I pericoli del pianeta vivente – eruzioni, inondazioni…(5286)

martedì, marzo 1st, 2011 (5286)

Inchiesta di Sveva Vitelli, 13 anni, di Carpineto Romano (Roma).

La giornalista ha impaginato la sua inchiesta inserendo anche immagini e grafici. Cliccare qui per vedere il pdf: I PERICOLI DEL PIANETA VIVENTE – eurzioni inondazioni

Qui sotto, il testo dell’inchiesta.

La Terra è l’unico tra i sette pianeti della nostra galassia in cui si trovano gli elementi indispensabili alla vita come l’acqua e l’ossigeno. Il nostro pianeta è sempre stato generoso con l’uomo sin dai tempi della sua comparsa ,ha cominciato però a “ribellarsi “ solo quando si è sentito minacciato. Ora ai telegiornali si sente continuamente parlare di terremoti,inondazioni ed eruzioni vulcaniche, così ci rendiamo conto che la Terra non fa altro che attuare la legge del contrappasso.

 

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Pericoli del pianeta vivente(5282)

martedì, marzo 1st, 2011 (5282)

Articolo-inchiesta di Sebastiano Alesci, 12 anni, della II Media E,  Vittorini di Messina.

Ogni giorno i mezzi di informazione ci comunicano catastrofi naturali, più o meno prevedibili, che sembra diano la sensazione di una profonda ribellione della nostra vecchia madre terra. In effetti, gli scienziati da sempre ci hanno messo in guardia sugli effetti devastanti che si producono ogni giorno sul nostro pianeta, ma sono sempre visti come dei catastrofisti che vogliono ostacolare il progresso e lo sviluppo del genere umano. Nè si vuole considerare il fatto che il pianeta non è un astratto corpo che vaga nel sistema solare e in generale nell’universo, ma un astro vivente che risponde ad una delle leggi più naturale ovvero ha una reazione al dissesto climatico, geologico e di inquinamento e tende a stabilire un equilibrio. Per avere, una visione più comprensibile e visiva degli effetti che l’abitante principe del pianeta infligge, cioè l’uomo causa della maggiore parte dei danni, si potrebbe immaginare la terra come un essere che al caldo, riscaldamento globale da inquinamento ed effetto serra, oppone aria in movimento (tempeste tropicali, cicloni, ecc.). In pratica, come noi che se sentiamo caldo ci ventiliamo per raffreddarci, se siamo sporchi ci laviamo, la terra allo stesso modo si lava ed inonda e lo fa con grande sofferenza perché piange molto con la pioggia scrosciante, e così via per tutte le manifestazioni di vitalità che vengono manifestate come terremoti, eruzioni vulcaniche, ecc. Queste cose non possiamo dire che non si conoscono, gli studiosi del sistema globale di tanto in tanto lo ricordano a tutti, ma fino ad oggi si è voluto sempre pensare che in effetti tutto possa essere sopportato e assimilato. Se nell’universo si è creata la meraviglia delle meraviglie, il pianeta azzurro, e su di esso è nata la vita, cosa così strabiliante tanto da essere attribuita a Dio, non può essere distrutta da meschinità ovvero quello che produce l’uomo. Si è sempre detto che “nulla si crea e nulla si distrugge tutto si trasforma” ed è pur vero, ma continue immissioni di effetti distruttivi finiscono per non essere più trasformati e resi innocui. (altro…)



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Tg Scienze Umane(5278)

martedì, marzo 1st, 2011 (5278)

Telegiornale dei redattori del 1° Liceo Scienze Umane dell’Istituto San Giuseppe di Vigevano (Pavia), insegnante Maria Elisa Tessarin


cod. conc. 2810092004

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I pericoli del pianeta vivente(5274)

martedì, marzo 1st, 2011 (5274)

Articolo di Martina Filecci, 16 anni, di Monte Compatri (Roma)

Case, alberi, foreste che oscillano per delle scosse or più intense, or più lievi; un’ombra scura, potente che inghiotte intere spiagge e che con la sua violenta ira, lascia il silenzio dietro di sé; scoppi di lava incandescente, fatale che ricopre e distrugge tutto ciò che incontra sul suo cammino.

L’ambiente è una fiera indomabile: è tutto ciò che ci circonda , tutto ciò in cui viviamo.

Il nostro ambiente è una cosa meravigliosa, e come tutte le cose meravigliose, non può essere controllato.

Sulla terra, vivono miliardi di esseri viventi, tra cui l’uomo che, spesso può essere danneggiato dai fenomeni naturali che prevalgono sul pianeta.

Ma in che modo la terra nuoce all’uomo?

