La missione Acqua (1937)

Racconto di Anna Straface, V primaria A, “Guglielmo Marconi” di Lauria (Pz)

Un giorno nella città sottomarina di Pesciandia i pesciolini e i molluschi nuotavano allegramente quando ad un tratto si sentì suonare la solita tromba mattutina che significava che il re voleva tutti gli “abitanti” per dire loro una cosa molto importante. Tutti quanti si riunirono nella grande sala del castello dove il re Capone disse: “il nostro mare è in grave pericolo e se non facciamo qualcosa subito moriranno tutti gli abitanti del mare e gli esseri umani rimarranno senz’acqua potabile”. Si sentì un rumoroso mormorio e vocio e qualcuno disse: “Ma perché l’acqua è in grave pericolo”? Il re schiarendosi la voce rispose: “perché molti umani che lavorano nelle fabbriche buttano tutte le sostanze nocive nel mare, le barche lasciano benzina e per di più buttano pannolini sporchi, lattine, carte, cartoni, bottiglie… e tante altre cose”. Nessuno voleva credere il re, perché sembrava loro impossibile che i loro amici umani potessero inquinare in quel modo l’acqua, così se ne andarono senza credergli. Dopo un po’, mentre nuotavano, un pesciolino piccolo vide una striscia nera con intorno alcune bollicine e pensò che fosse un gioco si avvicinò, la mamma lo vide e gli disse: “figlio mio forse è meglio che non vai in quella scia” ma il figlio rispose che non gli sarebbe successo niente e si avvicinò. Ad un tratto si vide del fumo con delle forti bollicine e quando finì il pesciolino giaceva morto sulla superficie dell’acqua. Allora un pesce capì che il re aveva ragione e che quello era il petrolio delle fabbriche e i pesciolini e i molluschi si scusarono chiedendogli quale era il suo piano e lui disse: “dovete andare dalla maga Trù Trù e chiederle una pozione per diventare umani in modo da poterli fermare”. Diede loro qualche soldo di corallo e li mandò da lei. Loro arrivarono in una piccola casetta posta sopra un albero di corallo, entrarono e chiesero la pozione alla maga che preparò facendogliela bere. In un batter d’occhio diventarono umani e si incamminarono per andare alla fabbrica. Arrivati lì fecero finta di essere degli operai e dissero: “che ne dite se al posto di far cadere il petrolio nel mare non lo mettiamo in un’apposita vasca dotata di un depuratore in modo che quando questa è piena il petrolio va a finire negli scarichi senza inquinare?”. Tutti furono d’accordo e fecero come gli avevano detto. Poi si spostarono sulla spiaggia travestiti da bagnini e dissero: “che ne pensate se al posto di buttare i rifiuti nel mare li buttate negli appositi contenitori in modo da poter essere riutilizzati?” e anche questa volta furono ascoltati. Poi come ultima fermata andarono nei porti dicendo ai proprietari delle navi che al posto dei motori con la benzina dovevano usare i motori elettrici: anche quest’ultima volta trovarono l’accordo dei proprietari delle navi che cambiarono tutti i motori alle loro imbarcazioni e fu così che no ci fù più l’inquinamento dell’acqua.



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