LA SALVEZZA (1359)

Racconto breve di Fabio Falato, V prim. Collodi di Albano Laziale (Rm)

Stavo andando al teatro , quando ho pensato di lavarmi le mani ….

Aprii l’acqua:  ogni singola goccia urlava e pensavo :

< E’ un uomo che muore mentre per me è solo un centesimo che devo aggiungere alla bolletta >.

Nella mia mente a quel punto cominciai a sentire  urli simili a  bombe che esplodevano, bombe di  acqua e rumore. Un grande dolore in un sol colpo. Non andai più al teatro e decisi di fare una passeggiata sul mare. Non ero solo: c’era un barbone che pescava ma in un modo strano: cercava di mettere i pesci in una busta e poi li faceva morire soffocati. Pensavo che un pesce morto fuori dall’ acqua è come buttare un uomo nel fuoco…  il suo corpo brucia come all’inferno.

Allora gli chiesi  di ributtare  i pesci nel mare ma lui non volle.

< Ma come… non ti accorgi che stai uccidendo te stesso…?>

Allora lui posò i suoi pesci e si addormento sulla riva

L’acqua era tutta inquinata.



>