Salute in bottiglia

EXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015

di Giorgia Burzachechi

Whateverwater VerticaleAcqua è vita. Appena nati siamo composti all’80% di acqua, anche il nostro Pianeta è chiamato impropriamente Terra perché in realtà è coperto per circa i suoi 2/3 di acqua. Nella ricerca di altre forme di vita, partiamo dal presupposto che il composto da trovare negli altri pianeti sia l’acqua. Tutte le più grandi civiltà sono sorte in prossimità di fiumi e i corsi d’acqua sono stati per secoli vie di comunicazione, di commercio e scambi culturali. Ha anche un valore simbolico, rappresenta la purezza, la catarsi e – accade spesso – proprio le fonti sono le destinazioni di tanti viaggi spirituali. Ma l’acqua è soprattutto parte di noi e fonte di innumerevoli proprietà benefiche. Per tutti questi motivi, fin dall’antichità, le popolazioni hanno tentato di “addomesticarla” per garantire sviluppo e prosperità: dalle origini delle maggiori civiltà, al termalismo, passando per l’idrologia e finire con chiuderla in bottiglia.

Amore, ho mal di testa… Bevi un bicchier d’acqua

EXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015Whateverwater Verticale

Migliorare le prestazioni sessuali? Facile come bere un bicchier d’acqua. A confermarlo sono proprio gli esperti l’Associazione AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani), ad Expo per presentare il loro progetto “The Circle of Life”. Chiediamo a loro se e come l’acqua influenza la nostra libido.

L’acqua è l’elemento naturale primario per la vita, non a caso è proprio immersi nel liquido che trascorriamo i nostri primi 9 mesi di vita, sguazzando nel pancione della mamma.
Ma questo elemento non smette di essere importante neanche dopo la nascita: un uomo adulto è composto per il suo 70 % da acqua, un qualsiasi squilibrio che disidrata i tessuti ci fa star male e questo si ripercuote su tutti gli organi e su tutti i sensi, non da ultimo sul nostro apparato riproduttivo.

Un mondo di alghe

EXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015Whateverwater Verticale

Le alghe possono essere il cibo del futuro. Scopriamo tutte le proprietà di questi organismi acquatici insieme a Laura Bruno, biologa ricercatrice Università di Roma Tor Vergata, a Expo per parlare di alghe.

Il progetto WHATEVER WATER #cmqacqua è realizzato in partnership con Nestlé Italia e Carlsberg Italia.

Desertificazione. Emigrare toccherà anche a noi

EXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015

Whateverwater Verticale

Il progetto WHATEVER WATER #cmqacqua è realizzato in partnership con Nestlé Italia e Carlsberg Italia.

Grammenos Mastrojeni, del ministero Affari Esteri, ad Expo per un convegno sulla desertificazione nel mondo e anche in Italia: “Emigrare per il clima, prima o poi toccherà anche a noi…”

 

Il progetto WHATEVER WATER #cmqacqua è realizzato in partnership con Nestlé Italia e Carlsberg Italia.
 

Idroponica e acquaponica, le ricette del Belgio

EXPO2015 – INCHIESTA WHATEVER WATER settembre-ottobre 2015

Whateverwater Verticaledi Matteo Isidori e Rachele Bevacqua

Una stanza circolare e buia, ruote nere che girano lentamente, illuminate da lattughe di un verde intenso, pesci silenziosi e sbiancati scivolano nell’acqua torba di un acquario tondo, le insalate girano lente ma incessanti, in 150 minuti completano 360° e ricominciano. Se l’atmosfera non fosse spezzata dagli stridii dei bambini e dai flash delle macchine fotografiche sembrerebbe un luogo di strane magie, invece è solo la “cantina” del Padiglione belga in Expo Milano 2015, dove l’ingegnere agrario Zahar Sperandii gestisce l’impianto di coltivazione acquaponica. Non ci siamo sbagliati, è proprio acquaponica, né idroponica né acquacoltura, ma un mix delle due.

Un problema dell’acquacoltura, la coltivazione di pesci, crostacei o molluschi, è il fatto che gli escrementi degli animali sono ricchi di azoto organico, un componente altamente tossico per gli animali stessi. Un problema delle colture idroponiche è che richiedono grandi quantità d’acqua e di fertilizzanti (principalmente azoto inorganico, un fertilizzante naturale ma comunque aggiunto). C’è una soluzione: esistono in natura dei batteri, che possono anche essere artificialmente aggiunti, che nitrificano l’acqua, ovvero trasformano l’azoto organico degli escrementi in azoto inorganico, fungendo così da filtro naturale per l’acquario e da fertilizzante per le piante.