Naturalmente la causa di alcune calamità naturali è, spesso e volentieri, l’effetto che le azioni degli uomini hanno sull’ambiente, ma alle volte l’uomo non ha niente a che vedere con l’avvenire di questi “eventi”.

Infatti il nostro pianeta è in continuo movimento ed evoluzione e questo causa terremoti, inondazioni ed eruzioni vulcaniche. (altro…)



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Quel puzzle chiamato mondo(5272)

martedì, marzo 1st, 2011 (5272)

Articolo di Veronica Francomacaro, 17 anni, di Gallarate (Varese).

«I giovani sono il futuro»: è vero. E io mi sento parte di questo futuro. Un giorno spetterà a me e a tutti i ragazzi che riempiono i miei stessi banchi di scuola, che trascorrono le serate con gli amici nei miei stessi locali, prendere decisioni più importanti del “cosa mi metto stasera?” o del “come convinco mamma e papà a mandarmi alla festa?”. Dovremo scegliere per il bene del paese, votare, esprimere  un’opinione e avere la forza di volontà e la costanza di lottare per essa.  Molto spesso non ci facciamo sfiorare dai problemi che ci circondano. Il nostro mondo ha il perimetro della scuola, della casa in cui viviamo, del bar che abitualmente frequentiamo: tutto quello che è al di fuori di questi pochi metri e chilometri non sembra preoccuparci.                                                                 
Piuttosto che camminare per le strade, sotto un cielo bagnato dalla luce del sole o dalle prime gocce di pioggia, preferiamo sfrecciare sull’asfalto con la macchina dei nostri genitori e la nostra esuberanza di neo patentati. Piuttosto che aspettare di trovare un cestino, appiccichiamo le gomme da masticare sotto i banchi, buttiamo le cartacce per terra, i rifiuti nei boschi o nei laghi e ci crediamo grandi nel fare questo, ci sentiamo potenti e indistruttibili. Crediamo di fare del male all’ambiente ma non capiamo che il danno maggiore lo procuriamo a noi stessi.               
Sono sicura che se il mondo potesse guardarci riderebbe per il nostro comportamento, ci guarderebbe con fare maligno e forse anche con un po’ di compassione perché pretendiamo di andare avanti, di scoprire e capire quello che ancora ignoriamo, ma siamo i primi a rovinare ciò che già qualcuno ha deciso di donarci. Siamo incontentabili, lo siamo fin dalle origini: Adamo ed Eva vivevano in un Paradiso Terrestre, eppure sono riusciti a violare anche quell’ambiente idilliaco messo a loro disposizione. Noi non siamo diversi; ripetiamo lo stesso “peccato” ogni volta che lasciamo che una carta bianca, un sacchetto di plastica si posino sul verde di un prato, rovinando quel grande e meraviglioso dipinto che è la natura.  (altro…)



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S.O.S: ULTIMATUM DAL PIANETA TERRA(5269)

martedì, marzo 1st, 2011 (5269)

Inchiesta dei redattori della II media A dell’Istituto Elio Vittorini di Messina, insegnante Rosa Martelli.

Crescita demografica, progresso tecnologico e sviluppo economico stanno alla base dei principali cambiamenti ambientali. Nella società odierna assistiamo ad un’alterazione degli equilibri del nostro ecosistema. La logica del consumismo ha il sopravvento e l’atavico equilibrio, che i nostri avi sembrano aver gelosamente custodito e mantenuto, è ormai inesistente. Qualsiasi attività umana si muove in direzione diametralmente opposta ai bisogni del nostro pianeta. Basta “tuffarsi nel passato” per rendersi conto, come l’agricoltura, da sempre considerata un’attività rispettosa della natura, ultimamente ha favorito processi erosivi che inquinano il nostro ambiente. Arature del suolo troppo profonde, tecniche intensive di coltivazione, prelievo delle acque dei fiumi o, dalle falde freatiche, determinano gravi dissesti ambientali. Il fenomeno della “subsidenza” causato dalla deviazione di corsi d’acqua, correlata all’innalzamento del livello del mare, provocherà in un futuro, non molto lontano, la scomparsa di alcune città costiere, mentre a tutt’oggi assistiamo al processo di salinizzazione, che interessa alcune zone costiere dell’India, della Cina, ma anche, com’è facilmente riscontrabile, nella zona mediterranea. Particolarmente devastanti sono le alterazioni ambientali provocate dalla costruzione di laghi artificiali. Si calcola che nella superficie terrestre ne esistano oltre 10.000 mila, per non parlare di quelli di piccole dimensioni a servizio di micro aziende. La costruzione di un bacino artificiale, se da un lato arreca indubbi vantaggi all’economia di una regione, dall’altro può provocare modificazioni ambientali negative e calamità quali la sommersione di lunghi tratti vallivi col conseguente abbandono dei centri situati sul fondovalle. La realizzazione del lago Bratsk in Russia, ad esempio, ha comportato la delocalizzazione di 250 villaggi con 700.000 persone; la diga di Assuan sul Nilo ha richiesto il trasferimento di oltre 100.000 indigeni ed ha sommerso una delle regioni archeologiche più interessanti dell’Africa; il lago Tucurui, in Brasile, ha coperto 2.430 km. quadrati di lussureggiante foresta vergine. Un secondo inconveniente risiede nel fatto che gli invasi sono causa indiretta dell’erosione costiera. La natura si ribella a tutte queste forme di violenza, diventando lei stessa pericolo per l’umanità. Inondazione, esondazioni, eruzioni e frane sono i “doni” della natura, stanca di tanto scempio. Il Delta del Nilo, ad esempio, dopo la costruzione della diga di Assuan (1974) si ritira di circa 40 m. all’anno e in Italia i tratti costieri della Basilicata, situati presso le foci dei fiumi Agri e Sinni, che prima della costruzione avanzavano di cinque m. l’anno, ora si assottigliano di oltre un metro l’anno. Immediata è la risposta della natura. (altro…)



