Una giornata di straordinaria follia (872)

Articolo di Antonio Carlucci, Francesco Casciaro, Maria Chiara Cazzato, Maria Pia Legari, Cristiana Maglie, 13 anni, di Tricase (Lecce)

E’ uno scherzo o un dramma? E’ follia, pura follia, nient’altro che follia. Ho visto delle immagini drammatiche, l’uomo che distrugge il pianeta e il suo bene più prezioso: l’acqua.

Ho visto pesci e uccelli invischiati nel petrolio; ho visto fiumi d’acqua (il Lambro e il Po) cancellati da un’immensa macchia nera (e ho temuto che questa giungesse nel nostro mare Adriatico). Assistere allo scempio compiuto da quest’onda nera di gasolio, riversato nell’acqua dalla mano di uomini scellerati, ci addolora, anche perché il disastro del Po può essere la metafora di come l’uomo arrivi a distruggere e disprezzare ciò che di più prezioso ha.

Senza acqua non c’è vita: quando lo capirà l’uomo e smetterà di sprecarla e inquinarla?

San Francesco aveva ragione a chiamarla “Nostra Sorella”; l’acqua è un bene dal valore inestimabile e dovremmo imparare a volerle bene e a rispettarla come una sorella. E non è un caso che oggi sempre più spesso venga chiamata “oro blu”, molto più importante dell’oro giallo e dell’oro nero (il petrolio), perché senza questi si è poveri, senza l’acqua si muore. Già, purtroppo oggi si muore anche per l’acqua; questa, infatti, causa molte guerre, come sta accadendo tra Israele e i Paesi Arabi vicini.

L’acqua è un diritto inalienabile dell’uomo; eppure in molte parti del mondo non è un diritto, giacché un terzo della popolazione mondiale non ha ancora accesso all’acqua potabile.

Si presume che, se l’uomo non correrà ai ripari, nel 2025 1,8 milioni di persone vivranno in paesi privi d’acqua. E cosa porterà questo quadro mondiale, se entro i prossimi 10-15 anni non troveremo una soluzione? A nuove guerre, a nuova sofferenza.

Gli scienziati di tutto il mondo sono in allerta per una possibile catastrofe idrica, che potrebbe portare all’estinzione della maggior parte di specie animali e vegetali.

Ora proviamo ad immaginare un mondo senza acqua: come potremmo lavarci? E preparare il caffè? E cucinare la pasta? E cosa faremmo quando abbiamo sete? Ecco, senza l’acqua non potremmo fare niente di tutto questo, e noi, invece, la sprechiamo senza capirne il valore, soprattutto noi italiani.

Già perché secondo le statistiche l’Italia  ha un primato di cui non è il caso di andar tanto fieri: è la prima nazione d’Europa per spreco d’acqua.

Il 22 marzo è stato proclamato dall’Assemblea delle Nazioni Unite “Giornata Mondiale dell’Acqua”; quest’anno l’ONU ha deciso di dedicare questa giornata al tema della qualità dell’acqua.

Eh sì, cari lettori, la carenza d’acqua non è l’unica emergenza mondiale; se non  garantiamo anche la purezza dell’acqua, se perseveriamo nell’inquinarla, a che ci servirà quest’acqua sporca e     avvelenata? A diffondere malattie, a far morire piante e animali, e distruggere gli ecosistemi.

L’unica speranza per un futuro migliore e per la vita stessa della Terra è che tutti imparino ad apprezzare la ricchezza dell’acqua: i governi, le organizzazioni, le comunità, ciascuno di noi.



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