Il 4-4-2 del cambiamento (9579)

Articolo di Viola Poggetti, 22 anni, di Colle Val D’Elsa (Siena)

Nam simul ac species patefactast verna diei
et reserata viget genitabilis aura favoni,
aeriae primum volucris te, diva, tuumque
significant initum perculsae corda tua vi.

Non appena appare la vista di un giorno di primavera
e dischiusa si diffonde la brezza fondatrice di Favonio,
dapprima gli uccelli dell’aria annunciano te, o dea,
e il tuo arrivo, colpiti nel cuore dalla tua forza.

(De Rerum Natura, Libro I, Inno a Venere,Lucrezio)

Lucrezio descrive la natura come una forza, qualcosa di impossibile da placare, però quando mai un uomo si è arreso a ciò?
Ogni essere umano in ogni periodo storico ha sempre cercato di modellare, modificare o cambiare del tutto quello che ci ha dato la natura.
Tutto ha avuto inizio con l’agricoltura, la quale si può ritenere solo un semplice cambiamento, che non ha influito in maniera sostanziale, se non in zone che la rendevano difficoltosa. Ma il grande scossone si è manifestato con l’avvento delle due rivoluzioni industriali, che hanno cambiato il mondo da un punto di vista sociale e di pensiero. La semplicità e tutto ciò che era legato al rispetto della natura, che si era assunto nel periodo agricolo, era definitivamente scomparso. Gli anni che hanno seguito questi grandi cambiamenti, hanno si portato miglioramenti, facendo salti da gigante soprattutto dal punto di vista scientifico, però a discapito dell’etica e di ciò che potesse preservare il nostro mondo.
Tutte queste “novità” hanno reso l’agricoltura un’isola sperduta, in questo mondo fatto di crisi e social network. Questo settore così ricco, è stato lasciato completamente a se stesso, partendo dalle leggi che non permettono di buttarsi in questo campo, visto che il neoagricoltore non ha le stesse agevolazioni del neoimprenditore, che giuridicamente riesce più facilmente ad ottenere i capitali. In secondo luogo il mercato, ormai la popolazione è più interessata alla quantità e non alla qualità, quindi molto spesso i prodotti agricoli sono rivolti ad una piccola nicchia.

Questi sono i più grandi problemi per l’agricoltura, dove il coltivatore che arriva a fine mese si accorge che sono più le spese di manutenzione che il guadagnano.
Scrivendo questo articolo, mi sono fin dall’inizio chiesta perchè una persona dovrebbe intraprendere questo mestiere, così ricco di avversità, pensateci un attimo: le macchine agricole, la scelta della coltura, il tempo, gli animali che trovano un facile luogo dove cibarsi. Ecco io me lo sono domandato tante volte finchè non ho ricevuto la risposta più disarmante di tutte: “La cosa più soddisfaciente di questo lavoro, è vedere, che dopo tutta la fatica, qualcosa di tuo nasce e cresce grazie a te, ai tuoi sforzi”. Quindi ho capito.
Descrivono i contandini come persone prive di ogni cultura, ma vi dirò chi mi ha detto queste parole, mi ha ispirato più di Hegel.
L’Emilia Romagna ha fatto passi avanti per quanto riguarda l’agricoltura cioè la prospettiva di un unione di vari agricoltori, quindi applicare il metodo moderno della società ad un vecchio mestiere come quello della coltivazione. Questo avanzamento così perspicace potrebbe essere un buono spunto per creare delle leggi più mirate che diano delle possibilità maggiori per creare queste cooperative. Guadagni divisi tra i soci e i lavoratori, ma spese minori per ognuno.
Oltre tutto grande importanza va data alla tecnologia, che non deve per forza fermarsi alle solite utilizzazioni, ma anche qui potrebbe avere una forte impatto. Un grosso problema per l’agricoltura sono gli animali selvatici, i quali non possono e non devono essere sempre abbattuti, per esempio attraverso dei dissuasori sonori, che spaventano l’animale, si otterrebbe il suo allontanamento. Come la scienza potrebbe avere sostanziali miglioramenti, visto che lo studio di alcune piante garantirebbe delle grandi svolte anche nella medicina, per quanto riguarda il cancro.
Questo mondo per essere cambiato e per dare la possibilità a tutti di cambiarlo, ha bisogno di una scossa, dove ogni settore sia importante e fondamentale, quello che ci vorrebbe è un 4-4-2 della novità, che porti a una reale collaborazione per cambiare.
Forse è un’utopia, ma mi piace immaginare che un giorno accadrà e chiudo gli occhi con l’immagine di Russell Crowe che accarezza il campo di grano, sperando in un futuro così.

 

cod. concorrente 1801105611


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