I pericoli del pianeta vivente(5052)

venerdì, febbraio 25th, 2011 (5052)

Articolo di Ran Ceretta, 15 anni, di Bologna.

Newton lo definisce un’entità ingegnosa e intelligente. Shakespeare una bella prigione e anche un palcoscenico. Seneca qualcosa di eterno. Ognuno di noi, piccoli paragrafi del grande libro che è la Terra, abbiamo idee diverse sul mondo che tutt’ora abitiamo, ma sono tutte accomunate dalla stessa consapevolezza di chi sa di essere davvero molto fortunato.

Allora io mi posso porre soltanto una domanda riguardo a quanto sta accadendo, a come il pianeta si stia letteralmente rivoltando e ribellando ai nostri soprusi: “Perché rovinare una cosa tanto meravigliosa?!”

Il nostro pianeta ha sempre dovuto affrontare delle difficoltà, ma negli ultimi tempi anche noi, come suoi ospiti, lo stiamo mettendo in pericolo testando la sua resistenza con vari e assortiti maltrattamenti ai quali lo sottoponiamo solamente per nostro profitto personale. Nell’anno 2000 uno scienziato svedese, Paul Crutzen (premio nobel per la chimica del 1995) ha coniato un nuovo termine ”Antropocene” che deriva dalle parole greche anthropos (uomo) e kainos (nuovo). Questa parola definisce l’era moderna. Questa nuova era crono-geologica è caratterizzata dall’intervento primario dell’uomo nei cambiamenti climatici globali. Crutzen ha stabilito come punto di partenza dell’Antropocene la Rivoluzione industriale e l’invenzione del motore a scoppio (metà del 1800). (altro…)



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INTERVISTA A PLINIO IL GIOVANE(5045)

venerdì, febbraio 25th, 2011 (5045)

Intervista impossibile di Odo Paganelli, 14 anni, di Bologna.

“Non so descrivere  bene come sia successo, non so neppure se fosse finzione o realtà, so solo che così, improvvisamente, sono stato catapultato in un’altra dimensione…La mia mente è ancora un po’ annebbiata, ricordo solo di essermi addormentato, e mi sono ritrovato su  una spiaggia.

A pochi passi da me c’era un giovane uomo, lo guardai in viso, era serio, deciso ad osservare il cielo, un cielo cupo di nubi che lasciavano a stento passare la luce del sole e si percepiva  il forte odore caratteristico della cenere. Ebbi quasi paura a disturbarlo, ma dovevo pur capire che cosa mi stava accadendo, così timidamente chiesi: “Scusi potrei sapere chi è lei e dove mi trovo?” (altro…)



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