Quanta CO2 produce un comune? (6999)

di Andrea Sorrentino

L’amministrazione comunale di Reggio Emilia, città che detiene il record italiano di piste ciclabili e autobus elettrici, nei giorni scorsi ha presentato i risultati di un progetto europeo, Local Accountability for Kyoto Goals( LAKS) iniziato quasi tre anni fa.

Quest’iniziativa si è proposta di misurare, mediante un semplice inventario, le emissioni di anidride carbonica( CO2) e di stilare una classifica dei comuni meno ecologici. A questo progetto hanno partecipato anche le amministrazioni di Girona( Spagna) e Padova.

Nella cittadina emiliana le attività economiche, come le industrie, concorrono al 37% delle emissioni complessive di CO2, mentre i trasporti per il 27%.

A Padova invece è tutta un’altra storia. Infatti le industrie padovane contribuiscono al 36% del totale delle emissioni.  Per limitare quest’emissioni gli enti locali stanno cercando di promuovere diverse soluzioni tra i cittadini come l’incentivo economico ad acquistare beni a risparmio energetico.

“I risultati di rendicontazione e monitoraggio delle azioni delle amministrazioni locali in base agli obiettivi del Protocollo di Kyoto, che il progetto Laks ha attivato, avvicinandoci alla tradizione delle comunità locali anglosassoni- ha sottolineato il sindaco di Reggio Emilia presentando i risultati- sono perciò molto importanti per sviluppare adeguate politiche ambientali, sono un patrimonio a disposizione di tutte le città italiane ed europee: dalle analisi delle ‘patologie’ e delle diverse ‘cure’ adottate tutti possono trarre strumenti per individuare gli interventi più efficaci per raggiungere gli obiettivi. Per fare un esempio, che riguarda la nostra città: dal 2000 Reggio ha abbattuto del 10% le emissioni di CO2 e conta per il 2020 di ottenere un’ulteriore diminuzione del 12% di tali emissioni” .

Mi auguro che un giorno, anche presto, non si dovranno più fare questi inventari perché non esisterà più il problema.

Andrea Sorrentino

(redazione centrale gNe)



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