Etichette per l’ambiente(12151)

sabato, aprile 5th, 2014 (12151)

WORKSHOP – Si fa presto a dire green

di Camillla Ruberti, Claudio Giubilei, Sara Cannavò e Valeria SerafiniIII media Ist. Compr. via D’Azeglio, Frascati

Anche le certificazioni si stanno evolvendo e hanno raggiunto un livello in cui sono diventate di buona qualità. Oltre alle normali certificazioni (ISO 9001, ISO 14001 e OHSAS 18001) ne sono nate alcune che rendono le imprese più green (EMAS, ECOLABEL), Le certificazioni servono alle aziende perché indicano cosa fare quando si vuole, volontariamente, dare un percorso ambientale nel loro ciclo di produzione o in tutto il ciclo di vita dei loro prodotti. Sono un riconoscimento ufficiale di alcuni passaggi in direzione della sostenibilità. Ci sono certificazioni diverse perché ciascuna ha un metodo e un obiettivo. Alcune analizzano ad esempio la fase di produzione (come EMAS), altre il prodotto o il servizio (come Ecolabel) ecc.
Molte imprese italiane hanno aderito al programma del ministero dell’ambiente per le certificazioni di prodotti sostenibili.
Da questo si può dedurre che sta crescendo il numero di imprese interessate alle certificazioni di qualità ambientali con l’obiettivo di ottenere miglioramenti ambientali, economici ed organizzativi. Negli ultimi tempi, anche il consumatore viene coinvolto nel sistema di sostenibilità. Infatti si parla di “produzione e consumo sostenibili” (SCP). Altri strumenti per l’analisi della greenicità sono LCA e il GPP.

Certificazioni green in pillole(12145)

sabato, aprile 5th, 2014 (12145)

WORKSHOP – Si fa presto a dire green

di Dalia Di Giambattista, II media A Don Milani, Monte Porzio Catone

Cosa sono le certificazioni green? Servono davvero? Ci sono certificazioni green preferibili ad altre? I prodotti con certificazioni green sono facilmente individuabili dai consumatori?
Le certificazioni sono dei certificati che comunicano al consumatore  che  quel prodotto è ecologico cioè non danneggia l’ambiente. Servono per limitare i danni, ridurre insomma l’impatto dei prodotti e delle produzioni. Secondo Sergio Ferraris, giornalista scientifico e ambientale, non sono perfette ma comunque necessarie, ancor di più se si parla di quelle europee. Per esempio l’ Ecolabel assicura che i parametri ecologici siano rispettati da tutti i paesi europei.
Ci sono alcune certificazioni green preferibili ad altre?
Non esistono certificazioni green migliori ma ci sono enti diversi con certificazioni di prodotti diversi
I prodotti con certificazioni green sono facilmente riconoscibili?
Di solito si, però è fondamentale leggere le etichette dei prodotti acquistati. Per esempio oggi nelle etichette del prodotto è obbligatorio specificare se è presente l’olio di palma, mentre prima veniva generalmente definito come olio vegetale. Un altro esempio è quello degli elettrodomestici, per cui sarebbe meglio inserire nelle etichette la traduzione in termini ecologico-finanziale, da cui si può dedurre quanto si può risparmiare.
cod. conc. 0505153021

Shopper per la spesa: bioplastica o plastica tradizionale?(12081)

sabato, aprile 5th, 2014 (12081)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Mattia Spera e Lorenzo di Stefano, Scuola media San Nilo, Grottaferrata

La bioplastica è un materiale innovativo, più sostenibile rispetto alla plastica tradizionale. Ci sono solo vantaggi o adottare la bioplastica presenta anche qualche svantaggio?

La plastica è un materiale utilizzato per creare vari oggetti che possono migliorare la nostra vita. Purtroppo però, inquina molto! Per questo è stata messa a punto la bioplastica, ossia una plastica biodegradabile e compostabile, fatta di materiali che quando vengono buttati, si distruggono più velocemente. (altro…)


L’isola di plastica(12021)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12021)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Simona Salvagni della II D dell’I. C. Frascati via d’Azeglio

Nel Pacifico, al largo delle isole Hawaii, si è formato un accumolo di rifiuti, soprattutto plastica, per questo esso prende il nome “isola di plastica”.
Le buste di plastica hanno cominciato ad accumularsi verso gli anni Cinquanta perché l’azione della corrente oceanica è dotata di un movimento a spirale che fa aggregare i rifiuti tra di loro.

La dimensione dell’isola può variare dai 700.000 〖km〗^2a 1 milione di〖km〗^2, più grande della Penisola Iberica.  (altro…)


Basta produrre green per essere green?(12058)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12058)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Francesca Zanobbi, 15 anni, Grottaferrata

È questo il tema che è stato affrontato nel secondo workshop organizzato da Giornalisti Nell’Erba per aiutarci a focalizzare ed interpretare al meglio il concetto di “greenicità”. Più volte durante la giornata è stata sottolineata l’importanza che le imprese adottino comportamenti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e condividano le innovazioni sostenibili provenienti da ogni campo della scienza.
A volte però accade, come abbiamo capito, che le aziende si ingegnino sì, a produrre in modo green, tralasciando conseguenze che potrebbero investire l’ambito sociale. Per conoscere proprio quest’altro aspetto che in parte risponde alla nostra domanda principale (Basta produrre green per essere green?) abbiamo intervistato Daniela Riganelli, consulente di Novamont, agenzia chimica italiana che si occupa del settore delle bioplastiche. (altro…)


