

Questo è doloroso. (altro…)


La forza di gruppo per la sostenibilità: un’estate particolare(11517)

sabato, marzo 15th, 2014 (11517)

Racconto scritto a tante mani dai ragazzi della Quinta C dell’Istituto comprensivo Vitrioli Principe di Piemonte di Reggio Calabria per Giornalisti Nell’Erba 8 Equipaggi per il Cambiamento – C4C /Crew for change), insegnante referente Maria Spagnolo

È una parola sola, infilata in un discorso in cui l’orecchio capta veloce e rischia di sorvolare per la fretta di arrivare alla fine di questa incredibile e semplice storia… di bambini, come noi, che credono in un grande ideale… la COOPERAZIONE.

L’equipaggio del piccolo protagonista Matteo ha viaggiato, unito e solidale, verso il cambiamento per affermare, nella mutevole e confusa realtà in cui viviamo, la passione per la SOSTENIBILITÁ.

E tutto cominciò in una mattina d’estate in un condominio cittadino circondato da un giardino “asserragliato” da rifiuti ed erbacce e nel più totale stato di abbandono. Era appena finita la scuola. Matteo si alzò prima del solito,entrò in cucina e iniziò a preparare la colazione anche per i “mitici” amici del condominio con i quali condivideva, solitamente, gran parte delle ore libere. Con due di loro, Marco e Paolo, aveva frequentato la stessa scuola fin dall’infanzia e,dopo le vacanze estive, avrebbero iniziato il nuovo corso di studi alla scuola media. (altro…)


L’astronave del sistema… in viaggio verso l’ecosistema(11515)

sabato, marzo 15th, 2014 (11515)

Il viaggio dell’equipaggio della quinta D della scuola Principe di Piemonte di Reggio Calabria nello spazio dell’eco-sostenibilità.
Inchiesta realizzata per il premio nazionale Giornalisti Nell’Erba 8 – Equipaggi per il cambiamento (#GNE8 – #C4C). Insegnante referente Adelaide Anna Laganà

cod. conc. 0503212356


Sentieri di terra per il cambiamento(11513)

sabato, marzo 15th, 2014 (11513)

Video-reportage realizzato dalla redazione scolastica della scuola secondaria di I grado, Istituto Margherita di Bari, in concorso per “Giornalisti nell’erba 8″, insegnante referente Lucio D’Abbicco.

cod. conc. 0302174651


L’avventura di Dragus(11511)

sabato, marzo 15th, 2014 (11511)

Una bella storia inventata da un gruppo di bambini e ragazzi della scuola dell’infanzia (insegnanti Rina De Fusco e Bruna Totini), della III elementare (sez A, insegnanti referenti Elena Fusani, Marina Pellegrini, Mariella Palladini, Barbara Margariti) e delle medie (1a C, insegnante Alessandra Massimi) dell’Istituto Comprensivo Don Milani di Monte Porzio Catone (Rm) per il premio nazionale di Giornalisti Nell’Erba 8 (#GNE8) Equipaggi per il cambiamento (Crew 4 change. #C4C)). La storia, progettata insieme su carta, ha personaggi costruiti dai bambini e ragazzi con materiale riciclato recuperato in casa.

 

cod.conc. 0503120159

 


I musei naturalistici, il segreto di un presente e un futuro sostenibile(11505)

venerdì, marzo 14th, 2014 (11505)

Intervista con Elisabetta Falchetti  di Azzurra Giordani, 26 anni, di Frascati (Roma)

Degrado ambientale, perdita di biodiversità, cambiamento climatico, desertificazione, scarsità d’acqua e di altre risorse vitali… Il secolo attuale si è aperto all’insegna di una serie di emergenze planetarie. Eppure, gli stili di vita e i modelli di sviluppo delle società moderne rimangono ecologicamente “insostenibili”. Urgono misure urgenti tese a salvare il Pianeta dal pericolo di un imminente collasso. A offrire un’adeguata risposta alla crisi ambientale sono i nostri musei naturalistici. Come contribuiscono alla costruzione di un mondo sostenibile? Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Elisabetta Falchetti, zoologa presso il Museo Civico di Zoologia di Roma. 

