La mia estate “spaziale” (6829)

di Mattia Leonardi

A me è sempre piaciuto lo spazio fin da piccolo: infatti ad 1 anno e mezzo ero già appassionato della luna, tanto che una sera volevo darle una parte della mia pastasciutta. A 2 anni volevo andare sul sole e chiesi a mio papà dov’era il mio razzo per raggiungerlo. A 7 anni ho fatto un grande passo alla scoperta dell’universo: mi hanno letto 2 libri di Hawking, dove si racconta lo spazio ai bambini. La mia passione per l’astronomia è andata in orbita quest’anno: ho avuto la fortuna di vivere un’estate proprio spaziale!
A luglio sono andato ai Giardini Scotto di Pisa dove Paolo Nespoli (l’astronauta) ed altri scienziati tenevano una conferenza.
Paolo Nespoli ha parlato dell’ISS (Stazione Spaziale Internazionale ), una specie di “casa” in orbita intorno alla Terra. Da ottobre del 2000 ospita equipaggi di astronauti che si danno il cambio in continuazione. Anche Paolo Nespoli è andato sull’ISS e ci ha raccontato la sua bellissima esperienza. A me dell’ISS sono piaciuti soprattutto il laboratorio scientifico (il Columbus) dove si possono fare esperimenti in condizioni  di microgravità e la Cupola, una specie di finestra con veduta di 360 gradi sullo Spazio. L’ISS è facilmente visibile a occhio nudo perché la sua distanza dalla Terra è di circa 400 km. L’ISS è rifornita dall’ATV, navicella automatizzata che, quando ha finito il suo ciclo, viene riempita di spazzatura. In questo periodo l’ISS viene utilizzata dalle agenzie spaziali di: Stati uniti, Russia Giappone, Canada ed Europa.
L’ISS viene usata anche in campo medico: studiando i problemi fisici degli astronauti si possono trovare rimedi a malattie che sono diffuse sulla Terra. Per esempio sulla navicella il cuore degli astronauti pompa più sangue alla testa e meno alle gambe che si assottigliano, quindi studiando gli astronauti si possono aiutare persone con problemi muscolari.
La mia estate spaziale non è finita qui. Ad agosto ho visitato la sede ESA di Frascati perché, avendo vinto il concorso “Giornalisti nell’erba”, tra i vari premi c’era anche una visita privata all’ESA con la guida di Jerome Beneviste (ricercatore senior dell’ESA).
Appena superata la security, che serve a non far entrare persone non autorizzate, ecco apparire un prato all’inglese con in mezzo un modellino del lanciatore Vega. Le indicazioni sono scritte tutte in inglese perché li si parla soprattutto questa lingua, anche se molti parlano il francese. L’ESA si occupa di tante ricerche: l’esplorazione del sistema solare, l’osservazione della Terra dallo spazio attraverso i satelliti, le applicazioni legate alle telecomunicazioni e tante altre. Il programma Galileo in particolare manderà 30 satelliti in orbita entro il 2013 e permetterà la navigazione satellitare.
La mia guida all’interno dell’ESA è stato il gentilissimo Jerome Beneviste che si occupa di misurare il livello del mare con i satelliti. Mi ha colpito che attraverso i satelliti si può vedere in diretta lo scarico illegale di petrolio, per capire chi inquina ed forse intervenire. Jerome mi ha spiegato come sono fatti i vari tipi di satelliti, tra cui quelli per la misurazione del livello mare, per le trasmissioni televisive e per le previsioni meteorologiche.
Sono stato un solo giorno all’ESA ma Jerome Benviste mi ha spiegato molte cose interessanti. Una in particolare mi ha colpito: nell’ antichità l’uomo guardava il cielo, ora invece dal cielo mille occhi satellitari guardano l’uomo.

Mattia Leonardi

(red. Toscana)



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