Come vivere “Green”(12004)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12004)

WORKSHOP – Si presto a dire green
di Viola Patrizi della I media C Istituto comprensivo Don Milani, Monte Porzio Catone

In base agli studi fatti dai ricercatori si stima che nel 2050 gli abitanti della terra saranno nove miliardi. Per sfamare la popolazione e salvaguardare l’ ambiente bisogna innanzitutto imparare a rispettarlo, attraverso l’uso sostenibile delle energie rinnovabili (sole,vento,terra). Bisogna produrre senza impattare sull’ambiente, riducendo emissioni di gas serra e di metalli pesanti, che sono responsabili dell’innalzamento della temperatura della terra. Gli studiosi dicono che se la temperatura aumenterà ancora di 6 gradi, come previsto se non si prendono seri ed immediati provvedimenti, le conseguenze saranno molto gravi. Tra le sfide dei ricercatori c’è la costruzione eco-sostenibile, cioè aiutare gli edifici ad inquinare di meno e quindi ad impattare meno sull’ ambiente…

COME? Utilizzando le fonti rinnovabili che sono fonti “virtualmente infinite” e non causano danni ad altri o all’ambiente come invece fanno le fonti fossili ovvero:carbone,gas,petrolio,che bruciando inquinano. (altro…)


L’isola di immondizia(12030)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12030)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Alessandra Cubeddu della II D dell’I. C. Frascati via d’Azeglio

Questa volta gli esploratori non hanno scoperto una nuova terra, ma un nuovo problema. Infatti  nell’oceano pacifico , al largo delle isole Hawaii e’ stata scoperta “l’isola di plastica” una grande chiazza di immondizia.

E’ un enorme accumulo di spazzatura e soprattutto plastica galleggiante. L’accumulo si e’ formato a partire dagli anni Cinquanta a causa dell’azione della corrente oceanica chiamata”vortice subtropicale del nord pacifico” ; essa e’ dotata di un particolare movimento a spirale in senso orario, che permette ai rifiuti di aggregarsi fra di loro. per diversi anni alcuni ricercatori oceanici hanno investigato a fondo la diffusione dei detriti. La concentazione stimata e’ di 3,34 frammenti per km quadrato. Si sa che i rifiuti galleggianti di origine biologica sono spontaneamente sottoposti a biodegradazione, ma in questa zona oceanica si sta accumulando un enorme quantita’ di materiali non biodegradabili come la plastica e rottami marini, inoltre il galleggiamento di tali particelle inganna le meduse e altri animali che se ne cibano con un gravissimo danno per l’intero ecosistema.

cod. conc. 2304112635


Buste al bando in California(12052)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12052)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Antonio Fragola – 17 anni, Roma

Quel che l’Italia ha deciso già da tempo, lo Stato della California sta faticosamente mettendo a punto oggi. Non sempre, dunque, il nostro paese è fanalino di coda. Nel caso della messa al bando delle buste di plastica per la spesa, infatti, l’Italia ha preso la decisione nel 2011. E’ di questi giorni (l’Ansa la riporta il 26 febbraio 2014) la notizia che 100 comuni californiani hanno deciso di vietarle e le autorità statali – secondo il New York Times – stanno pensando di fare una legge per proibirle in tutto lo Stato: la California diverrebbe così uno dei primi stati americani a vietare lebuste di plastica. (altro…)


Isola di plastica nel Mar Pacifico(12026)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12026)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Francesco Ferroni della II D dell’I. C. Frascati via d’Azeglio

Oh no! Un altro colpo al nostro ecosistema! Ecco l’ultima notizia! Un’immensa isola dove non saranno costruiti alberghi posta al largo delle Hawaii nell’oceano Pacifico! La quantità di plastica e detriti ammonta a 103 milioni di tonnellate. Queste buste non sono biodegradabili, ma sono soggette alla “fotodegradazione”, cioè si decompongono fino ai “polimeri di partenza. (altro…)


Agricoltura e fitotecnologie(12061)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12061)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Valentina Giovinazzi, Francesca D’Ottavi, Alessandra Olivieri, Chiara Santoni, Daniel Nardi, Beatrice Arduini classe II C dell’I. C. di Frascati

 

L’agricoltura biologica deve rispettare certi criteri, per essere tale. Questi criteri sono:

1) Drastica limitazione all’uso di concimi minerali di sintesi

2) Limitazione all’uso dei fitofarmaci di sintesi

3) La rotazione delle colture

4) Utilizzo intensivo di concimi organici

5) La scelta di specie e varietà tradizionali

6) La lotta alle malerbe

7) La protezione dei nemici naturali dei parassiti.