(…) “I musei naturalistici svolgono un ruolo chiave nella ricerca per la conservazione della biodiversità e nello studio dei problemi ambientali, come la frammentazione degli habitat, spesso all’origine dei fenomeni di rarefazione o estinzione delle specie in natura. Inoltre, i musei naturalistici contribuiscono attivamente ed efficacemente alla costruzione di una nuova filosofia per un vivere sostenibile….” (…)  e le ricerche (studi su campo, sui reperti, ricerche biogeografiche ed ecologiche, analisi della concentrazione di contaminanti, analisi genetiche ecc) sono di grande supporto alla” ricerca e agli interventi di tutela e gestione ambientale”…

QUI per l’intervista in word, QUI in pdf.

 

Cod. conc. 0603115019


Lago per tutti, cemento per nessuno(11494)

sabato, marzo 8th, 2014 (11494)

A Roma, nella zona di largo Preneste, si trova un lago naturale. Fino ad ottobre del 2013 pochi abitanti erano a conoscenza di questo lago. Nato per caso, durante la costruzione di un centro commerciale, è emerso in una delle zone più densamente popolate d’Italia ma allo stesso tempo si è andato ad innestare affianco al, già esistente, Parco delle Energie, un miraggio di verde in cui il verde urbano pro-capite non rispetta le norme del Piano Regolatore. La “battaglia” che si è innestata è tra cittadini, costituitisi in un Forum territoriale, e istituzioni. I primi vogliono che venga tutelato il verde, i secondi danno priorità ad un progetto di ricostruzione edile.

Un’inchiesta di Veronica Di Benedetto Montaccini, 21 anni – Nicola Gesualdo, 29 anni – Veronica Pavoni, 22 anni – Michele Trotta, 25 anni

Ringraziamenti a Giusi Palomba e a Giordano Pennisi (Riprese video del 12 ottobre 2013 http://www.scattomancino.com/)


cod.conc. 1002114230


‘Greencashing’ Vs. ‘Greenwashing’(12189)

mercoledì, marzo 5th, 2014 (12189)

WORKSHOP – Si fa presto a dire green

di Eric Barbizzi, 10 anni, Ascoli Piceno

Quanto è verde il profitto delle multinazionali?

Il 3 aprile all’Università Tor Vergata di Roma si è svolto il quarto incontro del ciclo SI FA PRESTO A DIRE GREEN  dal titolo ‘Può una multinazionale essere green?. Il workshop è iniziato con una tavola rotonda: Paola Bolaffio,  direttore di Giornalisti Nell’Erba,  Roberto Giovannini, responsabile Tuttogreen de La Stampa, Sergio Ferraris, direttore di QualEnergia, Roberta Ragni, caporedattore di GreenBiz, Matteo Iegri manager marketing della Unilever e il sottoscritto hanno introdotto ed approfondito il tema proposto.

Come hanno confermato Giovannini, portando l’esempio della compagnia Rio Tinto, il terzo gruppo multinazionale al mondo che si occupa di ricerca, estrazione e lavorazione di risorse minerarie, e Ragni di GreenBiz, che ha parlato delle certificazioni degli enti terzi non sempre sostenibili,  la pessima fama delle multinazionali è purtroppo spesso meritata: basta pensare allo scandalo dello sfruttamento del lavoro minorile della Nike, all’inquinamento causato da aziende petrolifere come Exxon e Chevron, alla Monsanto, che per tutelare la propria produzione di OGM è riuscita a farsi firmare da Obama il ProtectionAct che sospende l’indicazione della provenienza OGM sulle etichette, o alla Syngenta i cui pesticidi nicotinoidi, stando alle denunce di Greenpeace e di altre associazioni ambientaliste, stanno uccidendo le api in tutto il mondo. Eppure alcune multinazionali, come ha dichiarato Iegri della Unilever, stanno puntando su di un approccio di rispetto sociale ed ambientale grazie a un  ‘sustainable living plan’  e  collaborazioni con enti di beneficienza come quella tra Algida e Save the Children. (altro…)


