Intervista agli astronauti

di Bianca Attiani e Caterina Stacchiola

“Bisogna acchiappare l’acqua e mettersela nei capelli !”. Così dicevano Paolo Nespoli e Cady Coleman appena tornati da un viaggio spaziale durato 6 mesi,  lungo l’orbita terrestre!  Deve essere divertente e strano vivere senza gravità, infatti, per lavarsi i capelli usano un metodo particolarmente insolito. Abbiamo incontrato i due astronauti all’European Space Agency a Frascati e li abbiamo intervistati perché ci incuriosiva molto la vita nello spazio. Immaginate di stare per  159 giorni in una navicella spaziale senza comodità e con tutti i capelli all’aria… è anche un po’ inquietante vivere circondati dall’oscurità e non capire se è giorno o notte, o semplicemente dove sei. Iinquietante, certo, ma l’emozione che provi quando guardi il tuo pianeta, quello che credevi  enorme fin da ragazzo e che scopri essere una  piccola sfera rispetto ad altri, ripaga la tua paura. Per restare così tanto tempo nello spazio, devono esercitare il loro corpo all’assenza di gravità, facendo due ore di esercizi al giorno. Beh, a chi si chiede cosa facciano gli astronauti nello spazio, diamo noi  la risposta: durante il loro viaggio, ad esempio, hanno fatto molti esperimenti per far si che l’acqua non risentisse della assenza della forza gravitazionale terrestre, e quindi per riuscire a “domarla”. E anche sulla combustione, come si può immaginare. Hanno fatto inoltre molte fotografie, anche se fotografare dalla cupola della navicella è difficile perché se vuoi fotografare in su … ti ritrovi a testa in giù. Abbiamo chiesto se  è stato un peso per loro stare così tanto tempo senza ricevere notizie dal mondo, su ciò che succede in terra, notizie dalla tua famiglia o semplicemente dalla civiltà. Sono successe molte cose quando loro facevano il loro “superviaggio” : ad esempio lo tzunami, il terremoto e l’esplosione delle centrali nucleari in Giappone. Per gli astronauti, nonostante le grandi emozioni che vivono nello spazio, è sempre bello sapere che sulla Terra c’è qualcuno che ti pensa. Ad esempio, Paolo, è stato contattato da un ragazzo di 13-14 anni,  Rocco,  tramite un social network. Oltre al divertimento c’è da prendersi anche qualche responsabilità, come stare attenti alle radiazioni che possono bruciare la retina dell’occhio, o stare attenti a non toccare niente per evitare di fare qualsiasi tipo di danno, grande o piccolo che sia. Devi sempre rimettere a posto le cose quando le prendi altrimenti queste volano ovunque. Una delle più grandi emozioni che vivi quando sei sullo spazio e quella di volare, privilegio che per ora è sempre stato solo per Peter Pan, e se ti stanchi di volare puoi sempre aggrapparti a delle strutture sul pavimento, fatte a posta per metterci di riposare.  Abbiamo potuto intervistare anche  Samantha Cristoforetti, la più giovane astronauta, “un’apprendista”, dice lei, in fase di addestramento. Le abbiamo chiesto quali sono i futuri progetti: “Sicuramente fino al 2020 ci saranno altre imprese del genere alle quali spero proprio di prendere parte”. Ci hanno mostrato molte foto del loro viaggio con E.T., tutte molto emozionanti e spaziali ! E perché no ! magari tra vent’anni saremo noi a fare quelle foto !!

Bianca Attiani, Caterina Stacchiola

Redazione centrale gNe

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