“Io, vincitrice di Giornalisti Nell’Erba 4, ho vinto 14 giorni alla DreamerSchool” (4031)

Martina Cavallaro, primo premio ex aequo della sezione “grandi” di Giornalisti Nell’Erba, ha vinto due settimane alla DreamerSchool, offerte dalla fondazione Color Your Life. In qualità di “inviata speciale”, ha scritto il suo report sul soggiorno studio. Ecco il suo articolo.

Quattordici giorni alla DreamerSchool. Ma che cos’è la DreamerSchool? Sono arrivata a Loano senza saperlo bene neppure io; sapevo solo che ci sarebbero stati molti esperti ed altri ragazzi di diverse età. Un campus estivo, pensavo. Non immaginavo che sarebbe stato qualcosa di più: un’esperienza unica, un’occasione di crescita.

Il primo impatto, però, non è stato molto positivo: il test di inglese appena arrivati, il suono di un fastidiosissimo citofono che ti butta giù dal letto alle 6.50 di mattina, la camminata ancora mezzi addormentati verso il mare… Ma, come in tutte le cose, bisogna abituarsi (anche se al suono del citofono non ci si abitua mai) e dopo un po’ di tempo cominci a stare al passo coi ritmi, soprattutto quando insieme a te ci sono altre venticinque persone. Con gli altri ragazzi ci abbiamo messo un secondo a fare amicizia, dopo tre giorni era come se ci conoscessimo da anni.

La giornata, come già detto, cominciava alle 6.50 a.m, in due minuti dovevi riprenderti dallo shock del risveglio e metterti il costume, si stava al mare fino alle 8.00, poi la colazione e ci si divideva in due gruppi: il primo andava a lezione di inglese con i professori madrelingua, il secondo a sentire l’esperto; dopo due ore ci si scambiava i posti. Dopo pranzo arrivava finalmente la nostra “ora di libertà”: 60 minuti di relax da gestire come volevi e che volavano subito se telefonavi a casa o se eri impegnato a scrivere per il giornalino del sito. Il pomeriggio tutti insieme tornavamo a discutere con gli esperti, a fare domande e a immedesimarci nel loro lavoro. Quando abbiamo dovuto cominciare a mettere su lo spettacolo per l’ultimo giorno sono cominciate le difficoltà: non tutti avevamo le stesse idee, qualcuno non voleva assumersi un determinato ruolo, non sapevamo come mettere in pratica le nostre intenzioni, ecc.. Ci abbiamo messo un po’ ma abbiamo imparato a coinvolgere le persone che ci stavano attorno, a fidarci delle capacità dei nostri amici e io personalmente ho imparato ad usare delle applicazioni del computer che non credevo neanche esistessero per alleggerire il carico di un’amica strapiena di lavoro.

Nemmeno dopo cena noi dreamers ci fermavamo: la seconda sera siamo andati a vedere la prima di “Ballata per un assedio”, bellissimo e commovente spettacolo teatrale; un’altra volta siamo andati a vedere un balletto (e ho scoperto che mi piace un sacco!); altre volte ancora siamo andati a zonzo per le stradine di Loano. Più spesso, invece, ci riunivamo nel giardino a parlare con William il creatore della Color Your Life, l’uomo grazie al quale eravamo lì, che ci parlava del motivo che lo ha portato a realizzare questa scuola o degli aneddoti sul suo passato in Ferrero (ndr: è William Salice, l’inventore dell’Ovetto Kinder, per intenderci). Una persona veramente eccezionale, come tante altre che abbiamo incontrato lì.

Quattordici giorni fantastici, e io non riesco ancora a credere di aver avuto la fortuna di andarci. I biglietti degli spettacoli, il vitto, l’alloggio, l’esame e i libri di inglese tutti gratuiti; gli esperti che sono venuti dal Giappone, dalla Svizzera, da Murano solo perché condividevano il progetto di William.

La DreamerSchool non è un semplice campus estivo né un concorso come gli altri; riuscire ad entrarci è solo il primo passo, William e tutto il resto dello staff si sono messi di impegno per seguire i ragazzi anche dopo la vincita dei bandi e il soggiorno alla scuola estiva per non lasciare che smettiamo di darci da fare per realizzare i nostri sogni.

A tutti i giornalisti nell’erba faccio i miei auguri per la nuova edizione e auguro anche a loro di riuscire e vivere un’esperienza come quella che ho vissuto io.

Martina Cavallaro


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