Il team italiano al Solar Decathlon sarà il 27 alla Giornata dei Giornalisti Nell’Erba (5975)

Cinquanta metri quadri di avanguardia ecologica, totalmente autosufficiente. La casa solare del team italiano di Med in Italy che partecipa a nome del nostro paese per la prima volta al Solar Decathlon 2112 di Madrid, è una sorta di mini centrale elettrica (solare) ma è anche bella, mediterranea, persino affrescata dall’artista Massimo Catalani. Il progetto italiano è stato presentato nella sala stampa estera di Roma ieri mattina e risponde a tutti i requisiti richiesti per la competizione “olimpica” di architettura green, il Solar Decathlon appunto, concorso ideato dal dipartimento dell’Energia degli Usa e che vedrà in gara in totale 20 prototipi abitativi provenienti da Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria. Il team italiano e il loro plastico della casa mediterranea d’avanguardia saranno all’European Space Agency di Frascati il 27 maggio per la Giornata Nazionale dei Giornalisti Nell’Erba.

Si tratta di 50 mq ad alta produzione energetica: 11 chilowatt, dei quali consumerà solo un paio. Sarà realizzata in un paio di giorni e montata in otto. L’ideale per le emergenze italiane, terremoti o accoglienza immigrati, ad esempio, o anche per usi turistici, laddove non ci sono servizi di urbanizzazione primaria. Pensata per il mediterraneo, per lo stile italiano, per l’estetica e il gusto del popolo nostro, con materiali lavici (sono “nostri”, sembrano pietra come quella delle nostre case, e pesano poco), ma può essere realizzata con i materiali di ogni parte del mondo, adattandosi al paesaggio e alla cultura locale. Consuma un quarto dell’energia che consumiano nelle nostre case. Il suo tetto, totalmente fotovoltaico, raccoglierà anche le acque piovane. E’ un progetto, Med in Italy, mediterraneo, ma anche per totalmente italiano, realizzato da un team composto da docenti e studenti dell’Università Roma Tre e del Laboratorio di disegno industriale della Sapienza. Nei 12 anni di vita del Solar Decathlon, è la priva volta che un team italiano riesce ad essere ammesso alla competizione. Per vincere dovrà superare dieci prove (decathlon, appunto): la sfida si snoda lungo i percorsi dell’architettura, della capacità costruttiva, dell’efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell’innovazione, della sostenibilità. Per ognuna delle ‘gare’ i prototipi riceveranno un punteggio da una giuria internazionale (fino a un massimo che, a seconda dei settori, arriverà a 80 o 120 punti).


“In realtà, la vera vittoria è già nell’essere stati scelti fra le centinaia di progetti presentati: quest’ammissione dà diritto a un premio che ha permesso l’avvio del progetto per il prototipo”, spiega la Team leader di MED in Italy, l’architetto Chiara Tonelli. “È  la prima volta che una casa bioclimatica viene progettata con maggiore attenzione all’isolamento dal caldo piuttosto che a quello dal freddo. L’architettura verde ha avuto negli ultimi decenni caratteristiche più nordiche che meridionali, ma noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima, che abbiamo recuperato e reinterpretato nella progettazione. Così la nostra casa resterà isolata dall’esterno nelle ore più calde e si aprirà quando il sole cala, mentre uno spazio aperto a patio funzionerà da zona di raffrescamento. L’amplissimo bagaglio di conoscenze tradizionali della regione mediterranea verrà declinato in un’architettura contemporanea e bella a vedersi. Inoltre sarà coniugato a tutte le tecnologie a basso consumo energetico e all’utilizzo del solare fotovoltaico: MED in Italy produrrà più energia di quanta ne consumi”.

In 20 anni di vita, Med in Italy potrebbe immettere un tale quantititivo di energia da fotovoltaico nella rete che si risparmierebbero 121 tonnellate di CO2, che equivalgono a piantare un piccolo bosco di 120 alberi. Meno CO2, più comfort e più risparmio: l’efficienza dei sistemi permetterà alla casa di funzionare perfettamente, con elettrodomestici, illuminazione, acqua calda e temperature adeguate, alleggerendo la bolletta elettrica di circa l’84 per cento (si spenderà solo un sesto di quello che costerebbe una casa convenzionale).

A questo risultato Med in Italy arriva con valutazioni che tengono conto dei rendimenti energetici di tutti gli elettrodomestici presenti: ogni angolo della casa viene progettato pensando a quanto riuscirà a incidere sul risparmio energetico globale dell’abitazione. Lavatrici che garantiscono il bianco più bianco senza superare i 43 gradi e mezzo, lavastoviglie che non vanno oltre i 49 gradi (“l’energia migliore è quella che non si consuma”, dice Tonino Paris a nome della Sapienza). L’impegno sarà altissimo anche dal punto di vista della progettazione della filiera industriale italiana e il team sta raccogliendo le sponsorizzazioni e le collaborazioni necessarie alla messa a punto di ogni dettaglio.

Ma non sono solo le performance energetiche ed ambientali a costituire gli asset con cui il team italiano si presenterà al Solar Decathlon Europe (la competizione si svolge ad anni alternati negli Stati Uniti e in Europa, e dal 2013 anche in Cina). Nelle strettissime regole di gara, ad avere peso rilevante sono la piacevolezza delle linee architettoniche, la facilità di costruzione e la replicabilità, ma anche la gradevolezza dell’abitare: tra le prove, ad esempio, sono previste tre cene che i team partecipanti dovranno preparare e offrire agli altri concorrenti, da cui saranno giudicati. Così, anche la capacità di comunicazione sarà valutata nelle prove: questo comunicato stampa sarà visionato dalla giuria internazionale, assieme ai servizi prodotti a seguito di questa conferenza stampa.

Non basta. Med in Italy costruisce una casa visitando la storia del mediterraneo e prelevando da questa suggerimenti non solo estetici e culturali, ma anche tecniche risalenti ad esempio ai sumeri, o anche il tipico uso tessile antico di frasche e giunchi, all’interno dei quali si inseriscono materiali isolanti di origine vulcanica. Sopra, l’ulteriore copertura fotovoltaica, che funziona anche per creare zone ombreggiate intorno alla casa.


MED in Italy veicola di fatto anche uno stile di vita”, spiega Carlo Alberto Pratesi, Sponsorship manager del team. “La famosa dieta mediterranea non consiste solo nel cibo che viene servito. Da noi non si apre il frigorifero per prendere, quando capita, un alimento precotto da ingoiare in piedi o di fronte alla televisione: si mangia in una certa fascia oraria, tutti assieme, chiacchierando. E questo fa bene alla salute almeno quanto l’uso di verdure e cereali che caratterizza i nostri piatti. La casa sarà quindi un vero e proprio manifesto del Mediterranean way of life”.


Il progetto della casa mediterranea ha ricevuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della provincia di Roma. Partner istituzionale, l’Agenzia Casaclima. Sponsor tecnici e professionali: Massimo Catalani, Pasquinelli spa e Rubner Haus AG.


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