Intervista a Cinzia Forni, docente di Botanica all’università di Tor Vergata(12073)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12073)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Michele Lo Cicero e Gabriele Ambrosetti della III E San Nilo, Grottaferrata

Perché ci dovrebbe interessare la trasformazione delle piante da materie prime a prodotti industriali? Perché le piante possono rivelarsi un grande potenziale economico: infatti potrebbero offrire fonti alternative di materie prime per energia, combustibile e prodotti di uso quotidiano. La nostra generazione dipende dal petrolio. Ma il petrolio è una risorsa limitata e bisogna trovare risorse alternative. Le piante però, se opportunamente “sfruttate”, possono fornirci tutto ciò che oggi viene prodotto impiegando il petrolio, aiutandoci a creare una società sostenibile per il futuro e ad affrontare i problemi attuali come l’aumento dei costi energetici e il nostro impatto sull’ambiente. Per capire come, abbiamo fatto qualche domanda a Cinzia Forni, docente di Botanica all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.  (altro…)


Le piante, una macchina naturalmente efficiente(12016)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12016)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Marco Zuaro – III C media Istituto Comprensivo Don Milani, Monte Porzio Catone

Le biotecnologie fanno grandi progressi. Fin dall’antichità, le piante sono state per l’uomo indispensabili. Esse ci forniscono moltissimi prodotti della vita quotidiana come cibo, fibre (da cui si ottengono i tessuti), e anche materiali per la costruzione come il legno. I botanici attualmente stanno cercando di applicare ciò che ci offrono le piante in altri campi, più ampi di quelli già detti. (altro…)


Plastica e bioplastica(12042)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12042)

WORKSHOP – Si presto a dire green


di Silvia Bucchieri della I D dell’I. C. Frascati via d’Azeglio

Per fortuna negli ultimi anni sta diminuendo l’uso delle buste di plastica derivata dal petrolio. Forse non tutti sanno che il “padre” della plastica è stato un italiano e che la sua invenzione non ha portato solo danni, infatti si è cominciato a sostituire parti di automobili con la plastica e di conseguenza il loro peso è diminuito insieme all’energia per farle muovere. (altro…)


Quest’isola avvelena il mare(12038)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12038)

WORKSHOP – Si presto a dire green

Le alunne della III A San Nilo, Grottaferrata

L’Isola di plastica del Pacifico è un enorme accumulo di spazzatura galleggiante situato nell’Oceano Pacifico, approssimativamente fra il 135º e il 155º meridiano. “QUEST’ISOLA AVVELENA IL MARE”. Questo accumulo informalmente viene chiamato con diversi nomi, tra cui Isola orientale di Immondizia o Vortice di Pattume del Pacifico.

I rifiuti galleggianti di origine biologica sono spontaneamente sottoposti a biodegradazione, e in questa zona oceanica quindi si sta accumulando una enorme quantità di materiali non biodegradabili come la plastica e rottami marini. Anziché biodegradarsi, la plastica si disintegra in pezzi sempre più piccoli fino alle dimensioni dei polimeri che la compongono, la cui ulteriore biodegradazione è molto difficile. Il galleggiamento di tali particelle, che apparentemente assomigliano a zooplancton, inganna le meduse che se ne cibano, causandone l’introduzione nella catena alimentare. In alcuni campioni di acqua marina presi nel 2001, il rapporto tra la quantità di plastica e quella dello zooplancton, la vita animale dominante dell’area, era di sei contro uno.  (altro…)


Le piante, l’uomo e le biofabbriche(12012)

venerdì, aprile 4th, 2014 (12012)

WORKSHOP – Si presto a dire green

di Carlotta Serafini, Alessio Sterlicchio, Julia De Deominicis, Valentino Petroni della III E San Nilo, Grottaferrata

PIANTE E UOMO
Tra le pratiche più antiche usate dall’uomo per alleviare o curare i propri disturbi c’è l’uso delle piante.  Se ne trovano tracce già nella civiltà egizia, indù, greca, cinese, araba e romana. Le varie parti e le sostanze contenute nelle piante sono state utilizzate sotto forma di infusi, decotti,macerati, cataplasmi ed impacchi per millenni.

Le piante o particolari parti di esse, vengono raccolte nel loro periodo di maggiore efficacia e poi trattate in modo da esaltarne la proprietà. Molti farmaci sono versioni sintetiche degli estratti vegetali, contengono cioè principi attivi che sono derivati da un componente vegetale. Con l’arrivo di farmaci sintetici l’uso delle piante è stato in parte accantonato dall’uomo, anche se l’uso corretto delle piante può in certi casi farci portare ad un risparmio di farmaci. I vegetali non sono necessariamente innocui, ma possono avere effetti collaterali se assunti in dosi eccessive e per lungo tempo. Se usate in maniera mirata possono rafforzare, stabilizzare ed alleggerire il lavoro degli organi aiutandoli a funzionare meglio, in più possono anche riequilibrare il sistema nervoso. Per questi motivi prima di usare qualsiasi pianta bisogna chiedere ad una persona esperta. (altro…)