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Una giornata al Parc Ornitologique de La Camargue(5244)

martedì, marzo 1st, 2011 (5244)

Reportage fotografico con didascalie di Niccolò, 11 anni e Arianna Carpinella, 8 anni, di Milano.


Cliccare per scaricare il Pdf: REPORTAGE_CAMARGUE









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Il pianeta che ci dà la vita: ma è l’unico?(5221)

lunedì, febbraio 28th, 2011 (5221)

Reportage speciale de “l’Eco di Cerreto” sulla Terra, un pianeta straordinario, di Maria Chiara Colciago, 9 anni, Martino Colciago, 6 anni, e Riccardo Lucarini, 9 anni, di Cerreto D’Esi (Ancona)

Clicca per scaricarlo in pdf: IL PIANETA CHE CI DA’ LA VITA














cod. conc. 2112150131

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Pianeta Verde(5208)

lunedì, febbraio 28th, 2011 (5208)

Giornale diretto, redatto, impaginato, illustrato (il tutto a mano) da Francesca Zanobbi,  15 anni, di Grottaferrata (Roma)

Clicca qui per scaricare il PDF: PIANETA VERDE












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Il pianeta all’attacco: una forza ben oltre le nostre strenue difese(5202)

lunedì, febbraio 28th, 2011 (5202)

Articolo di Marco Pecoraro, 12 anni, di Specchia (Lecce)

Noi tutti abbiamo la fortuna di vivere su un pianeta meraviglioso, che da sempre fornisce all’intera umanità le risorse necessarie alla sopravvivenza.

Comunque nonostante l’uomo con le sue azioni e le sue opere faccia di tutto per amplificarne gli effetti distruttivi, anche la terra si scaglia contro di noi che siamo ospiti in casa sua, con tutta una serie di fenomeni e calamità che portano distruzione e morte in tutti quei luoghi che geograficamente e morfologicamente sono soggetti a terremoti, inondazioni, uragani, tornado ed eruzioni.

È molto difficile prevedere e localizzare l’epicentro e l’intensità del terremoto prima che esso si manifesti, ed una volta che le scosse colpiscono, rimarginare le ferite il più delle volte risulta impossibile. Bisognerebbe ricordare che, spesso i fondatori delle città in zone ad alto rischio sismico, come ad esempio San Francisco, costruita lungo la faglia di San Andreas, o L’Aquila, devastata dal violento terremoto del 2009, erano consapevoli di questo rischio. L’Italia, infatti, presenta un alto rischio soprattutto lungo la dorsale appenninica.

Un altro fenomeno catastrofico molto conosciuto e temuto è la devastante onda anomala o “tsunami”. Quest’onda enorme è generata da un terremoto sottomarino, da una frana e talvolta da un’attività vulcanica. La sua forza devastante aumenta man mano che si allontana dall’epicentro della scossa, la velocità diminuisce, quanto più si avvicina alla terra, mentre aumenta l’altezza che può raggiungere i 30 metri. L’onda causa sempre gravi danni e distruzioni lungo le coste delle isole. Gli eventi più gravi che si ricordano sono quelli del 2004 in Thailandia e Indonesia. Le zone più colpite dagli tsunami sono le isole e le coste dell’Oceano Pacifico. (altro…)



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