Lo rifaremo (11043)

di Ilaria Romano

E’ un po’ difficile scrivere post evento. Quando l’adrenalina cala, però, restano le immagini.

Così, se penso alla giornata nazionale di gNe del 31 maggio scorso, vedo frotte di piccoli geometri che si alternano al mirino del tacheometro per osservare e misurare il giardino di Villa Campitelli. Vedo bambini attentissimi col blocco degli appunti in mano, che rincorrono big del giornalismo per intervistarli. Vedo panel affollati, microfoni che passano di mano in mano per le domande ai relatori, per incalzarli. Vedo cappellini colorati che volano e corse a perdifiato, maestre e maestri entusiasti e competenti, allievi a volte giovanissimi ma sempre curiosi e pieni di voglia di capire, di ascoltare spiegazioni “a misura di bambino perché capiscano tutti”. Una videocamera Rai puntata sullo Scarabot, il robot che fa gli scarabocchi, costruito con una lattina di tonno e poco altro, e i 200 bambini che durante la giornata hanno frequentato il laboratorio per imparare “come si fa a farlo”. Vedo gli applausi “a farfalla”, le mani che si agitano nell’aria per salutare i sei bambini audiolesi di Catania che hanno vinto il secondo premio per le opere creative dei piccoli con un disegno sull’”economia del contadino”. E la sala stampa, coi 20 giovanissimi reporter che si sono alternati per raccontare la giornata sul sito di gNe e su Twitter guidati da Bianca Attiani e Caterina Stacchiola, 14 e 15 anni, native digitali e anche organizzatrici nate, che coordinando il live blogging della giornata si sono rivelate le nuove colonne dell’ufficio stampa di gNe.

Sento, anche: accenti calabresi, toscani, milanesi, siciliani, romagnoli, laziali. Infatti alla giornata nazionale #GNE2013, che ha concluso la settima edizione di Giornalisti Nell’Erba, sono arrivate più di 600 persone, da  tutte le regioni d’Italia. Una partecipazione che si conferma anno dopo anno, ma che ogni volta ci commuove e ci sorprende di nuovo: ogni edizione di gNe, infatti, mette insieme bambini, ragazzi, insegnanti, famiglie che hanno tantissima voglia di fare, e di fare rete, di parlare di ambiente e di farlo bene. In barba a tutti i luoghi comuni, osservano, elaborano, comunicano e si mettono in rete per parlare di ambiente e per condividere notizie e informazioni e confrontarsi. Una voglia di fare che va ben oltre l’interesse per il Premio giornalistico gNe e la proclamazione dei vincitori: la giornata nazionale infatti, ce l’hanno detto in tanti, è ormai  attesa come un appuntamento di formazione, in cui incontrare scienziati e astronauti, direttori di grandi giornali e giornalisti freelance, in cui imparare a “pensare con le mani” o a estrarre il dna della frutta… o esplorare la ricchezza della lingua italiana grazie a Ruzzle.

Questo, e tanto altro, è stata la giornata nazionale di Giornalisti Nell’Erba, coi suoi 42 eventi per tutte le età su giornalismo, ambiente, scienza, informazione. Nella testa un po’ confusa di un’addetta stampa – impegnata a saltare per tutto il giorno da una parte all’altra e da un evento all’altro, a stringere centinaia di mani e a conversare con decine e decine di persone – restano tante immagini e tante parole, e alcune sensazioni nitide. Primo: che incontrare i gNe (e le loro scuole, famiglie, genitori, fratellini e sorelline) è bellissimo, e una volta l’anno è troppo poco! Secondo, la fatica con cui una piccola associazione come Il Refuso ha messo su un progetto delle dimensioni di Giornalisti Nell’Erba ha avuto un senso se è servita a creare un “luogo” (il progetto) e dei momenti di incontro così preziosi e così ricchi. Lo rifaremo: all’anno prossimo (e a tante altre volte!).


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