S.O.S: ULTIMATUM DAL PIANETA TERRA(5269)

martedì, marzo 1st, 2011 (5269)

Inchiesta dei redattori della II media A dell’Istituto Elio Vittorini di Messina, insegnante Rosa Martelli.

Crescita demografica, progresso tecnologico e sviluppo economico stanno alla base dei principali cambiamenti ambientali. Nella società odierna assistiamo ad un’alterazione degli equilibri del nostro ecosistema. La logica del consumismo ha il sopravvento e l’atavico equilibrio, che i nostri avi sembrano aver gelosamente custodito e mantenuto, è ormai inesistente. Qualsiasi attività umana si muove in direzione diametralmente opposta ai bisogni del nostro pianeta. Basta “tuffarsi nel passato” per rendersi conto, come l’agricoltura, da sempre considerata un’attività rispettosa della natura, ultimamente ha favorito processi erosivi che inquinano il nostro ambiente. Arature del suolo troppo profonde, tecniche intensive di coltivazione, prelievo delle acque dei fiumi o, dalle falde freatiche, determinano gravi dissesti ambientali. Il fenomeno della “subsidenza” causato dalla deviazione di corsi d’acqua, correlata all’innalzamento del livello del mare, provocherà in un futuro, non molto lontano, la scomparsa di alcune città costiere, mentre a tutt’oggi assistiamo al processo di salinizzazione, che interessa alcune zone costiere dell’India, della Cina, ma anche, com’è facilmente riscontrabile, nella zona mediterranea. Particolarmente devastanti sono le alterazioni ambientali provocate dalla costruzione di laghi artificiali. Si calcola che nella superficie terrestre ne esistano oltre 10.000 mila, per non parlare di quelli di piccole dimensioni a servizio di micro aziende. La costruzione di un bacino artificiale, se da un lato arreca indubbi vantaggi all’economia di una regione, dall’altro può provocare modificazioni ambientali negative e calamità quali la sommersione di lunghi tratti vallivi col conseguente abbandono dei centri situati sul fondovalle. La realizzazione del lago Bratsk in Russia, ad esempio, ha comportato la delocalizzazione di 250 villaggi con 700.000 persone; la diga di Assuan sul Nilo ha richiesto il trasferimento di oltre 100.000 indigeni ed ha sommerso una delle regioni archeologiche più interessanti dell’Africa; il lago Tucurui, in Brasile, ha coperto 2.430 km. quadrati di lussureggiante foresta vergine. Un secondo inconveniente risiede nel fatto che gli invasi sono causa indiretta dell’erosione costiera. La natura si ribella a tutte queste forme di violenza, diventando lei stessa pericolo per l’umanità. Inondazione, esondazioni, eruzioni e frane sono i “doni” della natura, stanca di tanto scempio. Il Delta del Nilo, ad esempio, dopo la costruzione della diga di Assuan (1974) si ritira di circa 40 m. all’anno e in Italia i tratti costieri della Basilicata, situati presso le foci dei fiumi Agri e Sinni, che prima della costruzione avanzavano di cinque m. l’anno, ora si assottigliano di oltre un metro l’anno. Immediata è la risposta della natura. (altro…)



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Il pianeta all’attacco: una forza ben oltre le nostre strenue difese(5202)

lunedì, febbraio 28th, 2011 (5202)

Articolo di Marco Pecoraro, 12 anni, di Specchia (Lecce)

Noi tutti abbiamo la fortuna di vivere su un pianeta meraviglioso, che da sempre fornisce all’intera umanità le risorse necessarie alla sopravvivenza.

Comunque nonostante l’uomo con le sue azioni e le sue opere faccia di tutto per amplificarne gli effetti distruttivi, anche la terra si scaglia contro di noi che siamo ospiti in casa sua, con tutta una serie di fenomeni e calamità che portano distruzione e morte in tutti quei luoghi che geograficamente e morfologicamente sono soggetti a terremoti, inondazioni, uragani, tornado ed eruzioni.

