Guida galattica per expottisti: le 10 cose da fare e vedere all’Expo

Expo Milano 2015, 26 luglio (dal nostro inviato Matteo Isidori) – Se non sai cosa fare, cosa andare a vedere e cosa aspettarti dall’Expo, con questa guida in 10 punti speriamo di chiarirti le idee su come affrontare una giornata all’esposizione universale:

1. Presentati in anticipo ai tornelli: per quanto possa essere scontato come consiglio, la fila che si forma all’ingresso è pazzesca anche in mezzo alla settimana. Quindi non pensare che sarai presente solo te e la tua famiglia ad Expo perché così non sarà e dato che cose da vedere ce ne sono, sarebbe un peccato perdere tempo così.

2. Respira e fatti trasportare dal sentimento: una volta entrato ad Expo sarai sommerso da mille stimoli diversi. Vorrai vedere e provare ad entrare ovunque, ma per motivi di tempo questo ti sarà impossibile. Quindi rilassati e lasciati trasportare dalla corrente, non farti prendere dalla frenesia e goditi quello che ti capita. Potresti incontrare davanti ai padiglioni africani, ad esempio, spettacoli di canti e balli con strumenti e costumi tipici mai visti primi: fermati e guarda. L’Expo è anche questo: innumerevoli digressioni dal tema principale, usate dai Paesi per cercare di sedurre i turisti.

3. Non sempre dove c’è una grande fila c’è una grande attrazione: capita di passare davanti a padiglioni davanti ai quali si formano delle file lunghissime, ma questo non significa che siano i padiglioni migliori. A volte si tratta di visite con guida e fanno accumulare gente all’ingresso per fare entrare i visitatori in gruppo. Potrebbe esserci poco da vedere, interessante grazie alla spiegazione della guida, ma per niente entusiasmante (un esempio: il Messico).
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4. Gli arabi hanno investito molto: noterai che i paesi arabi e dell’Asia centrale (Emirati Arabi Uniti, Kazakistan, Qatar, Kuwait, Oman, Azerbaijan) sono presenti con sontuose strutture che invogliano ad entrare. Sono molto belli da vedere e meritano un selfie davanti. Anche dentro sono molto curati, e naturalmente si vogliono presentare per mostrare ben più delle due cose che uno immagina abbiano: sabbia e petrolio. Non tutti ci riescono e spesso sembra abbiano voluto strafare finendo nel kitsch.

5. I padiglioni dalle “porte girevoli”: sono i più piccoli (i cosiddetti cluster) che racchiudono i paesi per temi e aree geografiche. È divertente passare da uno all’altro in poco tempo (solitamente sono composti da un’unica e non sempre grande sala), passando ad esempio dalla Cambogia al Laos, dalla Guinea allo Zambia, dal Madagascar alle Maldive, guardando qualcosa di tipico e potendo acquistare un souvenir particolare. Se poi ci si sofferma un po’ di più, magari si riesce anche ad imparare qualcosa di nuovo…

6. Cerca di capire cosa ti vogliono trasmettere: alcuni padiglioni hanno centrato in pieno il tema di Expo, e offrono soluzioni ai problemi dell’alimentazione e dell’ambiente. La Svizzera ad esempio, ha incentrato lo spazio espositivo su quattro torri, ognuna contenente quattro materie prime elvetiche: caffè, mele, acqua, sale. Questi quattro ingredienti basteranno per tutti i visitatori solo se ognuno ne prende la quantità che gli spetta: gli ingordi toglieranno cibo a chi verrà dopo. La morale è che l’uomo deve imparare a stare su questo pianeta senza finire le risorse che spettano alle generazioni future. Ci sono poi altri padiglioni, come l’Olanda e il Belgio (vedi il servizio di Rachele Bevacqua), che mostrano e propongono idee nuove per l’alimentazione e la coltivazione del futuro: mangeremo insetti e coltiveremo sull’acqua? Dateci un’occhiata.

7. Fai domande: ad ogni padiglione sono assegnati per i 6 mesi di Expo gli stessi ragazzi (di nazionalità del Paese “in cui ti trovi”, ma anche italiani) che sanno tutto quello che c’è da sapere sul padiglione, anche quello che a prima vista un turista può non notare. Sono tutti molto gentili e disponibili, perciò non esitate. Chiedete informazioni, ad esempio, sul particolare padiglione della Gran Bretagna, ispirato e collegato ad un alveare realmente esistente in Inghilterra. Il mix di natura e tecnologia è affascinante e crea un effetto veramente suggestivo.
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8. Lo spettacolo dell’albero della vita: dalle 11:00 alle 21:00 ogni ora, e poi dalle 21:00 alle 23:00 ogni 30 minuti, giochi d’acqua e di luci, accompagnate da grandi canzoni del repertorio italiano, da La Traviata di Verdi a Napule è di Pino Daniele, passando per la carica de L’ombelico del mondo di Jovanotti. Uno spettacolo bello che dà modo di rilassarsi. E poi un selfie con il simbolo di Expo non si nega a nessuno…

9. Cibo: Expo è anche un’opportunità per assaggiare cibi che non troviamo facilmente in giro. Certo, i prezzi quando si parla di ristoranti all’interno dei padiglioni lievitano (e un po’ se ne approfittano, diciamolo), ma se non puoi spendere molto troverai bancarelle di street food (e qui i padiglioni di Olanda e USA sono ben forniti) o cibo da asporto (prova il padiglione del Vietnam, del Marocco).

10, Ritorna: come avrai capito l’Expo non si può vedere tutto in un giorno quindi, finanze permettendo, trascorrici almeno due giornate. Di seguito un po’ di padiglioni da non perdere: Angola; Giappone; Austria; Marocco; Corea, Padiglione Zero (quello dell’ONU). Adesso, invece, una lista di padiglioni sacrificabili, che se anche li perdete non ne sentirete la mancanza: Argentina e Vietnam (unico motivo per visitarli sono gli spettacoli di musica dal vivo e l’area ristorazione); Polonia; Messico; Turkmenistan; Spagna; Oman.
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Il progetto #gNeLab Expo, che vede un “presidio” di giovani giornalisti Nell’erba a caccia di notizie su sostenibilità, innovazione, greenicità nei sei mesi dell’Exposizione universale, è frutto della partnership di Giornalisti Nell’Erba con Carlsberg Italia – Birrificio Angelo Poretti (birra ufficiale di Padiglione Italia)

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