Greenicità e bioplastiche, Novamont e le coltivazioni di mais(11471)

lunedì, febbraio 3rd, 2014 (11471)

di Francesca Zanobbi

È questo il tema che è stato affrontato nel secondo workshop allestito da giornalisti nell’erba per focalizzarci e interpretare al meglio il concetto di “greenicità”.
È evidente che più volte durante la giornata è stata sottolineata l’importanza di adottare comportamenti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e di condividere le innovazioni sostenibili provenienti da ogni campo della scienza.
Spesso però, abbiamo capito, se ci si ingegna solamente per produrre nuovi mezzi che permettono l’utilizzo di “elementi” green, si tralasciano conseguenze che potrebbero investire l’ambito sociale ed economico. Per conoscere proprio quest’altro aspetto che in parte risponde alla nostra domanda principale (Basta produrre green per essere green?) abbiamo intervistato Daniela Riganelli, consulente di Novamont, agenzia chimica italiana che si occupa del settore delle bioplastiche.
Per l’appunto, le ho chiesto se a volte l’aumento dei prezzi di alcuni prodotti e il cambiamento di alcune abitudini della società è dovuto anche ad un’evoluzione ecologica, prendendo come riferimento i bio-shopper, i sacchetti biodegradabili, di cui la dottoressa si è occupata e che, si pensava, fossero la causa dell’aumento del prezzo dei cereali, poiché implicano l’uso del mais, e il conseguente rincaro del costo del petrolio per il trasporto negli Stati Uniti.
La dottoressa Riganelli, nel risponderci, ha riportato le principali analisi di mercato relative al picco dei prezzi dei prodotti agricoli di base del 2007, riconducibile a ben altri fattori che non comprendono l’utilizzo di biomasse per scopi industriali. Le cause principali sono state l’aumento dei prezzi del petrolio con il conseguente aumento dei costi della produzione di cereali, dei fertilizzanti, quindi dei costi di stoccaggio, trasporto e distribuzione della produzione agricola; la domanda crescente in India e Cina; il cambiamento del regime alimentare nei paesi emergenti (maggior consumo di carne) e soprattutto l’interesse speculativo dei mercati, e infine gli scarsi raccolti in alcuni Paesi (Australia).
Le abbiamo chiesto cosa ne pensa delle tensioni economiche e sociali globali legate all’utilizzo dei campi per coltivare materie prime rinnovabili usate dall’industria che potrebbero essere sfruttati per la produzione di generi alimentari e mangimi. La consulente di Novamont  ancora una volta ci ha risposto con alcuni dati: la coltivazione di mais per le bio-shopper, per esempio, richiede solo lo 0,06% del terreno agricolo europeo totale.


Lo Strano Caso dei Biodigestori(11584)

sabato, febbraio 1st, 2014 (11584)

di Samuele Cuneghi, 19 anni, di Perugia (liceo scientifico G. Alessi)

L’energia è una fonte imprescindibile per la società moderna in perpetua evoluzione, per questo l’efficienza di un paese si misura soprattutto da come è in grado di gestire le proprie risorse per soddisfare i fabbisogni della popolazione e del lavoro. Quando l’energia non viene sfruttata a dovere ne risentono tutti i settori economici e in un paese come l’Italia, schiacciato dalla crisi, commettere quest’errore vuol dire compromettere la possibilità di uscirne e di rilanciare il lavoro. Esemplare è il caso dei biodigestori, macchinari che “digeriscono” sostanze tra le quali insilato,rifiuti,reflui e scarti agricoli per ottenere biogas tramite processo anaerobico di demolizione molecolare. Il biogas è importante non solo per il processo di produzione energetica,è uno dei processi di produzione ad energia rinnovabile con la più alta efficienza nel rapporto tra l’energia che viene immessa e quella prodotta. I gas ottenuti sono multiuso, tramite processo biologico viene estratto lo zolfo e può essere prodotta energia elettrica,oppure dopo essere lavorato può essere inserito nella rete del metano o sulle macchine che vanno a metano. (altro…)