È molto difficile prevedere e localizzare l’epicentro e l’intensità del terremoto prima che esso si manifesti, ed una volta che le scosse colpiscono, rimarginare le ferite il più delle volte risulta impossibile. Bisognerebbe ricordare che, spesso i fondatori delle città in zone ad alto rischio sismico, come ad esempio San Francisco, costruita lungo la faglia di San Andreas, o L’Aquila, devastata dal violento terremoto del 2009, erano consapevoli di questo rischio. L’Italia, infatti, presenta un alto rischio soprattutto lungo la dorsale appenninica.

Un altro fenomeno catastrofico molto conosciuto e temuto è la devastante onda anomala o “tsunami”. Quest’onda enorme è generata da un terremoto sottomarino, da una frana e talvolta da un’attività vulcanica. La sua forza devastante aumenta man mano che si allontana dall’epicentro della scossa, la velocità diminuisce, quanto più si avvicina alla terra, mentre aumenta l’altezza che può raggiungere i 30 metri. L’onda causa sempre gravi danni e distruzioni lungo le coste delle isole. Gli eventi più gravi che si ricordano sono quelli del 2004 in Thailandia e Indonesia. Le zone più colpite dagli tsunami sono le isole e le coste dell’Oceano Pacifico. (altro…)



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I pericoli del pianeta vivente(5052)

venerdì, febbraio 25th, 2011 (5052)

Articolo di Ran Ceretta, 15 anni, di Bologna.

Newton lo definisce un’entità ingegnosa e intelligente. Shakespeare una bella prigione e anche un palcoscenico. Seneca qualcosa di eterno. Ognuno di noi, piccoli paragrafi del grande libro che è la Terra, abbiamo idee diverse sul mondo che tutt’ora abitiamo, ma sono tutte accomunate dalla stessa consapevolezza di chi sa di essere davvero molto fortunato.

Allora io mi posso porre soltanto una domanda riguardo a quanto sta accadendo, a come il pianeta si stia letteralmente rivoltando e ribellando ai nostri soprusi: “Perché rovinare una cosa tanto meravigliosa?!”

Il nostro pianeta ha sempre dovuto affrontare delle difficoltà, ma negli ultimi tempi anche noi, come suoi ospiti, lo stiamo mettendo in pericolo testando la sua resistenza con vari e assortiti maltrattamenti ai quali lo sottoponiamo solamente per nostro profitto personale. Nell’anno 2000 uno scienziato svedese, Paul Crutzen (premio nobel per la chimica del 1995) ha coniato un nuovo termine ”Antropocene” che deriva dalle parole greche anthropos (uomo) e kainos (nuovo). Questa parola definisce l’era moderna. Questa nuova era crono-geologica è caratterizzata dall’intervento primario dell’uomo nei cambiamenti climatici globali. Crutzen ha stabilito come punto di partenza dell’Antropocene la Rivoluzione industriale e l’invenzione del motore a scoppio (metà del 1800). (altro…)



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INTERVISTA A PLINIO IL GIOVANE(5045)

venerdì, febbraio 25th, 2011 (5045)

Intervista impossibile di Odo Paganelli, 14 anni, di Bologna.

“Non so descrivere  bene come sia successo, non so neppure se fosse finzione o realtà, so solo che così, improvvisamente, sono stato catapultato in un’altra dimensione…La mia mente è ancora un po’ annebbiata, ricordo solo di essermi addormentato, e mi sono ritrovato su  una spiaggia.

A pochi passi da me c’era un giovane uomo, lo guardai in viso, era serio, deciso ad osservare il cielo, un cielo cupo di nubi che lasciavano a stento passare la luce del sole e si percepiva  il forte odore caratteristico della cenere. Ebbi quasi paura a disturbarlo, ma dovevo pur capire che cosa mi stava accadendo, così timidamente chiesi: “Scusi potrei sapere chi è lei e dove mi trovo?” (altro…)



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