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Il Mater-Bi®, un’innovazione nel campo delle bioplastiche. Conviene davvero usarlo?(12077)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12077)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Patrizio Guerzoni e Lorenzo Menichelli della II media San Nilo, Grottaferrata

Secondo la definizione corrente una  bioplastica è un materiale completamente biodegradabile  derivante integralmente o parzialmente da  risorse rinnovabili  (ovvero vegetali).

Il Mater-Bi® è  il nome commerciale della bioplastica  brevettata da Novamont. Essendo biodegradabile e compostabile ,  consente sempre una buona gestione dei rifiuti. Il Mater-Bi® si ottiene grazie alla trasformazione industriale di  varie risorse rinnovabili tra cui l’amido di mais e oli vegetali di varia natura. . È utilizzato principalmente per la produzione degli shopper,  sacchi per la raccolta differenziata,  ma anche nel catering, prodotti per l’igiene e l’agricoltura.

Presenta vari vantaggi: (altro…)


Falsi miti su chimica e bioplastiche, intervista a Daniela Riganelli di Novamont(12045)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12045)

WORKSHOP – Si presto a dire green

della II C Scuola Media I.C. Frascati via D’Azeglio

 

Perché secondo lei la parola “chimica” sembra che abbia il significato di qualcosa che fa male? 
La consuetudine a vedere la “chimica” come qualcosa di cattivo l’abbiamo imparata a nostre spese dai disastri ambientali, dalle malattie che ne sono derivate e magari anche da un certo tipo di insegnamento che ha fatto vedere questa materia come una delle più difficili e talvolta inutili che abbiamo affrontato nel corso degli studi.

Da cosa possiamo capire se una pubblicità di qualche prodotto ci sta ingannando?
Il problema non è tanto la chimica (termine che viene assolutamente evitato nelle comunicazioni pubblicitarie), quanto l’allusione che in quel determinato prodotto la chimica sia completamente assente. Il consumatore viene quindi accattivato da termini come “naturale” che non vuol dire nulla perché molte cose possono anche essere naturali ma dannose (pensiamo ad un pesce naturale che è andato a male, ha prodotto tossine naturali che possono anche uccidere) o magari scrivono “in assenza di conservanti” quando in alcuni casi non ci sono mai stati in quel prodotto… (altro…)


Progettazione green, in pillole(11982)

venerdì, aprile 4th, 2014 (11982)

WORKSHOP – Si presto a dire green

Zaninni Caroleo – II A media Istituto Comprensivo Don Milani

Dall’intervista a Paolo Mondini, ingegnere, ecodesigner e docente di “Scienza e Tecnologia dei Materiali”, da noi sentito durante il workshop “Green sin dall’inizio” all’Università di Roma Tor Vergata, ecco qualche pillola di eco-progettazione. (altro…)


Pannelli geniali(11978)

venerdì, aprile 4th, 2014 (11978)

WORKSHOP – Si fa presto a dire green

Noemi Cusimano, Rebecca Gabrieli, Alessio Bultrini, Jacopo Morresi – I E media Ist. Compr. Frascati via D’Azeglio

Possono essere installati sulle pareti degli edifici, anche verso nord con uguale efficienza, e sulle finestre fungendo di giorno da tende e di notte da fonti di luce sostituendo le lampadine. Possono essere installati su strade e ferrovie nonché sui tetti delle automobili. Sono i pannelli fotovoltaici del futuro, che però è molto vicino: questi pannelli infatti verranno perfezionati e si stima che nel 2015 potranno entrare in commercio. Sono definiti organici perché le celle che li compongono si basano su materiali organici. (altro…)


Mirtilli al costo di 2€…a watt(11975)

venerdì, aprile 4th, 2014 (11975)

WORKSHOP – Si a presto a dire green

Margherita Vinciguerra, Beatrice Cerroni, Simone Cabras e Lorenzo Riccioni – IE scuola media Massimo D’Azeglio, Frascati

 

Il pannello solare al mirtillo è un pannello fotovoltaico organico inventato da CHOSE cioè il polo solare organicofrutto della collaborazione dell’Università di Roma Tor Vergata e la Regione Lazio me sfrutta i meccanismi della fotosintesi clorofilliana. E’ nato tra il 2009 ed il 2010 per utilizzare energie rinnovabili e ricavare energia da materiali naturali. Questo è costituito da un processo di “sinterizzazione” del biossido di titanio e da un colorante preso dai mirtilli o da altri vegetali con simile caratteristiche e sigillato da due vetri. (altro…)